Omelia (28-06-2011)
Movimento Apostolico - rito romano
Perché avete paura, gente di poca fede?

Molti episodi della vita di Gesù non sono per nulla di facile comprensione. È nascosto in essi un insegnamento che solo lo Spirito Santo può rivelare di volta in volta al nostro cuore, alla nostra mente, alla nostra intelligenza. Senza la luce sempre attuale dello Spirito del Signore, il rischio è uno solo: dare un significato inesatto, approssimativo, umano, non divino, non di sapienza eterna, a quanto il Signore ci vuole rivelare.
Siamo in un mare in tempesta, su una barca che viene sballottata dalle onde furiose e dall'acqua che vuole sommergerla. Gesù è nella barca, ma dorme, è come se non ci fosse, come se nulla di quella tempesta stesse accadendo. Lui la ignora completamente. Sembra non interessargli nulla di quella furia scatenata della natura che è un mare in tempesta. Lui è nella pace eterna. I suoi discepoli invece nel turbinio di un vento che sembra volerli travolgere.
Questa è la duplice realtà: in affanno i discepoli, in pace e in serenità Gesù Signore. Senza calma i primi, nel sonno il loro Maestro. Presi dalla paura i discepoli svegliano Gesù e gli chiedono di intervenire. Solo Lui può prendere in mano la tempesta e solo Lui calmarla, renderla innocua. Solo Lui può portare pace e serenità al loro cuore che è in tempesta più della tempesta che li sta avvolgendo.
Gesù si desta, comanda al vento di cessare e alle acque di rendersi calme e serene. All'istante il vento non è più vento, ma un alito leggero e le acque non sono più minacciose, sono tranquillissime, serene, nella più grande calma. Fin qui tutto è comprensibile. Quello che segue lo è di meno a mente e cuore non illuminati dallo Spirito Santo, non ammaestrati dalla sua sapienza divina e superiore. Prima però è giusto che si legga il passo del Vangelo di questo giorno.
Gesù dice ai suoi discepoli che è gente di poca fede, che vive di paura immotivata. Dinanzi ad una così forte tempesta si può vivere di non paura? Si può attendere che il Signore si desti Lui dal sonno senza che alcuno lo svegli? Ci si può affidare solo a Dio oppure l'uomo deve pur fare qualcosa? Possiamo noi lasciare che la tempesta ci sommerga e i venti ci inabissino nel più profondo del mare? Quella dei discepoli non era stata fede in Lui? Non lo avevano forse riconosciuto come il solo capace di salvarli da una situazione di reale pericolo? Perché allora sono detti: "gente di poca fede"?
La risposta c'è ed è questa: la tempesta, il mare, il mondo, le tenebre, l'inferno, le potenze maligne e malvagie hanno potestà sopra di noi, ci sommergono quando noi non siamo con Cristo Gesù, quando non viviamo in Lui, con Lui, per Lui. quando Lui non è nella nostra barca. È questa la nostra fede, la fede che Gesù oggi chiede ai suoi: Lui è inaffondabile perché il Padre è con Lui. Se Lui è inaffondabile, anche quanti sono con Lui sono inaffondabili, non periranno mai, non possono perire perché Lui non può perire, perché Lui di certo non perirà. Tutte le potenze del male potranno abbattersi contro di noi, ma noi resteremo salvi in eterno. Nessuno ci potrà mai strappare dalla mano di Gesù Signore. Nessuno potrà trascinarci nella perdizione eterna. Siamo suoi. Gli apparteniamo. Lui ci difenderà come difende se stesso. Questa è la vera fede.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli e Santi, dateci questa vera fede.