Omelia (02-12-2010)
Movimento Apostolico - rito romano
Non preoccupatevi per la vostra vita

Gesù viene sulla nostra terra per recare ad ogni uomo la sua vera umanità. Questa non è quella antica, quella perduta con il peccato di Adamo all'inizio della sua storia. è una umanità nuova, perché è una umanità divinizzata, spiritualizzata, elevata ad una dignità altissima. Gesù è venuto per renderci partecipi della natura divina.
Se è partecipazione della divina natura, come divina natura deve vivere, pensare, esprimersi, relazionarsi. Qual è la prima caratteristica di questa nuova natura: la sua libertà, la sua non dipendenza, il suo distacco dalle cose di questo mondo. La natura nuova non si può affannare, preoccupare, inquietare, perdere la sua pace per le cose della terra. Di queste cose si preoccupano i pagani, quelli che sono ancora nella loro vecchia natura di morte e di peccato. I discepoli di Gesù sono persone nuove.
Chi è divenuto nuovo in Cristo Gesù deve attestare con la sua vita concreta che è persona nuova. Come lo attesterà? Distaccandosi da ogni servizio prestato alla ricchezza. La sua nuova natura non si nutre di ricchezze materiali, bensì spirituali. La sua nuova natura si nutre solo di Dio, di Dio si alimenta, di Dio vive. Se essa si affanna e si inquieta per le cose di questo mondo, va dietro le ricchezze e gli agi di questa terra, attesta che poi tanta nuova natura non è. Nell'uomo è rimasta quella vecchia, o in quella vecchia è di nuovo ricaduto.
Qualcuno potrebbe obiettare che la nostra nuova natura non è di puro spirito. Essa è corpo, storia, vestito, cibo, abitazione, relazioni, cose di questo mondo. Gesù ci risponde che i figli che sono nella casa del padre non si preoccupano né dell'oggi e né del domani. Per loro si occupano e si preoccupano i genitori. Il nostro Nuovo Genitore è il Padre celeste. È Lui ci ha fatti suoi figli di adozione in Cristo Gesù e tempio vivo dello Spirito Santo. Poiché suoi veri figli, Lui da veri figli ci tratta sempre e sempre si preoccuperà per noi. Molto di più di quanto si preoccupa giorno per giorno degli uccelli del cielo e dei gigli dei campi che non sono suoi figli e che non hanno una vocazione eterna. Oggi sono e domani non esistono più. Noi invece siamo suoi veri figli per sempre. Lui ci ha scelti per abitare in eterno nella sua casa del Cielo.
La relazione però deve essere bilaterale: Lui sarà vero Padre per noi se siamo suoi veri figli. Se viviamo da suoi veri figli. Se obbediamo da suoi veri figli. Altrimenti Lui non potrà essere Padre per noi, non perché non lo voglia, ma perché il peccato pone un ostacolo a che la sua paternità possa essere vissuta secondo pienezza di verità. La povertà materiale, la disperazione che regna in molti cuori è il frutto della nostra non vera figliolanza. Quando e finché Dio non ritorna ad essere il Padre perché noi siamo ritornati ad essere suoi veri figli, nessuna elemosina e nessuna umana carità potrà mai risolvere la nostra povertà materiale. Se ciò potesse avvenire, Dio sarebbe dichiarato inutile. Al suo posto subentrerebbe l'uomo e lo scalzerebbe dal suo trono di Padre.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Tu sei vera nostra madre. Facci tuoi veri figli. Angeli e Santi di Dio, aiutateci a vivere da veri figli del Padre e della Madre.