Omelia (29-10-2009)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
"Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?"

Come vivere questa Parola?
All'interno della preziosa lettera ai Romani, questa proclamazione di Paolo (un esprimere con forza la sua fede in Cristo Gesù), suona come una certezza di vittoria.
Che Dio sia per tutte le sue creature me lo dice, mentre guardo dalla finestra, lo splendore del sole che bacia le sue creature: il digradare dei monti e, più vicino, il frondeggiare degli aceri dove già canta e biondeggia una quieta chiarità autunnale. Ma se il Signore è col sole e con la terra e con queste dolci creature che io amo, quanto più è con me, con te, con tutti! E se lui è mia difesa, mio baluardo, mia consolazione, mia promessa fulgente di un domani in cui l'amore sarà pienezza di tutto e in tutti, che cosa e chi mai ho da temere?
Le paure sorgono improvvise (fantasmi inconsistenti e pur pericolosi) dai recessi ombrati di incredulità delle nostre profondità inconsce e subconsce. Ebbene, è proprio lì che il nostro credere deve diventare scommessa vincente, proprio giocando tutto su questa verità più chiara del sole: Dio non si è limitato a donarmi la vita; mi ha donato il Figlio della sua vita. Me lo ha donato trafitto in croce per amore, e per amore risorto: Gesù, mia speranza di gioia senz'ombra. Come posso lasciar sedimentare in me la paura? Come posso temere vere opposizioni al trionfo della grazia di Dio in me?
Se Dio mi ha donato Gesù, mi darà, insieme con lui, tutti gli aiuti necessari per vivere questa giornata nella luce, fiduciosamente abbandonato al suo progetto di amore.

O Signore, per crescere ho bisogno di strumenti. Ho bisogno di aiuti. So che me li darai con tutto il tuo amore, tu che ti doni a me nella Parola, nell'Eucaristia, nel prossimo, nel profondo silenzio del mio cuore.

La voce di un padre apostolico
La via nella quale noi troviamo la nostra salvezza è Gesù Cristo, il sommo sacerdote delle nostre offerte, il nostro protettore, l'aiuto per la nostra debolezza. Per lui noi fissiamo lo sguardo nell'alto dei cieli: per lui contempliamo, come in uno specchio, la sembianza immacolata e sublime di Dio; per lui si sono aperti gli occhi del nostro essere; per lui la nostra intelligenza, prima ottusa e ottenebrata, rifiorisce alla sua luce mirabile.
S. Clemente