Omelia (02-12-2002)
Eremo San Biagio


Dalla Parola del giorno
Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà elevato sulla cima dei monti e sarà più alto dei colli; ad esso affluiranno tutte le genti.

Come vivere questa Parola?
Questa profezia di Isaia ci apre a un Avvento da vivere come grande ATTESA del Signore: "Colui che era, che è, che VIENE". L'immagine del monte ci prospetta il cammino che, se è cammino spirituale, comporta l'impegno della persona a "salire", a elevarsi al di sopra delle pesantezze dettate da una vita centrata sull'"ego". L'immagine del tempio poi evoca il mistero di Dio, della sua Presenza invisibile ma vera verso cui tende ogni uomo ne sia o no consapevole. La storia ha come meta finale proprio questo simbolico tempio dell'AMORE infinito che è l'infinita risposta di gioia alla sete di ognuno. Ciò che va appunto evidenziato è che verso la stessa meta salgono tutti gli uomini: appartenenti alle più diverse etnie, nazionalità, culture e religioni. Non c'è discriminazione da parte di Dio in questo far accedere al monte della grande Presenza. Perché Dio-Amore non discrimina nessuno. Il non senso sono dunque le nostre discriminazioni, i nostri rifiuti, con motivazioni sempre decisamente opposte a quello che ci insegna Gesù.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiedo anzitutto al Signore che questo tempo d'Avvento sia tempo di "elevazione" spirituale. Vedo che cosa mi trattiene pesantemente in basso, irretita in preoccupazioni, attaccamenti, paure che m'impediscono di aderire a Gesù. Mi chiedo poi se vivo veramente questa mia epoca di pluriculturalità con apertura di mente e di cuore a ogni fratello e sorella di qualsiasi provenienza.

Signore, convertimi a te e fa piazza pulita di ogni mio pregiudizio o paura perché viva in me il tuo amore.

La voce di un testimone del XX secolo
Uomini vanno a Dio nella loro tribolazione,
piangono per aiuto, chiedono felicità e pane,
salvezza dalla malattia, dalla colpa, dalla morte.
Così fanno tutti, tutti, cristiani e pagani.
Dio va a tutti gli uomini nella loro tribolazione,
sazia il corpo e l'anima del suo pane,
muore in croce per cristiani e pagani
e a questi e a quelli perdona.
Dietrich Bonhoeffer