Omelia (04-10-2002)
Eremo San Biagio


Dalla Parola del giorno
Da quando vivi, hai mai comandato al mattino e assegnato il posto all'aurora? [...] Ti sono state indicate le porte della morte?

Come vivere questa Parola?
Al termine del libro di Giobbe, di cui la liturgia ci ha offerto squarci antologici, Dio risponde. O meglio, questa volta è Lui che, con un succedersi di domande estremamente provocatrici, costringe Giobbe a guardare bene in faccia sia la maestà, la grandezza senza confronti di un Dio che è Creatore e Signore di tutto, e il suo limite di uomo di fronte al mistero che da ogni parte ci avvolge. È vero, la oggi scienza e la sua figlia primogenita che è la tecnologia hanno fatto passi da giganti. I nostri antenati, anche solo di fronte a certi procedimenti telematici, griderebbero al prodigio. Eppure di fronte a certi gravi mali, anche oggi l'umanità si dibatte nel dolore senza risposte. In un non lontano passato, certo, l'uomo di scienza era ancorato a pseudocertezze di un positivismo senz'anima. Oggi, se è onesto, approda all' "indicibilità" del MISTERO che è come affacciarsi sull'infinito "indicibile" di Dio. Però la società consumistica vive oggi un tipo di ateismo pratico.

Nella mia pausa contemplativa, chiederò con tutto il cuore allo Spirito Santo che mi risvegli ogni giorno allo stupore del mistero di Dio: in me e attorno a me.

Signore della vita e della risurrezione dei morti, Tu, anche attraverso le difficili vie del dolore e della morte, sempre ci conduci a una VITA che è vittoria su ogni negatività. È questo il tuo ESSERE e il tuo AGIRE. Tu splendore del bene che stronca ogni male, vinci in me ogni dubbio, ogni esitazione e fa' che io voglia quello che tu vuoi per me: certamente un bene per sempre.

La voce di un biografo di S. Francesco
In ogni opera Francesco loda l'Artefice; tutto ciò che trova nelle creature lo riferisce al Creatore. Esulta di gioia in tutte le opere delle mani del Signore, e attraverso questa visione letificante intuisce la causa e la ragione che le vivifica. Nelle cose belle riconosce la Bellezza Somma, e da tutto ciò che per lui è buono sale un grido: "Chi ci ha creati è infinitamente buono". Attraverso le orme impresse nella natura, segue ovunque il Diletto e si fa scala di ogni cosa per giungere al suo trono
Tommaso da Celano