Omelia (18-06-2005)
Eremo San Biagio


Dalla Parola del giorno
Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza. (2 Cor 12,9)

Come vivere questa Parola?
Siamo soliti pensare ai santi come a persone straordinarie, neppure sfiorate dal limite o comunque sempre vittoriose su di esso. Qui invece Paolo ci mostra il lato debole della sua persona. Sì, egli ha sperimentato la grandiosità di cer-te manifestazioni divine, ma afferma che non è qui ciò di cui egli possa compiacersi. "Ben mi glorierò della mia debolezza" dichiara deciso. Eppure anche lui ha avvertito la ripulsa verso ciò che ne frenava il passo, tanto che "per ben tre volte" ha pregato il Signore di liberarlo. Una richiesta insistente che dice quanto quei limiti pesassero su di lui. Ma la risposta del Signore è più che illuminante: "Ti basta la mia grazia". Quindi si riconosce che il limite non è qualcosa con cui convivere pacificamente, lasciando che la faccia da sovrano in "casa nostra". Il limite, soprattut-to quando si identifica con i difetti, va guardato in faccia e affrontato perché non ci renda succubi. In questa lotta però abbiamo la certezza di essere sostenuti dalla grazia di Dio a cui sarà attribuibile l'eventuale vittoria. La nostra debolezza, allora, cesserà di essere un limite pesante che ostacola l'avvento del "Regno di Dio", per diventare la "via regale" per cui esso si afferma. I nostri palesi limiti, se riconosciuti con umiltà, sono come una sottolineature che evidenzia la Parola. Proprio perché mettono in luce che nulla di bene può essere attribuibile direttamente a noi, diventano un richiamo al "Datore di ogni Bene".

Oggi, nella mia pausa contemplativa, considererò la via regale dell'umiltà, spesso mediata proprio dai miei difetti. Senza arrabbiarmi a loro motivo con me stesso, con pace e umiltà di cuore, chiederò al Signore di trasformarli in "scala" per elevarmi ed elevare gli altri alla pura lode di Dio.

Tu solo, Signore, sei il Santo. Tu solo l'Altissimo. A te ogni onore e gloria!

La voce di una suora
A una qualità che mi esalta, preferisco un difetto che mi umilia.
Sr. Caterina Pesci