Omelia (27-11-2005)
Monastero Janua Coeli
State attenti, vegliate!

Avvento: prepariamo la strada al Signore che viene... anzi è già venuto. Ma noi non lo vediamo. è qui, accanto a te, non lo vedi? Lavati gli occhi alle acque della misericordia e riconoscerai nei tratti delle persone di sempre i tratti del Figlio di Dio. La parola chiave di questa prima settimana di Avvento: amare. A tutti i costi!... amare... senza mettere scuse al nostro non amore, amare a cuore dilatato. Amare, amare, amare... perché Dio è fra noi. E solo agli occhi dell'amore è dato vederlo. Buon cammino.

State attenti, vegliate!

MEDITAZIONE

Domande
Non sapete quando sarà il momento preciso. Per l'uomo che tutto vuole sapere, questa parola si rivela liberante. L'attesa crea spazi profondi nella persona, apre a novità e a memorie efficaci... quando si ha tutto sotto controllo si perde la bellezza dell'essere dono, e si entra nelle strettoie del dovuto. Avvento: parola di deserto che fiorisce di trepidazione alla voce dell'Amato che arriva!

Chiave di lettura
Le parole di Gesù sono sempre illuminanti. I destinatari sono i discepoli, coloro che già hanno assaporato la vita con Lui e intuito i misteri del regno. Quindi parole riservate a chi è già dentro il corpo mistico della Chiesa e può capire. State attenti! La vigilanza è la lampada accesa del discepolo. Ha ricevuto la luce, sa dove rinnovare la sua fiamma, ma questo non significa che ne sia padrone. Il discepolo non possiede il tempo, ma lo riceve in dono come luogo di crescita. Il maestro parte e lascia in casa sua i suoi servi con un compito ben preciso, a ognuno il suo, compreso al portiere il compito di vigilare. Non conoscendo l'ora del ritorno del padrone, i servi staranno in guardia, attenti al momento del ritorno. Potrebbe essere alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino. Importante non addormentarsi. I discepoli dovranno custodire il momento del ritorno del maestro, vegliando, magari a turno... La casa senza il padrone è vuota, ma se chi la abita vive della sua presenza, l'assenza non è più. Le parole pronunciate, una volontà espressa, un desiderio da esaudire, una sensazione da rivivere. Tutto nella sua casa parla di Lui, ogni angolo e ogni situazione. Chi serve animato dall'amore, respira una familiarità e condivisione di vita che fa dell'attesa del ritorno un momento di pienezza. E il desiderio del risentire quel bussare familiare accompagna ogni istante. L'amore rende ragione di un anelito che allarga gli orizzonti. Vigilare è proprio dell'uomo che cerca di assaporare l'esistenza fino alla fine e sempre. Avere le antenne dell'attenzione e del riconoscimento non è questione di volontà, quanto di esigenza. Gesù risorto bussa sotto tante vesti. Lo riconosce chi ha fatto esperienza di essere da lui chiamato per nome, chi custodisce i suoi tratti in cuore perché è il tutto della sua vita, chi non è piegato a guardare le sue cose, ma sa alzare lo sguardo attorno. Per l'amante ogni momento può essere il luogo dell'appuntamento e dell'incontro... ma noi possiamo chiamarci: amanti di Dio?

PREGHIERA
A te, Signore, elevo l'anima mia, Dio mio, in te confido: non sia confuso! Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua verità e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza, in te ho sempre sperato. Ricordati, Signore, del tuo amore, della tua fedeltà che è da sempre. Proteggimi, dammi salvezza; al tuo riparo io non sia deluso. Mi proteggano integrità e rettitudine, perché in te ho sperato (salmo 24).

CONTEMPLAZIONE

È deserto dentro di me, Signore. Tutte le luci e le voci si sono spente. L'euforia del giorno si è placata nel silenzio del ritornare ognuno alla propria casa. E mentre apro la porta della mia interiorità, avverto che tutto è passato come un lampo. La notte che scende mi aspetta per ridonarmi me stesso. E mi sembra di amare questo vuoto e questa solitudine in cui non ascolto altro che il silenzio. È come se attendessi l'arrivo di qualcuno, eppure non attendo nessuno. Sarà forse la tua presenza che attendo? Stordirmi è facile, basta uscire di casa o tenere accese radio, tv, telefonino. Non è facile fare silenzio, ma desidero stavolta restare in silenzio, finché tu parlerai al mio cuore, Signore. Ho nostalgia di essere contento di qualcosa di più che non le gioie passeggere delle cose di sempre. E una parola mi è data per questo Avvento: Ama e capirai. Ama senza misura e troverai. Ama, sempre e comunque... non ti stancare mai, ama! E il Signore verrà...

Per i piccoli
Oggi inizia l'avvento. Questa parola significa: arrivo. Ma chi arriva? Gesù! Quindi per noi è tempo di attesa. Quando si attende una persona cara, il cuore è in festa, perché si desidera che il tempo passi veloce per rivederla e stare insieme con lei. Il tempo dell'avvento allora è un tempo di gioia, di festa. E lo potremo vivere bene guardando a Maria. Come avrà atteso il Figlio di Dio che portava in grembo? Possiamo immaginare il suo desiderio di vederlo, quel Dio che aveva scelto di farsi incontrare nel volto di un piccolo, di un uomo... Anche per noi è possibile portare in grembo, in cuore, Gesù. Se ascoltiamo la parola di Dio e la facciamo crescere dentro di noi, anche noi potremo dare alla luce Gesù. Come? Amando, perché Dio è Amore. Ogni volta che ami, tu porti Gesù al mondo.