Omelia (11-07-2013)
Movimento Apostolico - rito romano
Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito

Ogni uomo, quando ancora vive nella sua piccola, fragile umanità cerca da Dio sicurezze, certezze. Vuole fondare la sua vita su valide speranze. Il primo a cercare queste speranze è Abramo. Il suo dialogo con Dio rivela e attesta questa sua ancora piccolezza e fragilità. Ma sempre il Signore viene in aiuto dei suoi piccoli.

Dopo tali fatti, fu rivolta ad Abram, in visione, questa parola del Signore: «Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande». Rispose Abram: «Signore Dio, che cosa mi darai? Io me ne vado senza figli e l'erede della mia casa è Elièzer di Damasco». Soggiunse Abram: «Ecco, a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede». Ed ecco, gli fu rivolta questa parola dal Signore: «Non sarà costui il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede». Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle»; e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia. E gli disse: «Io sono il Signore, che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questa terra». Rispose: «Signore Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?». Gli disse: «Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un colombo». Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all'altra; non divise però gli uccelli. Gli uccelli rapaci calarono su quei cadaveri, ma Abram li scacciò. Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco terrore e grande oscurità lo assalirono. Allora il Signore disse ad Abram: «Sappi che i tuoi discendenti saranno forestieri in una terra non loro; saranno fatti schiavi e saranno oppressi per quattrocento anni. Ma la nazione che essi avranno servito, la giudicherò io: dopo, essi usciranno con grandi ricchezze. Quanto a te, andrai in pace presso i tuoi padri; sarai sepolto dopo una vecchiaia felice. Alla quarta generazione torneranno qui, perché l'iniquità degli Amorrei non ha ancora raggiunto il colmo». Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un braciere fumante e una fiaccola ardente passare in mezzo agli animali divisi. In quel giorno il Signore concluse quest'alleanza con Abram: «Alla tua discendenza io do questa terra, dal fiume d'Egitto al grande fiume, il fiume Eufrate; la terra dove abitano i Keniti, i Kenizziti, i Kadmoniti, gli Ittiti, i Perizziti, i Refaìm, gli Amorrei, i Cananei, i Gergesei e i Gebusei» (Gen 15,1-20).

Sappiamo che poi Abramo è cresciuto nella fede e non cerca più al Signore alcuna certezza o garanzia sul suo futuro. Abramo sa che solo Dio è il suo vero futuro. Solo in Lui si deve costruire la propria esistenza. Pietro in questo momento vive la stessa esperienza di Abramo. Cerca sicurezze, speranze, certezze da Gesù. Questo suo cercare, chiedere, domandare è però il frutto di una sua ancora piccolezza e fragilità nella fede. Quando lui sarà adulto, sarà cresciuto, allora non domanderà più nulla al suo Maestro, perché avrà appresso che il Maestro è il suo futuro, non le cose di questo mondo. La terra mai potrà essere fonte di vera speranza per nessuno.

Gesù rassicura doppiamente Pietro. Alla rigenerazione del mondo, cioè al momento della risurrezione, loro insieme a Gesù, siederanno su dodici troni e giudicheranno le dodici tribù d'Israele. Il Signore conferisce loro questa altissima gloria, che è solo sua e di nessun altro. Vi sarà comunione perfetta tra Cristo e i suoi discepoli. Insieme sulla terra, insieme nella povertà, insieme sulla croce, insieme nella risurrezione, insieme nella gloria. Cristo e suoi discepoli sono una cosa sola, non due. Ma anche durante questa vita loro non dovranno temere. Il Signore darà loro cento volte tanto il valore di tutto ciò che essi hanno lasciato. La gioia che potrebbe dare una cosa o una persona Gesù la moltiplicherà nel loro cuore per cento. Cioè sarà senza misura, piena. Nulla verrà a mancare loro. Il loro cuore sarà sempre pieno, non mancherà mai di nulla.



Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di fede forte.