Omelia (06-04-2010)
padre Lino Pedron


Dopo aver costatato la tomba vuota, Pietro e l'altro discepolo ritornarono nel cenacolo: là li troverà Gesù la sera di quello stesso giorno. I due discepoli lasciano il luogo della tomba, invece Maria rimase presso il sepolcro e piangeva. Agli angeli che le chiedono la ragione del suo pianto, essa rispose: "Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto" (v. 13).
A questo punto entra in scena Gesù, fuori dal sepolcro, in piedi, ma Maria non lo riconosce. Non solo qui, ma anche nel brano della pesca miracolosa il Risorto non è conosciuto immediatamente. Gesù si fa conoscere da Maria chiamandola per nome: egli è il buon pastore che conosce le sue pecore e le chiama per nome (cfr Gv 10,3-4. 27). Maria, appena sentito il suo nome, riconosce subito Gesù e gli dice: "Rabbunì" che significa "Maestro mio".
Matteo narra che le pie donne abbracciarono i piedi di Gesù, appena lo incontrarono (Mt 28,9). Giovanni fa intendere un gesto simile da parte della Maddalena, perché il Risorto le dice: "Non trattenermi, infatti non sono ancora salito al Padre" (v. 17). Quindi Gesù affida alla discepola una missione per i suoi discepoli: annunziare loro che sta per ascendere al Padre. I discepoli sono fratelli di Gesù, perciò Dio è il Padre dei credenti in Cristo.
Maria Maddalena esegue l'ordine affidatole dal Risorto, annunziando ai discepoli: "Ho visto il Signore" e raccontando quello che le aveva detto (V. 18). Questo lieto messaggio costituisce il vertice di tutto il brano Gv 20,1-18. Esso si è aperto con l'esclamazione dolorosa: "Hanno portato via il Signore" (v. 2) e si chiude con l'esplosione gioiosa: "Ho visto il Signore" (v. 18).
L'incontro di Gesù con la Maddalena e l'annuncio fatto dalla donna ai fratelli contengono un grande messaggio per il discepolo di ogni tempo: il Signore è vivo e ognuno deve cercarlo in un cammino di fede, sicuro che se farà la sua parte, il Signore non tarderà a venirgli incontro e a farsi conoscere.
Un monaco del XIII secolo descrive questo incontro tra Cristo e Maria, mettendo sulla bocca di Gesù queste parole: "Donna, perché piangi? Chi cerchi? Colui che tu cerchi, già lo possiedi e non lo sai? Tu hai la vera ed eterna gioia e ancora tu piangi? Questa gioia è nel più intimo del tuo essere e tu ancora la cerchi al di fuori? Tu sei là, fuori, a piangere presso la tomba: Il tuo cuore è la mia tomba. E lì io non sto morto, ma riposo vivo per sempre. La tua anima è il mio giardino. Avevi ragione di pensare che io fossi il giardiniere. Io sono il nuovo Adamo. Lavoro nel mio paradiso e sorveglio tutto ciò che qui accade. Le tue lacrime, il tuo amore, il tuo desiderio, tutte queste cose sono opera mia. Tu mi possiedi nel più intimo di te stessa senza saperlo ed è per questo che tu mi cerchi fuori. E' dunque anche fuori che io ti apparirò, e così ti farò ritornare in te stessa, per farti trovare nell'intimo del tuo essere colui che tu cerchi altrove" (Anonimo, Meditazione sulla passione e risurrezione di Cristo, 38: PL 184, 766).