Omelia (27-04-2011)
Movimento Apostolico - rito romano
Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto

Dopo la sua risurrezione Gesù compie la grandissima opera della ricomposizione della fede in Lui dei suoi discepoli che era andata un frantumi il giorno della sua crocifissione. Quanto Gesù fa deve essere per noi monito ed insegnamento. Spetta alla persona che è l'oggetto della fede fondare la fede nei cuori e riedificare quella che è andata smarrita, che è confusa, frantumata, errata, non perfettamente vera.
Se questo compito non viene svolto, la fede o non nasce o si smarrisce o vive in noi in modo falso o ereticale, o addirittura scompare per sempre. Oggi moltissima fede è malata. La responsabile è dei soggetti che sono oggetto della fede. Ognuno deve ricostruire o fondare la fede nella sua persona. È dalla sua persona che la fede si apre a Cristo Gesù e da Cristo Gesù si eleva fino al Padre nostro che è nei cieli.
La fede è così delicata che basta un nulla perché si frantumi o si riduca in polvere. Le tentazioni contro la fede sono molteplici. Se si perde la fede, vi è anche un crollo nella carità e nella speranza. La fede è il motore di tutta la vita spirituale, che a sua volta è il motore di tutta la vita sociale in ogni sua componente. Vi è un solo modo per ridare la fede: leggere la propria storia partendo dalla Parola della Scrittura, che è il fondamento di ogni verità sulla persona e sulla sua storia. La sola Scrittura però non è sufficiente. Occorre che noi manifestiamo che tutta la nostra vita è conforme alla Parola di Dio contenuta nella Scrittura. Scrittura e vita, Parola e storia sono l'unico seno in cui nasce e si sviluppa la vera fede. Gesù spiega la Scrittura. Manifesta la sua verità. Viene riconosciuto. Nasce la fede. Si rinnova la speranza. Si compie la missione. Si testimonia la verità di Cristo. Si confessa la sua nuova vita.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli e Santi di Dio, ricostituite in noi la fede.