Omelia (16-12-2008)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Farò restare in mezzo a te un popolo umile e povero; confiderà nel nome del Signore il resto di Israele.

Come vivere questa Parola?
Intorno al 640 a.C, in un?epoca in cui il regno del nord è stato distrutto e non esiste più, mentre quello di Giuda è in decadenza, un profeta predice la rovina di Gerusalemme. Il crollo, tuttavia, non sarà totale: un piccolo gruppo di poveri di Jahvé ritroverà il favore di Dio, e quei pagani che sono autentici adoratori del Dio vivente verranno a onorarlo a Gerusalemme.
Il valore umano della povertà di spirito, che già il profeta sceglie come caratteristica di un ?piccolo resto? salvato dalla rovina, sarà pure la radice di tutte le Beatitudini proclamate dal Cristo. Anche S. Paolo, nella lettera ai Romani, riafferma l?identikit del Regno libera da ogni attaccamento o egoismo ?..non è questione di cibo o di bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo?.
E il salmista, riconfermando che è beato il popolo che serve il suo Dio e lo cerca con tutto il cuore, esprime la certezza di chi non desidera altro che Lui. ?Il Signore è mia parte di eredità e mio calice. Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi, e magnifica la mia eredità?.
Anche nel nostro tempo, dove vengono tanto esaltati il potere finanziario e la ricchezza dei beni materiali così da diventare misura dell?uomo, è possibile scegliere la povertà evangelica, che non è direttamente vincolata all?avere o al non avere, ma è un modo di essere, un atteggiamento che potremmo tradurre con infanzia spirituale.
Se saremo capaci di umiltà, distacco, accoglienza del diverso, accoglienza di Dio che ci chiede di dimenticarci, di prendere coscienza della nostra povertà, diventeremo più simili a Gesù, che non solo è vissuto da povero materialmente, ma ha preso su di sé le sofferenze dei poveri umiliando se stesso ?facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce?.
Solo così potremo godere della promessa beatificante di Gesù, che già si attua nell?oggi: ?Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli?.

Oggi ripeterò spesso l?invocazione: ?Gesù, mite ed umile di cuore, rendi il mio cuore simile al tuo?.

La voce di un monaco
Il mondo si dibatta e contesti in vista delle eredità terrene, e gli uomini lottino pure per accaparrarsi un miserabile primo posto; quanto a me, non invidio i loro desideri, giacché la mia anima ha posto in Dio le sue delizie. Illustre eredità dei poveri di cuore! Beato possesso di chi non ha nulla! Tu ci arricchisci, Signore, ben oltre il necessario, ci colmi in sovrabbondanza di gaudio e di gloria, ci sazi con tutte le ricchezze della giustizia, ci versi nel grembo una misura traboccante.
Guerrico D?Igny