Omelia (27-10-2008)
Monaci Benedettini Silvestrini
Guardare gli eventi alla luce dello Spirito

Genera sconforto ed irritazione il comportamento assurdo del capo della sinagoga che si indigna nel vedere Gesù, che impone le mani e guarisce una povera donna afflitta da diciotto anni da un terribile male in giorno di Sabato. Egli la proclama libera dalla sua infermità e le impone le mani. La reazione della donna "raddrizzata" miracolosamente è quello di glorificare Dio, la reazione del capo della sinagoga è una critica assurda e cieca nei confronti del Cristo. Nella sua ottusità e grettezza, citando a sproposito la scrittura sacra, dichiara che ci sono sei giorni in cui si deve lavorare e non in giorno di sabato. Il Signore definisce da ipocriti tale comportamento e tale giudizio. Quanto Gesù ha fatto non può assolutamente essere paragonato al lavoro umano; Egli sta rivelando ancora una volta la centralità della sua missione nei confronti dell'uomo infermo e peccatore. Egli è colui che guarisce e colui che salva. Lo dichiarerà più esplicitamente in altre occasioni: "Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera" e altrove dice: "sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato". Capita ancora di sentire e leggere critiche assurde e talvolta blasfeme nei confronti di Cristo, della chiesa e dei suoi ministri e dei suoi fedeli: molto spesso si costata che il lucignolo della ragione umana vorrebbe giudicare e condannare la Luce stessa di Dio!