Omelia (04-10-2010)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l'essere nuova creatura.
(Gal 6,15)

Come vivere questa Parola?
La fede cristiana non si è imposta immediatamente come religione distinta dall'ebraismo nel cui alveo si era andata formando. Ci vorrà del tempo prima che maturi, nei primi seguaci di Gesù, la coscienza della propria identità. E non sarà una conquista indolore. I convertiti dall'ebraismo faticavano a distaccarsi dalle pratiche giudaiche e opponevano resistenza a chi, proveniente dal paganesimo, non vi si sottometteva. Nascevano così conflittualità e divisioni, confusione e smarrimento.
Causa di queste tensioni era, in particolare, la pratica della circoncisione, il segno dell'alleanza con Dio inciso nella carne, a cui ogni ebreo era strettamente tenuto. Paolo, in veste di apostolo, sente il dovere di intervenire decisamente per dissipare perplessità e denunciare posizioni equivoche che fini-vano con il vanificare la croce di Cristo.
Egli non rinnega la sua matrice ebraica. Ne parla come di una gloria e rivela il suo amore per i fratelli ebrei. Ma quella croce che prima era anche per lui scandalo, ora rappresenta il suo vanto. Un radicale cambio di prospettiva motivato dall'esperienza personale che ha fatto di lui, prima di tutto, quella creatura nuova che ora addita ai cristiani.
Non la circoncisione o la non circoncisione contano, ma solo l'assunzione a livello di vita di quella novità che sgorga dal Crocifisso. Non il moltiplicare scrupolosamente le pratiche religiose e neppure il banalizzarle con aria di autosufficienza è quanto qualifica l'essere cristiano, ma la consapevolezza, tradotta in pratica, che il nostro uomo vecchio è stato sepolto con Cristo perché in noi si manifestasse la novità del Risorto.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, lascerò che il Crocifisso mi parli, per imparare da lui a scoprire il vecchio che tende sempre a riemergere in me e il nuovo che devo incrementare.

Che io ponga la mia gioia e il mio vanto unicamente in te, Signore Gesù, e non vanifichi il tuo dono riducendo la mia adesione a te a pratica esteriore.

Le parole del santo del giorno
Alto e glorioso Dio, illumina il core mio. Dammi fede retta, speranza certa, carità perfetta.
Dammi umiltà profonda, dammi senno e conoscimento che io possa sempre servire con gioia i tuoi comandamenti.