Omelia (14-12-2010)
Movimento Apostolico - rito romano
Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?

Ogni venuta di Dio nella nostra storia è per inserirci nella sua verità in modo sempre più inglobante e universale. Dio non viene per lasciarci nel nostro torpore, nelle nostre piccole abitudini, tradizioni mute. Non viene neanche per lasciarci marcire nel nostro pensiero umano che tutto trasforma e adatta alla misura del suo peccato e della sua ignavia spirituale. Non viene per ratificare i nostri vizi e la nostra disobbedienza perenne alla sua santa Legge.
Dio viene per chiamarci all'osservanza della sua volontà, a compiere ogni suo desiderio, a fare ciò che oggi ci chiede. Purtroppo la religione sovente è ancorata ad un passato che priva il cuore di aprirsi alla verità di oggi, impedisce allo spirito di progredire verso la verità tutta intera cui sempre vuole condurre Dio i suoi figli. La religione sovente crea la morte di se stessa. Questo avviene quando i responsabili di essa si chiudono e si imprigionano in quel peccato che oscura la mente e ostruisce le vie del cuore perché la verità di Dio possa entrare in essi.
Ogni venuta di Dio sulla nostra terra esige una conversione radicale dell'uomo. Cosa è questa conversione radicale? È obbedienza alla parola che oggi Dio dice e oggi proferisce, oggi annunzia e oggi proclama. Dio viene perché oggi non c'è più obbedienza alla sua voce, oppure perché vi è una disobbedienza ammantata e ricoperta di legalità, ma come pura esteriorità, fatta di apparenze, senza il cuore.
Altro errore letale della religione che crea la morte di se stessa è questo: il pensare che il proprio ufficio, carica, ministero, mansione, o altro che si vive all'interno di essa è già salvezza. Un Vescovo non si salva perché Vescovo e un Prete non vive la religione perché Prete. Neanche un fedele laico vive la religione perché battezzato, cresimato, sposato. La salvezza non è a motivo del posto che si occupa. Il posto aggrava la nostra responsabilità. Il posto aumenta le nostre possibilità di dannazione e perdizione eterna. Il posto chiude e restringe la porta verso il Paradiso.
Si salva chi ascolta la parola che oggi il Padre gli rivolge e la compie in ogni sua parte. Non siamo salvati per l'obbedienza di ieri o degli altri. Siamo salvati per l'obbedienza di oggi. Oggi il Signore parla e oggi lo si deve ascoltare. Oggi ci manifesta la sua volontà e oggi la dobbiamo realizzare. Se leggiamo la nostra storia religiosa a partire da questa verità, siamo tutti fuori, perché manchiamo di vera attualità nell'obbedienza. Ecco cosa ci insegna Gesù: si convertono all'attualità della volontà di Dio più i pubblicani e le prostitute che non i maestri e i detentori della volontà di Dio. I primi ascoltano, si convertono, cambiano vita, si salvano. I secondi si reputano giusti sol perché loro sono i professori di Dio, i cultori del suo nome, i maestri della sua scienza, i detentori della sua Legge, i custodi della sua volontà. Oggi Gesù viene, sta per venire. La sua venuta è vana, perché noi cultori del suo mistero, la viviamo senza attualità nella sua verità.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Tu hai vissuto ogni giorno l'attualità della volontà di Gesù. Angeli e Santi di Dio, otteneteci dal Cielo questa grazia.