Omelia (01-08-2010)
don Roberto Seregni
Accumulo o condivisione?

Come spesso accade nel Vangelo (e nella vita), Gesù non risponde alle domande che gli vengono offerte. Non lo fa per scortesia o per mal'educazione, ovvio. Il suo intento è diverso: vuole mettere in discussione la domanda stessa, vuole farci fare un passo indietro, stimolarci a guardare la realtà da un altro punto di vista. Il Suo.
Nella sezione del Vangelo che iniziamo a leggere in questa domenica, Luca ci propone una serie di testi che hanno come filo conduttore il tema dell'attenzione, della vigilanza. Sono brani molto diversi tra di loro, ma che forniscono al discepolo regole di vita per la quotidianità.
La domanda iniziale è proposta a Gesù da un indistinto uomo della folla e riguarda una questione di eredità. Non si dice nulla riguardo l'argomentazione precisa del fatto, ma solo il rifiuto del Rabbì ad entrare nello specifico della risposta. Gesù vuole fare un passo indietro: smascherare i due fratelli dall'illusione di cui sono vittime. Il Rabbì, come sempre, vuole andare all'essenziale, alla radice del problema. I due fratelli litigano per il "desiderio smodato" di possedere, per la fiducia che hanno riposto nell'illusione della ricchezza, perché sono convinti che nei beni troveranno la propria sicurezza.
A questa istruzione già molto chiara, Gesù aggiunge la parabola dell'uomo ricco e stolto. Quest'uomo pensa dimettersi al sicuro, di abbracciare la serenità, accumulando i suoi beni. Fa i conti con le sue ricchezze e i suoi progetti, dimenticandosi di Dio. Ma quello che prepara di chi sarà? Cosa potrà portare con sé?
La parabola di Gesù mira a smascherare le nostre scelte e le nostre logiche di potere.
Quali tesori stiamo accumulando? Quelli davanti a Dio o quelli davanti agli uomini?
Quale logica stiamo vivendo? Quella del Regno o quella del mondo? Quella della condivisione o quella dell'accumulo?

Coraggio, cari amici! La vita cristiana è una scelta. Ci appella al coraggio, alla vigilanza, all'attenzione. Lasciamo che lo Spirito ci purifichi, per trattenere il grano e lasciare che la pula si disperda...

Buona settimana
don Roberto