Omelia (04-12-2000)
Eremo San Biagio


Dalla Parola del giorno
Egli sarà giudice fra le genti e sarà arbitro fra molti popoli. Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell'arte della guerra. Casa di Giacobbe, vieni, camminiamo nella luce del Signore.

Come vivere questa Parola?
In questo cammino d'Avvento, il profeta Isaia ci presenta un altissimo monte che sovrasta ogni altra altura e a cui accedono, indiscriminatamente, tutte le genti. Lì, nel tempio che abbraccia tutto e tutti, il Signore indica le sue vie di salvezza senza escludere nessuno. In sostanza, questi "suoi sentieri" sono quelli che conducono là
dove "nessuno più si eserciterà nell'arte della guerra", dove ci si invita vicendevolmente a "camminare nella luce del Signore", cioè dove tutto quello che si traduceva in armi di non amore, di divisione e di odio si trasformerà in strumenti di pace e di amore.
Un sogno idilliaco? No, ma una profezia che in qualche misura già si attua, là dove il cristiano si impegna a un cammino di piena riconciliazione nella luce di quell'amore che Gesù è venuto a portare.

Oggi, nella mia pausa orante, chiederò alla Madonna-Regina della Pace, di aiutarmi a scorgere il piccolo "arsenale di armi" che si nasconde a volte nel mio cuore. Si tratta di risentimenti per offese ricevute che diventano spada acuminata di giudizi negativi o piccole vendette verso chi mi ha offeso. Ci sono poi forse antipatie, sospetti, diffidenze, pregiudizi verso qualcuno? Tutte queste cose diventano armi di freddezza, di scostante chiusura e rifiuto (anche non verbalizzato) verso altri. Non parliamo poi di parole o gesti irati: dinamite dello spirito? Pregherò:

Signore, converti ogni mio sentimento negativo nella positività di atteggiamenti pensieri parole e gesti, dove a vincere è la tua luce: luce di bontà verso tutti.

La voce dei più antichi Padri
Disse il Padre Pambone: "Se hai cura del tuo cuore, puoi essere salvato".