Omelia (20-12-2007)
Messa Meditazione
Il primo Angelus

La storia è azione di Dio, che passa dentro le vicende umane riscattandole dalla loro dispersione e dalla loro disperazione o dalla loro nullità e povertà. Il re Acaz, giovane e senza figli, sta per essere travolto dalle potenze straniere; la promessa della discendenza davidica sembra condannata al fallimento. Arriva insperata e desiderata una nuova promessa di Dio, che sfida l'impossibile con l'annuncio della nascita di un figlio dalla giovane sposa. Oltre il tempo di Acaz, la promessa si realizzerà nel modo più alto e imprevisto in Maria: ecco veramente la 'verginé che darà alla luce l'Emanuele.

E' giunta l'ora. "Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria". Dio riprende in mano decisamente l'iniziativa. Ricomincia dal nulla, avendo però di fronte non l'argilla informe dalla quale creare l'uomo, ma una ragazza promessa sposa. "Colui che ci ha creati senza di noi, non ci salva senza di noi". La creazione è opera esclusiva di Dio, mentre la storia si svolge nel dialogo con la creatura e nella sua libera partecipazione. E tuttavia la creatura con la quale Dio agisce non è lasciata sola. La povera serva di Nazaret convoca nel suo grembo tutta la ricchezza di predilezione che Dio ha riversato sul suo popolo. E' una 'figlia di Sion', una rappresentante del popolo d'Israele, che ne ha raccolto tutta l'attesa, e ha ricevuto tutta la grazia e tutta la promessa di Dio. E' stata riversata su di lei un'ulteriore abbondanza, fino al punto che l'appellativo 'piena di grazia' diventa il nome con il quale viene chiamata.
Di fronte a questo improvviso saluto che la rivela a se stessa secondo la misura donata da Dio, Maria rimane turbata. Il saluto non la inorgoglisce, ma le incute un sacro timore per la grandezza di Dio. La promessa che le viene consegnata è in certo modo adeguata a lei, poiché Dio le ha preparato il cuore e l'anima. Colui che nascerà è discendente di Davide e Figlio dell'Altissimo. Maria si colloca sulla linea di Davide e sulla linea di Dio; è vergine e madre, viene avvolta dall'ombra dell'Altissimo, per la potenza dello Spirito genera un frutto secondo la misura di Dio: un figlio umano che è figlio di Dio. Questa è la vocazione di Maria, la sposa promessa. Dio, rispettando la sua condizione di donna, la rende capace di un frutto divino.

Rallegrati o piena di grazia, il Signore è con te... La preghiera dell'Angelus, con l'Ave Maria, va pronunciata oggi con verità e cuore, ripensando all'intensità e alla verità del saluto dell'Angelo Gabriele.

Voglio vivere la giornata di oggi con fiducia nell'opera di Dio e nella sua iniziativa. Nel vivere la mia vocazione, nello stabilire i programmi della mia vita e persino della mia giornata, riconosco che la mia speranza è il Signore, grande protagonista della storia.

Commento a cura di don Angelo Busetto

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