Omelia (02-12-2007)
Messa Meditazione
Attesa e promessa

Inizia la stagione dell'Avvento, con il primo dei tre anni che scandiscono il tempo segnato dalla liturgia, l'anno A. E' la ripresa del cammino della Chiesa e quindi di ogni cristiano verso il Signore che viene incontro a noi per salvarci. E' il tempo dell'attesa dell'uomo e della promessa di Dio. Attesa e promessa: tra queste due grandi sponde fluisce il tempo della storia intera e la vita di ciascun uomo.

Le letture di questa prima domenica dell'anno liturgico e del tempo di Avvento mettono in risalto la sorpresa e l'imminenza della venuta del Signore. Scorre la vita normale, e gli uomini si lasciano prendere dalle solite cose: mangiare, bere, accasarsi. Il Vangelo fa percepire un sentore di minaccia, preannunciando un avvenimento che sorprende e sconvolge la normalità della vita. Accade una presenza nuova e risolutiva, quella del Figlio dell'uomo che viene. Questo significa che la nostra vita non si consuma nel volgere dei giorni terreni, non ha in se stessa l'appoggio definitivo, né è capace da sola di portare un frutto adeguato, ma cammina verso Colui che viene a raccoglierla e a sconvolgerla, a correggerla e a portarla a compimento, a giudicarla e a salvarla. Per questo, come dice San Paolo ai Romani, conviene vivere tendendo lo sguardo verso il baluginare della luce del nuovo giorno. E' l'attesa dei monaci che cantano ogni mattina la veglia a Cristo, nuovo sole che nasce. E' l'attesa di tutta la Chiesa in questo tempo di Avvento, nell'invocazione al Signore che viene. Non andiamo verso un futuro incerto e nemico. Andiamo verso il nuovo Sole che ci viene incontro. E' una speranza per tutti i popoli, un monte verso il quale converge l'attesa universale. Mentre siamo protési verso questo futuro, anche il tempo presente viene recuperato e salvato. La vita dell'uomo ha come scopo la giustizia di Dio e non possiamo rassegnarci al male che ci sovrasta. Collaboriamo alla salvezza che ci è stata promessa vigilando e operando il bene, mentre attendiamo e domandiamo la venuta del Signore.

Vieni Signore Gesù: Maranatha. Come i primi cristiani vigiliamo protèsi al ritorno di Cristo. Questo spazio aperto verso il futuro ci riconcili con il tempo, ci permetta di non affogare nelle preoccupazioni del presente, attendendo e accogliendo la tua grazia che porta a compimento la vita.

Oggi voglio avere un giusto impegno per ogni cosa e ogni occupazione, senza affanno e appesantimento, consegnando tutto a Cristo che redime e salva.

Commento a cura di don Angelo Busetto

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