Omelia (25-10-2005)
Eremo San Biagio


Dalla Parola del giorno
Gesù diceva: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò? E' simile a un granellino di senapa, che un uomo ha preso e gettato nell'orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami».

Come vivere questa Parola?
Nella parabola del granellino di senapa, a primo acchito, colpisce la traiettoria dell'infinitamente piccolo: il seme, che si fa via via sempre più grande fino a diventare un albero maestoso. E si dice: è figura del Regno che cresce! C'è tuttavia un aspetto che solitamente passa inosservato: quel piccolo seme è la manifestazione della grandezza di Dio. "Quale Dio è grande come il nostro Dio?" - esclama il salmista con stupore. Nessuno può competere con la sua grandezza. Eppure, allorché pone la sua tenda in mezzo a noi, assume la piccolezza del granello di senapa. Cioè il tono della semplicità fragile disarmante, tanto da essere considerato trascurabile e marginale.
Perché? Questa scelta di Dio dice che il suo Regno germoglia soltanto nella sobrietà ordinaria del nostro quoti-diano, nella terra del cuore. Qui accogliamo il seme del suo farsi carne dentro di noi perché in noi il Regno cresca fino a renderci capaci di ospitare altri all'ombra di scelte evangeliche alternative e profondamente vere.
Certo, tutto questo è possibile se ci fidiamo della Parola di Gesù, di questa sua semina che non fa notizia né suscita scalpore, fino a sembrare addirittura irrilevante.

Oggi, dunque, nel mio rientro al cuore chiedo al Signore che mi doni il gusto di una vita semplificata, sobria, ordinaria, pronta ad accogliere il seme della Parola che cresce e si sviluppa a misura della mia fiducia.

Donaci, Signore, un cuore semplice, capace di scorgere in noi e attorno a noi il seme del Regno che si muove, germoglia e cresce. Un seme, una piccola cosa, che raccoglie e custodisce ogni vera grandezza.

La voce di un pensatore cristiano
Spinto da un milione di ali di fuoco accese dall'uomo, il razzo si fa un tunnel nel cielo, e tutti acclamano.
Spinta da un solo pensiero di Dio, la piantina si fa strada con urgenza nello spessore nero, e quando ha bucato il cielo pesante del suolo e si lancia su verso gli spazi esterni, neanche uno le batte le mani.
Marcie Hans