Omelia (04-11-2013)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Romani 11, 35

Chi mai gli ha dato qualcosa per primo tanto da riceverne il contraccambio?
Rm 11, 35


Come vivere questa Parola?

Nelle letture di oggi c'è una nota comune: il contraccambio. Ai Romani s. Paolo, riferendosi all'amore gratuito e preveniente di Dio, domanda: "Chi gli ha dato qualcosa per primo sì che abbia a riceverne il contraccambio?"

E nel vangelo Gesù, a proposito dell'invitare a mensa poveri, ciechi e zoppi, piuttosto che amici e parenti, proprio perché non possono restituire il favore, presenta la beatitudine della gratuità: "E sarai beato perché non hanno da ricambiarti".

Qualcuno ha detto: "l'amore evangelico infatti non è motivato da un proprio vuoto da colmare ma da una eccedente pienezza interiore".

Ecco: la gratuità trova la sua fonte e la sua origine in un' eccedenza, in un cuore in cui abita e sovrabbonda "il buon tesoro" del bene.

Siamo capaci di dare senza voler ricevere nella misura in cui ci siamo allenati a non vivere di calcoli, a fidarci di Cristo e abbiamo accettato che per amare di amore puro dobbiamo "perdere" e "lasciare cadere".

Perdere tempo, beni, spazi, privilegi, onori, sicurezze...Lasciare cadere quelle impalcature di perbenismo dove ogni gesto ha il marchio dell'Andata e Ritorno, dove la frase più comune è "a buon rendere".

La gratuità nell'amore è un dono tuo, Signore, e un lavoro mio. Dono tuo perché da sola mi è impossibile, lavoro mio perché devo scegliere ogni giorno nelle piccole cose questa via. Aiutami però a capire che questa "via" è l'unica che mi permette di incontrarti lungo la strada e di camminare con Te.

La voce di una scrittrice

Non c'è niente di più eversivo ai giorni nostri della gratuità.
Susanna Tamaro

Commento di Emanuela Giuliani [email protected]