Omelia (15-08-2020)
padre Antonio Rungi
Maria segno di speranza e consolazione nel tempo della prova

E' una solennità dell'Assunta del tutto speciale, straordinaria, unica, quella che stiamo vivendo oggi, 15 agosto 2020.

Mai ci saremmo aspettati che nel XXI secolo, tutta l'umanità dovesse fare i conti con una pandemia devastante, che di fatto ha bloccato non solo la vita sociale, economica ed umana di intere nazioni, ma anche la vita ecclesiale, le manifestazioni esterne della nostra sincera devozione alla Madre di Dio. Anche per la solennità dell'Assunta è purtroppo così.

E nonostante questa sofferenza che ci accompagna da mesi ormai, noi oggi fissiamo il nostro sguardo su Maria, assunta alla gloria del cielo. E come afferma il concilio Vaticano II: "La madre di Gesù, come in cielo, in cui è già glorificata nel corpo e nell'anima, costituisce l'immagine e l'inizio della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell'età futura, così sulla terra brilla ora innanzi al peregrinante popolo di Dio quale segno di sicura speranza e di consolazione, fino a quando non verrà il giorno del Signore (cfr. 2 Pt 3,10). (Lumen Gentium, 68).

In Maria, oggi e sempre, vogliamo porre la nostra sicura speranza e recuperare quella consolazione spirituale che ci ha mancato in tutti questi mesi. A lei ci affidiamo anche in questo giorno di festa intima, familiare e riservato, in cui ci ritroviamo a festeggiare la madre di tutti, la madre della Chiesa, la Madre di Dio e di Gesù, nostro salvatore e redentore.

Papa Benedetto XVI, il 15 agosto del 2012, in occasione della solennità dell'Assunta disse che "per capire l'Assunzione dobbiamo guardare alla Pasqua, il grande Mistero della nostra Salvezza, che segna il passaggio di Gesù alla gloria del Padre attraverso la passione, la morte e la risurrezione. Maria, che ha generato il Figlio di Dio nella carne, è la creatura più inserita in questo mistero, redenta fin dal primo istante della sua vita, e associata in modo del tutto particolare alla passione e alla gloria del suo Figlio. L'Assunzione al Cielo di Maria è pertanto il mistero della Pasqua di Cristo pienamente realizzato in Lei. Ella è intimamente unita al suo Figlio risorto, vincitore del peccato e della morte, pienamente conformata a Lui".


Sappiamo che il dogma dell'Assunzione fu solennemente proclamato da Papa Pio XII il 1º novembre 1950, portando a compimento un lungo cammino di riflessione in tutta la Chiesa e lungo i secoli, con la Costituzione dogmatica Munificentissimus Deus.

In essa è detto espressamente che «È dogma divinamente rivelato che Maria, Madre di Dio, immacolata e sempre Vergine, dopo il termine del corso terreno della sua vita, è stata assunta in corpo e anima nella gloria celeste».

I motivi per arrivare a tale decisione erano stati tantissimi, come si evidenzia nel testo della proclamazione del dogma.

Maria fu sempre unita al suo figlio Gesù mentre Questi viveva, redimeva il mondo e comunicava la Sua salvezza: sia nell'infanzia che nella vita pubblica la Vergine accompagna sempre Gesù, condividendo ogni cosa quanto alla gioia e al dolore, fino alla morte sulla croce.

Maria è stata associata nel suo corpo a Gesù anche nella gloria del cielo.

Nel corpo di Maria il Verbo aveva trovato il luogo privilegiato e incorrotto per la propria Incarnazione fra gli uomini; per questo grande privilegio è stato preservato dalla corruzione e dall'abbandono nella tomba. Il Cielo, luogo per eccellenza della divina maestà e della gloria ha dunque accolto anche Maria. Mentre però Gesù è asceso al cielo, in quanto Dio, Egli stesso, Maria, sua Madre, vi è stata portata.

Maria è la Madre del Signore (Lc 1,48), e Dio nel suo disegno salvifico le riserva un posto accanto al Figlio.

L'Assunzione di Maria Vergine esalta la grandezza dell'amore di Dio che dà a ciascuno il premio proporzionato alla misura dei meriti.

Quindi come ricorda il Vaticano II "mentre la Chiesa ha già raggiunto nella beatissima Vergine quella perfezione, che la rende senza macchia e senza ruga (cfr. Ef 5,27), i fedeli del Cristo si sforzano ancora di crescere nella santità per la vittoria sul peccato; e per questo innalzano gli occhi a Maria, la quale rifulge come modello di virtù davanti a tutta la comunità degli eletti".


Oggi quindi noi tutti devoti della Beata Vergine Maria assunta in cielo fissiamo il nostro sguardo su questa creatura unica ed eccezionale, che Dio ha riservata tutto per se nello splendore dell'anima, del corpo e della dignità di Madre e donna.

A lei dobbiamo attribuire un culto sincero ed una devozione autentica, come ci raccomanda il Concilio: "Questo culto, quale sempre è esistito nella Chiesa sebbene del tutto singolare, differisce essenzialmente dal culto di adorazione reso al Verbo incarnato cosi come al Padre e allo Spirito Santo, ed è eminentemente adatto a promuoverlo. Infatti le varie forme di devozione verso la madre di Dio, che la Chiesa ha approvato, mantenendole entro i limiti di una dottrina sana e ortodossa e rispettando le circostanze di tempo e di luogo, il temperamento e il genio proprio dei fedeli, fanno si che, mentre è onorata la madre, il Figlio, al quale sono volte tutte le cose (cfr Col 1,15-16) e nel quale «piacque all'eterno Padre di far risiedere tutta la pienezza» (Col 1,19), sia debitamente conosciuto, amato, glorificato, e siano osservati i suoi comandamenti.

In questo giorno a noi particolarmente caro ci rivolgiamo alla Beata Vergine Maria con le stesse parole della sua cugina Elisabetta, nel mistero della visitazione, che accompagna la preghiera e la riflessione della Chiesa in questa solennità dell'Assunta 2020: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Rinnoviamo ogni giorno questo inno di lode a Maria con la preghiera più nota ed utilizzata per cantare le glorie della Madre di Dio. Ave Maria, piena di grazia. Tu sei benedetta e noi beneficiamo di questa benedizione, perché ci donato il Signore, con il tuo sì al progetto di Dio. In te contempliamo la bellezza assoluta di ogni creatura e in te riponiamo ogni nostra fiducia ora e sempre. Amen.