Omelia (04-10-2001)
Eremo San Biagio


Dalla Parola del giorno
Non è la circoncisione che conta né la non circoncisione ma l'essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia.

Come vivere questa Parola?
Nell'agiatezza spensierata della sua gioventù, Francesco ha sentito affiorare dalla verità profonda del suo cuore quello senso di vuoto che è in noi grido e sete di Assoluto. Ha incrociato lo sguardo interiore con quel-lo di Gesù che lo chiamava e ha risposto a Lui abbracciando letteralmente il Vangelo. E' così facendo che, fuori di ogni pratica solo formale (la circoncisione o la non circoncisione) è nata in lui la "nuova creatura" di cui parla qui S.Paolo. Non c'è stato più per Lui il vanto delle ricchezze, dei piaceri, dell'essere il più brillante gaudente della gioventù assisiana. Per Lui "non ci fu altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù" (Gal 6,14). Tutta la sua esistenza diventò così un proclama vincente della stupenda libertà che l'uomo ac-quista quando sperimenta la novità dell'amore di Cristo, lasciando crocifiggere l'uomo vecchio che tenta sempre di imprigionarci nelle illusorie ricchezze terrene.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò l'intercessione di Francesco, giullare di Dio, perché mi insegni la gioia della via del Vangelo, sperimentata nella scelta di vita sobria e semplice, e nel sincero distacco da ogni possesso egoistico. Verbalizzerò:

Francesco, santo fratello, fa' ch'io come te sia portatore della pace e della misericordia di Dio.

La voce di un contemporaneo di S. Francesco
Francesco contemplava nelle cose belle, il Bellissimo e, seguendo le orme impresse nelle creature, insegui-va dovunque il Diletto. Di tutte le cose si faceva una scala per salire ad afferrare Colui che è tutto desiderabi-le.
Leggenda maggiore di S.Bonaventura