Omelia (16-12-2010)
Movimento Apostolico - rito romano
Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero

Gesù attesta l'elevata verità di Giovanni il Battista attraverso la sua altissima moralità. Più alta è la missione di una persona e più alta dovrà essere la sua moralità. Più vero è il suo ministero in mezzo agli uomini e più vera dovrà essere la sua vita. La sana moralità mai dovrà essere disgiunta dal ministero che siamo chiamati a realizzare. La vita è il nostro ministero e il ministero è la nostra vita. Santo è il mistero e santa dovrà essere la vita. Profetico è il ministero e profetica dovrà essere la nostra vita.
Oggi è proprio questo che è stato abolito nel discepolo di Gesù: l'unità inscindibile, inseparabile, eterna, per sempre che deve regnare tra ministero e vita, tra missione e vita, tra carisma e vita, tra grazia e vita, tra evangelizzazione e vita. Questa scissione è avvenuta perché ci si è dimenticati che è la vita il fondamento di verità del ministero, della missione, del carisma, dell'evangelizzazione. Senza la vita non vi è alcun fondamento di verità. Non possiamo più innalzare il ministero. Manchiamo del fondamento necessario, anzi indispensabile.
Giovanni è vero profeta perché tale è stato costituito da Dio. Su di lui però incombe l'obbligo di rendere credibile al mondo intero la verità della sua missione con una vita corrispondente alla parola che annunzia. Gesù è stato costituito il Santo di Dio. Su di Lui vige l'obbligo di attestare al mondo intero con la sua altissima santità della missione che il Padre gli ha affidato. Anche il cristiano è stato costituito testimone di Gesù. Anche lui è obbligato con la sua vita portata nella più alta e sana moralità ad attestare la verità della sua testimonianza. La santità di Cristo è santità visibile nella sua vita.
Il cristiano, che attesta con la sua vita, la verità del mistero che professa, è via perché il mondo giunga alla vera fede. Chi giunge alla fede attraverso questa via attesta che Dio è giusto. Perché Dio è giusto? Perché il cristiano ha rivelato al mondo la falsità della sua vita e il mondo ha riconosciuto la verità di questa rivelazione. La mia vita non era santa, non era vera, non era giusta. Dio dice il vero. Non ha detto il falso sulla mi vita.
Invece quanti non accolgono l'invito alla conversione e alla fede, rendono vano il disegno di Dio su di loro. Dio vuole che essi si salvino. Loro non accolgono questo invito e rimangono nel loro peccato. Si perdono nella loro vanità. Sciupano la vita in cose futili. Si immergono in carceri di falsità sempre più duri. Dio era stato giusto con loro, aveva manifestato la loro falsità nel cuore e nei pensieri, ma loro non hanno voluto salvarsi. Dinanzi a Dio non hanno più scuse. Il cristiano che rende onore al suo ministero è sempre un giustificatore di Dio, raccolga frutti o no. Ma lui non è mandato perché raccolga frutti, è invece mandato perché renda giusto e santo il suo Dio.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli e Santi, fate che Dio sia sempre giustificato per mezzo del nostro ministero e della nostra vita santa.