Omelia (06-10-2018)
Movimento Apostolico - rito romano
Perché i vostri nomi sono scritti nei cieli

Gesù non ha mai permesso che l'illusione e l'inganno entrasse nel cuore dei suoi discepoli. Sempre Lui li ha illuminati con lo splendore della sua verità eterna. La sequela di Gesù non è nei miracoli, ma nell'umiltà e nella mitezza. È nella croce.
Non chiunque mi dice: ?Signore, Signore?, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: ?Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi??. Ma allora io dichiarerò loro: ?Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l'iniquità!? (Mt 7,21-23). Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? Perché il Figlio dell'uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni (Mt 16,24-27).
San Paolo pone la carità come sola via per essere graditi a Dio e per poter scrivere il proprio nome nei cieli. Lui esclude finanche l'elemosina da questa finalità.
Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita. E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla. E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe. La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d'orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta (1Cor 13,1-7).
È facile cadere nell'esaltazione, nella superbia, nell'illusione: ?Poiché so fare grandi cose, sono salvo, sono perfetto, sono un buon discepolo di Gesù ?. Cristo Signore così non pensa. I nomi sono scritti nei cieli e rimangono scritti, finché i discepoli rimangono nella Parola di Cristo Signore e la vivono così come il loro Maestro ha vissuto la Parola del Padre: nell'umiltà del cuore e nella mitezza, versando su di essa il proprio sangue.
Vi è una via sicura perché oggi il nostro nome possa essere scritto nei cieli? Noi una via la conosciamo ed è la più sicura di tutte, più sicura della stessa carità, indicata come via infallibile da San Paolo. La nostra via è l'iscrizione di Cristo nel cuore degli uomini. Chi scrive il cuore di Cristo nel cuore degli uomini, avrà scritto il suo nome nei cieli. Chi non scrive il nome di Cristo nel cuore degli uomini, neanche il suo nome avrà scritto nei cieli. Potrà vivere anche di grande carità. Ma non lo salva. La carità ha un solo fine. Servire a noi da inchiostro per scrivere il nome di Gesù nel cuore di tutti.
Madre di Dio, Angeli, Santi, aiutate i cristiani a scrivere il nome di Gesù nei cuori.