Omelia (30-08-2019)
Movimento Apostolico - rito romano
Cinque di esse erano stolte e cinque sagge

La saggezza è lo stesso Spirito del Signore dato al cristiano perché da Lui egli sia condotto di verità in verità fino al raggiungimento di tutta la verità. Da Lui guidato il discepolo di Gesù sa in ogni momento cosa fare e cosa non fare, cosa è giusto e cosa è ingiusto, cosa è vero e cosa è falso. Lo Spirito Santo non governa solo il presente, governa il presente in vista del futuro. Se il presente è senza verità, anche il futuro sarà senza verità e se il presente è vissuto male anche il futuro è vissuto male. Una verità senza un fine da raggiungere non è verità dello Spirito Santo. Neanche appartiene allo Spirito Santo un presente non finalizzato al futuro sia nel tempo che nell'eternità. Lo Spirito Santo sa dare la sua verità ad ogni momento della nostra vita. La condizione perché Lui operi è una sola: che venga invocato e perennemente ravvivato con la preghiera e con una obbedienza sempre più perfetta alla Parola di Gesù. Senza obbedienza al Vangelo, mai lo Spirito potrà operare. Perché Lui solo opera nella Parola per vivere in pienezza di verità tutta la Parola. Usciamo dalla Parola, lo Spirito esce da noi. Lo Spirito del Signore non solo dobbiamo chiederlo per noi, ma anche per gli altri. Come Paolo dobbiamo chiederlo. Come la Vergine Maria dobbiamo portarlo con noi.
Perciò anch'io, avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell'amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l'efficacia della sua forza e del suo vigore (Ef 1,15-19). In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto» (Lc 1,39-45).
Di certo non sono guidate dallo Spirito Santo quelle vergini che hanno portato le lampade ma non l'olio. Mancano della verità delle cose. Neanche noi siamo saggi. Manchiamo della verità della vita. Manchiamo della verità della vita perché siamo privi della verità del Vangelo, della Chiesa, dei sacramenti, della fede, della speranza, della carità. Neanche ci può guidare lo Spirito Santo, perché dimoriamo fuori della Parola.
Mancando noi di fede nella Parola di Gesù, il quale dice che non ci conosce, quale sapienza possiamo avere per condurre la nostra vita verso i cieli beati? Nessuna. Non solo non crediamo nella Parola, la trasformiamo ad uso del nostro peccato. Tra ciò che noi crediamo e la Parola di Cristo Gesù non c'è più alcun punto d'incontro. Poiché Gesù riconosce solo la sua Parola e solo ad essa è fedele in eterno, o ci convertiamo e viviamo secondo la sua Parola o anche per noi la porta rimarrà chiusa in eterno.
Madre di Dio, Angeli, Santi, dateci una fede vera in ogni Parola di Cristo Signore.