Omelia (11-12-2011) |
padre Paul Devreux |
Il Vangelo di oggi ci presenta Giovanni Battista come testimone, uno che ha visto venire la luce e l'annuncia a tutti. La gente che lo ascolta � entusiasta e siccome � impaziente, spera che quello che deve venire sia proprio lui. Ecco perch� chi viene ad interrogarlo gli domanda se lui � Elia o un profeta, ma Giovanni risponde con fermezza e in un modo sempre pi� sintetico che lui non � niente di tutto ci� che sperano. In realt� avrebbe potuto dire che era un profeta o un nuovo Elia, come dir� di lui lo stesso Ges� quando afferma ai suoi discepoli che "Elia � gi� tornato ma ne hanno fatto ci� che hanno voluto". Non � facile rispondere alla domanda: "Chi sei?", e se poi gli altri provano ad esaltarti dicendoti che sei una persona importante, � facile montarsi la testa e pensare di essere importanti veramente. Giovanni non cade in questo tranello. Rimane molto umile, e alla fine dice che lui � solo "Voce". Lui � solo uno strumento nelle mani di Dio per essere porta-voce di Dio, per annunciare la sua venuta e per invitare tutti a prepararsi ad accoglierlo. E' bene che anche noi ci lasciamo porre questa domanda: chi sono io? Dice anche che quello che deve venire � gi� in mezzo a noi, ma noi non lo conosciamo, e di conseguenza non lo vediamo. Per questo � importante anche oggi annunciare e preparare la sua venuta. Nessuno pu� mai dire: "Ormai lo conosco, so tutto di Lui". Facciamo tutto il possibile per scoprire la sua presenza intorno a noi. Signore vieni e aiutaci a conoscerti. Il segno che sto operando per preparare la via del Signore, sar� la contentezza. |