Omelia (03-07-2016)
Missionari della Via


Nel Vangelo di oggi i discepoli sono mandati da Gesù ad annunciare la vita nuova in Cristo. Ma come? Da stranieri (li inviò in ogni città), come un piccolo gruppo (gli operai sono pochi), come agnelli in mezzo ai lupi (per essere mansueti); senza cose materiali (senza sicurezza, disarmati), portando la pace (quella che viene da Gesù - cfr Gv 14,27), mangiando e restando in casa altrui (facendosi vulnerabili e dipendenti). Si, Gesù li manda senza niente, che oltre ha riferirsi all'aspetto materiale, si riferisce ad un aspetto più profondo, che è quello della fiducia in Dio!


Noi missionari e missionarie della Via, vivendo anche questo mandato, quando partiamo in itineranza senza nulla, sappiamo cosa significa! Sappiamo cosa si prova quando non hai denaro con te e desideri un po' d'acqua: ma la gioia di Cristo che ti ha inviato è più forte! Sappiamo cosa vuol dire essere stranieri, quando arrivi in una grande città hai bisogno di tutto e non conosci nel il luogo né la lingua: ma la gioia di Cristo che ti ha inviato è più forte! Sappiamo cosa vuol dire essere un piccolo gruppo con la paura di custodirsi a vicenda: ma la gioia di Cristo che ti ha inviato è più forte! Sappiamo che dobbiamo essere agnelli, quando la gente ci deride per strada e pensa che siamo strani lì sotto il caldo a cercare un passaggio o un po' di cibo: ma la gioia di Cristo che ti ha inviato è più forte! Sappiamo cosa vuol dire non avere cose e non avere sicurezza e appoggi: ma la gioia di Cristo che ti ha inviato è più forte! Sappiamo cosa significa essere ospiti in casa altrui, soprattutto quando chi ti ospita lo fa con freddezza e non come un dono: ma la gioia di Cristo che ti ha inviato è più forte! Insomma è vero che Gesù ti manda senza nulla, ma solo perché tu sappia che quello che ti ha mandato a portare è più grande di tutte le emozioni del mondo messe insieme! Scopri così che la tua missione è grande perché qualcuno ti ha mandato a compierla, non perché è il contesto che ti agevola.


Insomma questa itineranza che compiamo ci aiuta a non dimenticare che prima bisogna fare la volontà di Dio; non il contesto ma la verità di ciò che fai è importante: non le cose materiali, non le sicurezze, non gli appoggi! Noi invece siamo quelli del posto sicuro; infatti per noi, ad esempio, il battesimo è uguale al regalo che il bambino riceverà; cresima è uguale a festa e padrini più amichevoli o abbienti (così diventiamo "compari"); matrimonio è secondario rispetto a lavoro e sistemazione. Invece Gesù ci dice: prima devi fare la volontà di Dio e poi verrà anche il contesto, se ti fidi di me. Ma noi potremmo rispondere: "Ma no! Io ho i miei progetti, sei pazzo a pensare che mi sposo senza lavoro! Sei pazzo a pensare che non faccio fare la festa con i regali! Non si può andare senza nulla!". Invece si! Quando vedete una persona che fa la volontà di Dio con gioia è lì la risposta, fidati di Dio! Quella gioia che spesso quando siamo attaccati ai nostri progetti e appoggi non abbiamo è ciò che ti fa capire che il dono che Dio ti fa nei sacramenti è molto di più. Insomma fare la volontà di Dio è molto di più! Gesù chiede verità!