Omelia (02-09-2016)
Movimento Apostolico - rito romano
Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo

Modello di un cammino perennemente nuovo � San Paolo. Lui reputa il vino vecchio nel quale aveva vissuto prima di conoscere Cristo Ges� e per la cui difesa stava distruggendo la Chiesa di Dio, una spazzatura, qualcosa di cui disfarsi dinanzi alla sublimit� della conoscenza di Ges� Signore. La sua vita � una corsa per il raggiungimento non del nuovo, ma del nuovissimo che � sempre dinanzi ai suoi occhi.
Per il resto, fratelli miei, siate lieti nel Signore. Scrivere a voi le stesse cose, a me non pesa e a voi d� sicurezza. Guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli che si fanno mutilare! I veri circoncisi siamo noi, che celebriamo il culto mossi dallo Spirito di Dio e ci vantiamo in Cristo Ges� senza porre fiducia nella carne, sebbene anche in essa io possa confidare. Se qualcuno ritiene di poter avere fiducia nella carne, io pi� di lui: circonciso all'et� di otto giorni, della stirpe d'Israele, della trib� di Beniamino, Ebreo figlio di Ebrei; quanto alla Legge, fariseo; quanto allo zelo, persecutore della Chiesa; quanto alla giustizia che deriva dall'osservanza della Legge, irreprensibile.
Ma queste cose, che per me erano guadagni, io le ho considerate una perdita a motivo di Cristo. Anzi, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimit� della conoscenza di Cristo Ges�, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede: perch� io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti.
Non ho certo raggiunto la m�ta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perch� anch'io sono stato conquistato da Cristo Ges�. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ci� che mi sta alle spalle e proteso verso ci� che mi sta di fronte, corro verso la m�ta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lass�, in Cristo Ges� (Fil 3,1-14).

Cristo Ges� � il perenne vino nuovo che il Padre celeste giorno dopo giorno ci offre. Quando noi trasformiamo Lui in una religione, in una pratica da compiere, una preghiera da recitare, un digiuno da vivere, � allora che il vecchio � pi� gustoso. Non turba il nostro palato di fede. La fede trasformata in religione � potente sonnifero per la nostra vita. La religione � sempre di ieri, sempre vecchia. La fede � sempre di oggi, sempre nuova. Oggi il Signore comanda e oggi a Lui si deve obbedienza.
Vera missione del ministro di Ges� Signore � operare questa netta distinzione tra religione e fede. La fede � risposta sempre nuova e attuale alla voce del Signore che nuova e attuale giunge al nostro orecchio. La religione � la ripetizione di riti, pratiche, usanze, preghiere, celebrazioni varie. Anche la religione dovr� essere assunta dalla fede e da essa portata nella novit�. Se per� l'uomo non vive di purissima fede, la religione diviene la sua tomba, il suo sarcofago. Si sigilla in esso e in esso si muore asfissiati. Farisei e discepoli di Giovanni avrebbero voluto che Ges� mettesse la sua fede nel sarcofago della loro religione. Il sarcofago avrebbe ridotto in cenere Lui e la sua Parola. Lui per� non cade in questa tentazione. Mai il digiuno per i suoi discepoli sar� il loro sarcofago. Sar� invece uno strumento di purissima fede, carit�, speranza.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vivere di purissima fede.