Omelia (25-10-2004)
Eremo San Biagio
Commento Luca 13,10-17

Dalla Parola del giorno
C'era là una donna che aveva da diciotto anni uno spirito che la teneva inferma; era curva e non poteva drizzarsi in nessun modo. Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei libera dalla tua infermità», e le impose le mani.

Come vivere questa Parola?
Che direbbero oggi gli esperti di questa donna curva? Senz'altro diagnosticherebbero la sua infermità come un irreversibile handicap fisico. Commiserando la sventurata. Gesù invece fa una diagnosi ben diversa, che a primo acchito ci sconvolge: la sua patologia è opera di Satana. E' lui che la tiene accartocciata e ripiegata su se stessa, rendendola inabile ad alzare lo sguardo verso l'alto.
Quando può capitare una simile disgrazia? Intendo, anche a noi. Quando diamo a Satana l'opportunità di legarci. E lo facciamo volgendo le spalle a Dio, schiavi delle cose, servi del potere, valletti del piacere. Quando, a furia di guardare solo alle cose della terra, c'incurviamo a tal punto da rimanere anchilosati, incapaci di raddrizzarci e glorificare Dio.
Ed è una vera 'dis-grazia', perché sciupiamo la grazia di Dio, narcotizzando lo spirito fino a far sopire il desiderio di una vita autentica. Ma è proprio qui, tra le catene di un'esistenza balorda, che maggiormente si manifesta la misericordia del Signore: "Donna ? le disse Gesù ? sei libera". Libera d'amare e di magnificare Dio con la tua vita.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, rinfrancherò il cuore nella consolazione: per Dio, non è mai troppo tardi! Avessi anch'io vissuto diciotto anni ? una vita! - di debolezza spirituale, consumata nella complicità con il peccato, o forse semplicemente nella mediocrità, nella tiepidezza, ebbene, nonostante quest'abisso di non-senso, oggi Gesù impone su di me le sue mani e mi guarisce. A patto che lo voglia davvero!

Non permettere, o Signore, che gli interessi della terra mi accartoccino catalizzando la mia sensibilità fino a spegnere il desiderio di Te. Risuoni con forza al mio fragile cuore il tuo annuncio di risurrezione: "Sei libero!".

La voce di un autorevole maestro spirituale
Dio, nella sua iniziativa di amore e di misericordia, proietta nell'oscurità della mia psiche, nel profondo della coscienza, la luce del suo progetto e mi porta a scoprire la verità di me stesso, rispetto a ciò che sono chiamato ad essere, a ciò che avrei dovuto essere, a ciò che posso essere con la sua grazia.
Carlo Maria Martini