Omelia (28-01-2011)
Movimento Apostolico - rito romano
Come, egli stesso non lo sa

Sul mistero della nascita del regno di Dio, il Vangelo secondo Marco possiede una parabola che è solo sua e di nessun altro. È una particolarità che merita tutta la nostra attenzione. Essa dona un vigore sempre nuovo alla nostra missione evangelizzatrice.
Il regno nasce dalla Parola di Dio che viene seminata. La Parola va seminata nel cuore di ogni uomo. Fin qui vi è perfetta sintonia con quanto affermano Matteo e Luca. Ecco la differenza, la particolarità, l'unicità: "l'uomo che l'ha seminato, dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga e quando il frutto è maturo, subito egli mandala falce, perché arrivata la mietitura".
Questa unicità di Marco ci insegna una verità portentosa: ad ogni seminatore - e tutti i discepoli di Gesù sono stati costituiti seminatori della Parola di Dio - deve importare una cosa sola: seminare il buon seme della Parola. Fatto questo, è la Parola che porta in sé il germe della vita nuova. Quando essa è nel cuore, attraverso un altro grande mistero che è quello della grazia e dello Spirito Santo, il seme inizia pian piano a germogliare, crescere, fruttificare. Questa verità libera dall'affanno del raccolto immediato. Rivolge però tutta la nostra attenzione a che solo il buon seme della Parola di Dio venga sparso nei cuori. Questa attenzione deve essere somma.
Se uno anziché seminare la buona Parola di Dio, semina l'erba cattiva della zizzania, o l'erba vana della parola umana, mai potrà far germogliare nei cuori il regno di Dio, mai questo si svilupperà e mai crescerà. Non si sviluppa e non cresce perché non è stato semplicemente seminato. I problema cruciale dell'evangelizzazione è proprio questo: cosa si semina: parola di Dio o parola d'uomo, verità divine o falsità umane, principi celesti o dicerie della terra? Se viene seminato il buon seme, i frutti verranno.
Altra verità contenuta nel Vangelo di questo giorno: il seme della Parola quando viene sparso nel cuore è piccolissimo, invisibile, dopo che cade per terra si confonde addirittura con la stessa terra. Il colore è quasi uguale. Ma poi una volta che comincia a germogliare e a crescere diviene un grande arbusto. Tra la semina e la maturazione il tempo è necessario. Abolire il tempo, è compiere opere vane, inutili, a volte anche dannose. Niente è più necessario del tempo nell'opera della fruttificazione della Parola. La fretta mai deve essere dell'uomo di Dio. Il seme ha i suoi tempi e noi dobbiamo rispettarli. Questo però non significa che noi non dobbiamo continuare a seminare. Mentre un seme germoglia, altri infiniti semi vengono gettati nei cuori e così all'infinito. Perché c'è sempre chi semina e sempre chi raccoglie.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, aiutaci a seminare nei cuori la buona Parola di Dio, il suo buon Vangelo. Angeli e Santi, sosteneteci in questo lavoro di salvezza.