Omelia (20-01-2008)
padre Mimmo Castiglione
Il Testimone del taljâ?!

Gesù ancora in cammino. Da Nazareth al fiume Giordano.
Per ricevere consiglio e conferma da un profeta (e parente)
noto e stimato in Israele: Giovanni il battista.
Anche lui annunciato e nato in modo straordinario.
Presenterà Gesù al popolo, perché venga (attraverso la ricerca) (ri)conosciuto.
Ispirato da Dio gli indicherà la figura da assumere: l'agnello!
Giovanni è il testimone dell' Agnello,
del Ragazzo di fiducia, del Servo e Pezzo di Pane.

Tutto questo la parola aramaica
(che molto probabilmente Giovanni ha pronunciato)
talj'' significa.
Tutta la fatica dell'ascolto del Battista, il suo digiuno e la sua preghiera,
convergono nell'acquisizione di questa rivelazione della Sapienza del Padre:
Il Messia, l'Inviato, l'Atteso,, che assumerà il grande peccato del rifiuto di Dio,
sarà mite, inerme, sacrificato, debole e disarmato, come un agnello.
Non alzerà... non estinguerà... non spezzerà... .
Cioè: non s'imporrà con potenza.
L'unica sua forza: la mansuetudine.
Il suo fascino: la sua benevolenza.
Ha ascoltato bene Giovanni nel deserto,
anche se ha associato l'Agnello alla scure ed alla pala.
L'Agnello diventerà il simbolo del Cristo vittorioso.

Poi le "tre parole" del Padre che dice solamente "tre volte"
(al Battesimo, alla Trasfigurazione ed alla Risurrezione):
Questi è il Figlio mio!

Lo Spirito discende rimanendo.
Degna la sua dimora, per ricevere e trattenere.
Aleggia la colomba come che plana sul nido.
Simboleggia anche Israele, e la Chiesa, che attinge da chi rende lo Spirito.
Sì, dall'Agnello Fonte d'acqua viva viene abbondantemente elargito.
Gesù incontra il suo popolo che anela a lui
volando come un uccello, e lo redime!

L'Agnello richiama: il cibo della cena della Pasqua antica,
gli agnelli che ogni giorno venivano sacrificati al tempio,
il capro espiatorio sul quale si scaricavano i peccati del popolo,
il Servo di Jahvè descritto nel libro del profeta Isaia,
la vittima sacrificata innocente del profeta Geremia.
Gesù verrà condannato proprio quando si cominciavano a sacrificare
gli agnelli nel tempio per la festa di Pasqua.
Trafitto non gli sarà spezzato nessun osso
come nessun osso si rompeva agli agnelli che si mangiavano a Pasqua.
Gesù l'Agnello vittorioso dell'Apocalisse.
È mite ed è mansueto!
Con queste caratteristiche il Figlio di Dio inizierà
e porterà avanti con determinazione la sua missione di bene e di pace,
in comunione col Padre di cui presenta le credenziali d'amore
(non tutte azzeccate dal Battista dal Precursore che ora scompare!).
Gesù solidale con gli uomini, con i quali condivide la condizione umana.
Che se si smarriscono nella notte come gli agnelli delle parabole
vengono cercati per essere trovati.
Li pascerà poi Pietro prendendosene cura!

Dopo l'incontro al fiume Giordano, Il Rabbino ed il Cugino,
enza gelosia ne invidia, annunzieranno l'amore di Dio.
Ognuno per la sua strada. Esempi di maturità e di libertà interiore.

Ancora oggi, grazie a Papa Sergio I (687-701) palermitano (di famiglia siriana oriunda di Antiochia), che prima d'essere eletto Papa fu fatto presbitero del titolo di S. Susanna in Roma da Papa Leone II (682-683) anch'egli siciliano di Catania (che introdusse l'acqua santa nei riti cristiani ed il bacio della pace nella Messa), prima di comunicarci alla Mensa Eucaristica, facciamo memoria delle parole del Battista, che per ben "tre volte" indica il Signore: Agnello di Dio!. Esaurendo così ancora una volta, dopo l'atto penitenziale e la formula di Consacrazione, il nostro bisogno di perdono.

PREGHIERA

Pietà Signore per il mio bisogno di supremazia.
Pietà di me presuntuoso e vanitoso.
Pietà o Dio per tutte quelle volte che ostento di sapere tutto di te.
Pietà per tutte le immagini sbagliate che ho dato di te.
Pietà Maestro, di me prepotente e violento.
Pietà per tutte quelle volte che non sono stato un buon discepolo:
mite, umile e mansueto.
Pietà Gesù per tutte quelle volte che la gelosia di te e l'invidia per i doni altrui,
non mi hanno permesso di gioire per il bene operato al di fuori di me.
Pietà Signore per tutte quelle volte che a causa della mia incapacità a collaborare,
ho creato divisione nella costruzione del tuo Regno.
Pietà Signore per tutti i "Giovanni" che non ho ascoltato ed ho trattato male.