Omelia (12-08-2017)
Movimento Apostolico - rito romano
Per la vostra poca fede

La Lettera agli Ebrei, legge la storia degli uomini di Dio, e afferma che nella loro vita tutto è stato per fede. Nulla è avvenuto in essi senza la fede. Possiamo dire allora che la fede è il vero germe della vita. Per la fede dal nostro piccolissimo seme nasce un albero così grande che può divenire salvezza per il mondo intero.
Per fede, Raab, la prostituta, non perì con gli increduli, perché aveva accolto con benevolenza gli esploratori. E che dirò ancora? Mi mancherebbe il tempo se volessi narrare di Gedeone, di Barak, di Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuele e dei profeti; per fede, essi conquistarono regni, esercitarono la giustizia, ottennero ciò che era stato promesso, chiusero le fauci dei leoni, spensero la violenza del fuoco, sfuggirono alla lama della spada, trassero vigore dalla loro debolezza, divennero forti in guerra, respinsero invasioni di stranieri. Alcune donne riebbero, per risurrezione, i loro morti. Altri, poi, furono torturati, non accettando la liberazione loro offerta, per ottenere una migliore risurrezione. Altri, infine, subirono insulti e flagelli, catene e prigionia. Furono lapidati, torturati, tagliati in due, furono uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, tribolati, maltrattati - di loro il mondo non era degno! -, vaganti per i deserti, sui monti, tra le caverne e le spelonche della terra. Tutti costoro, pur essendo stati approvati a causa della loro fede, non ottennero ciò che era stato loro promesso: Dio infatti per noi aveva predisposto qualcosa di meglio, affinché essi non ottenessero la perfezione senza di noi (Eb 11,31-40).
Allora è giusto chiedersi: cosa è la fede? Fede è la consegna della nostra vita ad una Parola puntuale che il Signore ha detto a noi personalmente, come puntuale è stata la Parola che Dio ha detto a Noè, Abramo, Mosè, Giosuè, i Giudici, i Profeti e ogni altro uomo al quale il Signore ha parlato. Si ascolta la Parola, si vive per essa, per dare vita ad essa, sapendo che è nella Parola il nostro presente e il nostro futuro, anche se questa Parola oggi passa attraverso la via della croce e della morte. Perché agli Apostoli Gesù dice che lo spirito immondo da essi non è stato tolto per la loro poca fede? In che cosa essi non hanno creduto o hanno creduto poco? Gesù ha conferito loro il potere di scacciare i demòni. Questo potere agisce sempre nel nome di Gesù. Gli apostoli ancora hanno poca fede in Gesù. Non credono ancora nella pienezza della sua verità. Ancora non si fidano della sua Parola. Quali sono i frutti: l'inefficacia della loro opera. Mai nel proprio nome scacceranno un demonio. Sempre lo potranno fare nel nome del loro Dio e Signore. Ma ancora il nome di Cristo non è la loro verità e di conseguenza neanche la loro fede. Gli Apostoli sono ancora crudi di Cristo Gesù.
Il discepolo diviene vero uomo di fede e sempre può agire nel nome di Cristo Gesù nella misura in cui diviene verità della sua verità, Parola della sua Parola, vita della sua vita, anima della sua anima, spirito del suo spirito. Tutto si deve attingere da Cristo e tutto deve essere operato in Lui, per Lui, con Lui. Ancora Cristo e gli Apostoli sono due corpi divisi, due verità separate, due cuori distanti, due anime inavvicinabili. Di certo non per causa di Cristo, ma per totale responsabilità dei discepoli che nulla fanno per abbracciare il pensiero di Cristo e divenire con Gesù un solo pensiero. Oggi, nella Chiesa, non è forse la non comunione nello stesso pensiero di Cristo che ci fa estranei gli uni con gli altri, in contrasto, in disunione, spesso in contrapposizione e guerra?
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci una cosa sola con Cristo.