Omelia (27-11-2005)
padre Paul Devreux


Gesù ci dice: "State attenti, vegliate". Perché, chi deve venire? E' un ammonimento o una proposta? Viene un amico o un nemico?

Un conto è vegliare come la sentinella che deve stare attenta all'arrivo di un eventuale nemico da fermare e all'occorrenza eliminare. Altra cosa è vegliare come una fidanzata che aspetta con ansia e trepidazione l'arrivo del fidanzato. La Chiesa è la sposa di Cristo e Dio non è un nemico dal quale difendersi. Caso mai devo difendermi da me stesso quando vedo che perdo il Nord e comincio a vegliare per cose che non hanno futuro.

Gesù m'invita a vegliare perché c'è un pericolo, ed è quello di essere distratto nel momento della sua venuta e di perdere una grande occasione di comunione con lui. Sarebbe veramente un peccato!

Il Signore viene ed è bene vegliare pregando per essere attenti anche al minimo venticello della Spirito. Certo che questo mi fa sentire povero e bisognoso, in un mondo dove si predica che bisogna essere ricchi e non dipendere da nessuno, ma questa è una menzogna.

Il Signore c'invita anche a suscitare negli altri la speranza nella sua venuta e quindi il desiderio di vegliare; questa è la nostra missione di Cristiani.

Marana tha! Vieni, Signore Gesù.