Omelia (10-07-2011) |
padre Ermes Ronchi |
Un Dio contadino che diffonde vita Ecco il seminatore usc� a seminare. Ed � subito profezia di estate, di pane, di tavole imbandite, di fame finita. Ges� guarda un seminatore e nel suo gesto intuisce qualcosa di Dio. La gioia di immaginare Dio come lo rivela Ges�: un Dio contadino che diffonde i suoi germi di vita a piene mani, fecondatore infaticabile delle nostre vite, ostinato nella fiducia, un Dio seminatore: mano che si apre, inizi che fioriscono, primavera. Dio � come la primavera del cosmo, noi dovremmo essere l'estate del mondo, che porta a maturazione i germi divini, profumata di frutti. Ogni cuore � una zolla di terra buona, adatta a dare vita ai semi di Dio. Ma quante volte ho fermato il miracolo! Io che sono strada, via calpestata, campo di pietre e sassi, io che coltivo spine nel cuore... Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Il primo errore lo compio quando sono strada, uno che non si ferma mai. La parola di Dio chiede un minuto di sosta, un minuto di passione: chi corre sempre � derubato di senso, derubato della fame di infinito che costituisce la nostra dignit�. Un'altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c'era molta terra... Il secondo errore � il cuore poco profondo, un cuore che non conserva, non custodisce, non medita. Cos� fa il cristiano adolescente che � in me, che si accontenta di sensazioni e non approfondisce. Un'altra parte cadde sui rovi e i rovi crebbero e la soffocarono. Il terzo errore � l'ansia delle ricchezze e del benessere; e poi la spina del quotidiano, dovuta alla fatica di conciliare lavoro e famiglia, di resistere allo sconforto, alla solitudine, all'insicurezza per il domani... Spina che soffoca la fiducia e ti fa credere che in te non ci sia spazio per far germogliare un seme divino, un sogno grande. Ma il centro della parabola non � negli errori dell'uomo, il protagonista � un Dio generoso, che non priva nessuno dei suoi doni. Nasce allora la gioia e la fiducia che per quanto io sia arido, spento, sterile, Dio continua a seminare in me, senza sosta. Contro tutti i rovi e le spine, contro tutti i sassi e le strade, vede una terra capace di accogliere e fiorire, dove il piccolo germoglio alla fine vincer�. Mi commuove questo Dio che in me ha seminato cos� tanto per tirar su cos� poco. Lui sa che per tre volte, dice la parabola, per infinite volte, dice la mia esperienza, non rispondo, poi per� una volta rispondo, ed � il trenta, il sessanta, forse il cento per uno. Amo questo Dio contadino, pieno di fiducia nella forza del seme e nella bont� del pugno di terra che sono io, al tempo stesso campo di spine e terra capace di far fiorire i semi di Dio. |