Omelia (18-10-2018) |
Movimento Apostolico - rito romano |
E' vicino a voi il regno di Dio Ges� non manda i suoi discepoli nel mondo per dire il mistero del regno, annunziando la sua venuta. Devono andare per dire il regno e anche per mostrarlo compiuto nella loro persona. Esso si pu� manifestare presente nel mondo in molti modi, anche con miracoli, segni, prodigi. Vi � per� una modalit� universale, efficace per ogni tempo e ogni luogo. Questa modalit� � la perfetta esemplarit� in ogni cosa. � la nostra vita tutta intessuta di obbedienza ad ogni Parola di Ges� Signore. Questa via � sommamente raccomandata da San Paolo. Ecco come Lui la manifesta ai Corinzi. L'amore del Cristo infatti ci possiede; e noi sappiamo bene che uno � morto per tutti, dunque tutti sono morti. Ed egli � morto per tutti, perch� quelli che vivono non vivano pi� per se stessi, ma per colui che � morto e risorto per loro. Cosicch� non guardiamo pi� nessuno alla maniera umana; se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera umana, ora non lo conosciamo pi� cos�. Tanto che, se uno � in Cristo, � una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove. Tutto questo per� viene da Dio, che ci ha riconciliati con s� mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a s� il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro � Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perch� in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio. a parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perch� non venga criticato il nostro ministero; ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio con molta fermezza: nelle tribolazioni, nelle necessit�, nelle angosce, nelle percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, con sapienza, con magnanimit�, con benevolenza, con spirito di santit�, con amore sincero, con parola di verit�, con potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama; come impostori, eppure siamo veritieri; come sconosciuti, eppure notissimi; come moribondi, e invece viviamo; come puniti, ma non uccisi; come afflitti, ma sempre lieti; come poveri, ma capaci di arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto! (2Cor 5,14-21; 6,3-10). Secondo il Vangelo di Luca, nella loro prima missione, come i settantadue dovranno dire e manifestare il regno di Dio? Prima di tutto pregando incessantemente e senza alcuna interruzione perch� il Signore mandi operai nella sua messe. La preghiera perseverante � il primo segno che noi crediamo nel regno di Dio. Nessuno potr� dire e manifestare secondo verit� il regno da una fede falsa nel regno. Fede vera, missione vera. Fede falsa, missione falsa. Il secondo l'uomo con il dono della pace. Il prima della venuta del missionario e il dopo dovranno essere differenti. La differenza la fa il dono della pace. In terzo luogo con l'annunzio esplicito che il regno � vicino. Le tre cose deve divenire nel cuore del missionario una cosa sola. Si prega, si dona, si annunzia. Se una delle tre modalit� che sono anche essenza della missione manca, non c'� vera missione evangelizzatrice. O perch� manca la fede del missionario, o perch� non si fa alcuna differenza tra il prima e il dopo o perch� del regno neanche se ne parla. Madre di Ges�, Angeli, Santi, fate ogni cristiano vero missionario del regno di Dio. |