Omelia (01-12-2002)
Eremo San Biagio


Dalla Parola del giorno
Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti, vegliate!»

Come vivere questa Parola?
Si apre l'AVVENTO, questa stagione liturgica della grande ATTESA. Si apre con questo invito di Gesù al nostro cuore. È un invito perentorio e forte che invita a destarci dal sonno. Siamo immersi fino al collo in una società ovattata di benessere materiale dove, senza che ci si accorga, ci può prendere una grande sonnolenza, un vero e proprio torpore spirituale che è come dire apatia per le cose dello spirito e sogni, molti sogni e desideri che riguardano l'avanzamento nel benessere, nelle comodità o nel successo, nella riuscita di quello che può migliorare la nostra "immagine" o la nostra posizione sociale o aumentare i soldi in banca o altro. "State attenti, vegliate" dice Gesù. È come dire: Rendetevi consapevoli di quello che veramente conta e di quello che invece vi reca inutile affanno, "motorizza" e "velocizza" il vostro vivere ma nella direzione del vuoto, del provvisorio, del caduco. Destatevi all'attesa del Signore che è come destarvi alla PACE e alla gioia del cuore.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, lascerò risuonare in me l'invito di Gesù: "State attenti, vegliate". Chiedo allo Spirito Santo di percepirne tutta la forza e insieme l'accorata tenerezza.

Signore, dammi d'interiorizzare nel silenzio questi due verbi e di destarmi interiormente. Quanti inutili desideri mi assediano! Tu invece mi persuadi che uno solo è il desiderio che conta: il desiderio che unifica la mia vita attorno alla grande attesa della tua venuta a salvarmi.

La voce di un mistico dei primi secoli
Il Signore ha ordinato a tutti noi con insistenza di custodire le porte dei nostri cuori, per evitare che in essi irrompa l'antico nemico con le sue malvagie suggestioni. Ed affinché il Signore, venendo, non ci trovi addormentati, dobbiamo tutti stare assiduamente in guardia. Ma veglia chi tiene aperti gli occhi dello spirito per guardare la vera luce; veglia chi conserva bene operando ciò in cui crede; veglia chi respinge da sé le tenebre del torpore e della negligenza.
Beda il Venerabile