Omelia (27-03-2011)
padre Paul Devreux


Gli antichi sapevano che non bisognava costruire intorno ai pozzi d'acqua per evitare di inquinare la falda acquifera. Per questo motivo spesso il pozzo del villaggio rimaneva isolato, ed era compito delle donne e dei bambini andare a prelevarla per l'uso domestico, e lo facevano la mattina presto. Questo succede ancora oggi, in molti posti.

Questa donna che Gesù incontra all'ora di pranzo non rispetta le regole per cui sembra una che cerca l'avventura.

Noi uomini generalmente, in una situazione del genere, o cerchiamo di mantenere le distanze, o ne approfittiamo per divertirci. Gesù si comporta diversamente: cerca il dialogo con questa donna, facendosi vedere bisognoso di acqua, per riuscire ad aiutarla. Capisce che questa donna è insoddisfatta, tant'è vero che ha avuto cinque mariti, cioè molti, ora ne ha uno che non è suo marito e se è li al pozzo è segno che ne sta cercando un altro. Gesù non la giudica, cerca di capire e poi gli propone la sua acqua.

Cosa ha fatto Gesù? Ha cercato il dialogo con lei, l'ha accolta e le ha fatto capire che la conosceva bene. Non ha approfittato della sua sete per usarla. Questo è bastato perché si sentisse amata veramente, tanto poi da essere libera di tornare in paese con la voglia di condividere con tutti la sua gioia, proclamando di avere incontrato il messia; che cambiamento! Prima quando incontrava un uomo cercava di tenerselo tutto per sè, ora ha incontrato un uomo così diverso che ha voglia di condividerlo con tutti i suoi paesani. Se poi si considera che probabilmente questa donna era in rottura con i suoi paesani, soprattutto le donne, per via appunto di tutto quello che ha fatto, ci rendiamo conto che veramente qui Gesù ha operato un miracoloso cambiamento in questa donna. Potenza dell'amore autentico e gratuito, che rigenera la vita e rida dignità alle persone che l'hanno persa.

Notiamo anche una seconda cosa, e cioè il fatto che questo suo operato nutre e disseta anche Gesù, che è contento di quello che è riuscito a fare in questa donna.

Perciò concluderei dicendo che è bello sentirsi accolti, capiti e perdonati dal Signore, ma è anche bello farlo.