Omelia (23-04-2002)
Eremo San Biagio


Dalla liturgia del giorno
Ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani.

Come vivere questa Parola?
La prima lettura di oggi offre una bella descrizione della primitiva diffusione del cristianesimo. In primo luogo, essa avviene grazie alla persecuzione (v.19): in quanto perseguitati, infatti, i discepoli vengono dispersi tutto intorno e possono portare il vangelo fino agli estremi confini della terra. La persecuzione ha gli effetti di una semina: proprio in quanto sparso e gettato, il seme porta frutto in tutto il campo, in tutto il mondo. In secondo luogo, l'evangelizzazione supera le intenzioni dei discepoli (vv.19-20): essi infatti volevano rivolgersi solo ai giudei, ma poi per caso si rivolgono anche ai pagani. Proprio là dove non se l'aspettavano, ottengono maggiore successo: perché l'evangelizzazione è opera del Signore e non nostra. Quel che conta è che i nostri progetti, pur necessari, non diventino ostacolo all'operare dello Spirito. Infine, il frutto dell'evangelizzazione è di ricevere il nome di "cristiani" (v.26), e cioè di essere riconosciuti solo dall'appartenenza a Cristo. Non importano titoli, onorificenze, cognomi illustri: quel che solo abbiamo da dire di noi è che siamo di Cristo.

Oggi guarderò al nome che tanti santi si sono dati: S.Teresa di Gesù Bambino, S.Giovanni della croce ecc. Chiederò al Signore che anche di me, alla mia morte, si possa dire semplicemente: era cristiano, era di Gesù.

La voce di un poeta mistico persiano
Sono solo dell'Amato! Uno cerco, Uno conosco, Uno canto, Uno contemplo! Se ho passato in vita mia un sol giorno senza te, io mi pento della vita, per quel giorno e per quell'ora!
Rûmî