Omelia (24-12-2007)
Messa Meditazione
Gesù, sole che sorge

Prosegue il dialogo tra le due letture della Messa: la prima che annuncia la promessa, la seconda che ne proclama il compimento. Nel libro di Samuele, Davide ci commuove per l'accorata pretesa di 'costruire una casa a Dio'; sarà Dio invece che in ben altro modo darà a lui una casa e un regno saldi per sempre. Il Cantico di Zaccaria nel Vangelo di Luca, ne verifica il primo attuarsi con la missione di Giovanni Battista, il bambino che precederà la venuta del Signore per preparargli la strada.

Il cantico del Benedetto e quello del Magnificat accompagnano la preghiera della Chiesa rispettivamente ogni mattina nelle Lodi e ogni sera nel Vespero. Rivive nella preghiera della Chiesa la lode e il ringraziamento al Signore per quello che egli ha compiuto tra noi. La nostra vita non è rimasta solitaria, in balia dei 'nostri nemici', nelle 'mani di quanti ci odiano'. I passi che ci introducono in ciascuna giornata non ci inoltrano in un'ombra di morte, né ci lasciano brancolare nelle tenebre, ma un sole che sorge dall'alto viene a visitarci ogni giorno. Mentre Zaccaria pronuncia queste parole, sciogliendo il nodo della parola che gli si era incatenato, ha davanti agli occhi e tiene sulle braccia il bambino Giovanni, primo anticipo della promessa di Dio che si va realizzando. Il suo cantico non è un'esplosione vuota del cuore, ma nasce dalla constatazione di un fatto presente. Allo stesso modo, ogni mattina la Chiesa, e in essa il cristiano, si pone di fronte alla presenza del Signore che è venuto e che viene. Non siamo mossi appena da un impulso buono, da una misteriosa spinta interiore che si esaurisce e si consuma in noi stessi. Non viviamo come se niente fosse capitato alla nostra vita, ma ogni mattina siamo chiamati a riconoscere il Sole che sorge nella nostra vita, Gesù Signore. La sua Nascita lo introduce nel mondo e nella storia, in ogni giorno che comincia nella vita di ogni uomo. Così l'hanno riconosciuto i cristiani dei primi secoli, e così gli inni della liturgia, in particolare quelli ripresi da Sant'Ambrogio, lodano il Signore: una presenza che in ogni nostro mattino illumina la vita e dà il vero senso a tutte le cose. Che cosa sarebbe per una mamma svegliarsi e non ritrovare più il bambino che le dormiva accanto? Cosa diremmo di una mamma che rimanesse indifferente al suo richiamo? A noi, quale Bambino è donato!

Donami o Signore, occhi per vedere e cuore per cantare la tua presenza al mattino e alla sera: Benedetto sei tu Signore Dio d'Israele, che hai visitato il popolo cristiano e ancora lo accompagni nel procedere dei giorni.

I passi che mi introducono nella giornata non siano appesantiti dal pensiero delle incombenze che mi assalgono, ma la dolce presenza del Signore mi accompagni ad affrontare ogni cosa, e ad accogliere ogni persona con fiducia.

Commento a cura di don Angelo Busetto

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