Omelia (10-12-2010)
Movimento Apostolico - rito romano
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie

Quando Gesù è nato, l'insensibilità del mondo è stata universale, cosmica. Anche Gerusalemme, che attendeva il suo Messia, rimase fredda alla notizia che recarono i Magi. Solo qualche pastore, perché avvisato dagli Angeli, e qualche altra persona semplice, povera, umile, si accorse che era venuto al mondo il Messia del Signore.
Gesù inizia la sua predicazione, compie miracoli, opera prodigi, manifesta tutta la potenza della sua parola: quale fu la reazione del suo popolo? Ancora una volta l'insensibilità. Si correva a Gesù per qualche miracolo. Si ascoltava la sua parola, ma immediatamente dopo il deserto dell'insensibilità ritornava a coprire i cuori. Il sentimento momentaneo e istantaneo di ammirazione per Gesù scompariva e gli assilli della storia riprendevano con potenza il loro posto nel cuore.
Oggi Gesù nasce quotidianamente nel mistero. Ancora e sempre l'insensibilità è la nostra risposta. La terra soffoca ogni respiro di trascendenza e il regno degli uomini oscura il regno di Dio, soffocandolo nel cuore. Sembra proprio che per Gesù non ci sia spazio nel mondo. Gesù è il Dio dell'anima, noi siamo gli "dèi" del corpo; Lui è il Dio dello spirito, noi siamo gli "dèi" della materia; Lui è il Dio della trascendenza, noi siamo gli "dèi" dell'immanenza; Lui è il Dio del Paradiso, noi siamo gli "dèi" dell'inferno; Lui è il Dio della virtù, noi siamo gli "dèi" del vizio; Lui è il Dio della santità, noi siamo gli "dèi" del peccato; Lui è il Dio dell'obbedienza, noi siamo gli "dèi" della trasgressione.
Questa nostra "deità" al negativo è la madre che genera in noi questa perenne insensibilità al suo messaggio di conversione, fede, amore, verità, giustizia, grande santità, elevata moralità. Come per Gerusalemme, così anche oggi, questa insensibilità sovente è curata con scienza malvagia da quanti invece dovrebbero essere i creatori della vera speranza, i costruttori di ideali forti, i generatori di una visione alta di fede, i sostenitori di una novità morale sempre più autenticamente evangelica.
Questa insensibilità non è senza colpa, se tutti quelli che sono il "Gesù vivente" oggi, cioè coloro agiscono nel suo nome e con la sua autorità, coloro che lo rendono presente ed operante nel mondo per sacramento, mostrano la stessa sapienza di parola e di opere vissuta da Gesù. Cioè se loro sono veri "Gesù vivente", il mondo è reo di insensibilità dinanzi a Dio e alla storia. Se invece i "Gesù viventi", sono "Gesù morto", "Gesù falso", "Gesù peccatore", "Gesù ingannatore", "Gesù disobbediente", allora il modo è responsabile per quanto riesce ad intravedere della verità con la sua coscienza. Ma non è responsabile per l'annunzio rifiutato.
Nessuno potrà mai essere accusato di insensibilità, senza aver potuto ascoltare la parola della salvezza, sull'esempio e sulle modalità di Cristo Gesù. Anche il cristiano, per la sua parte, è "Gesù vivente" nella storia. Anche per lui si deve creare una intensa e forte sensibilità per la verità e la giustizia che discendono da Dio, per la grazia e la santità che sgorgano dal cuore di Gesù Signore. Oggi il Natale si attende, ma come festa commerciale, familiare, di doni e regali. Si attende nella grande insensibilità per quanto invece attiene alla venuta di Gesù, Salvatore del mondo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, ottienici la grazia di attende Gesù come lo attendevi tu. Angeli e Santi Dio, aiutateci a vivere santamente quest'ora di grazia.