Omelia (30-09-2007)
Eremo San Biagio
Commento su 1Tm 6,13-14

Dalla Parola del giorno
Al cospetto di Dio che dà la vita a tutte le cose e di Gesù Cristo che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Pilato, ti scongiuro di conservare senza macchia e irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo.

Come vivere questa Parola?
S.Paolo ha incoraggiato il suo discepolo e collaboratore a "combattere la buona testimonianza della fede". Timoteo, infatti, ha già "professato la sua fede davanti a molti testimoni". Proprio riconoscendogli questo atteggiamento di fondo, S.Paolo gli scrive un invito solenne, alla presenza di Dio Padre e di quel Gesù che professò il suo pieno affidarsi al padre davanti a Pilato. Ecco, addirittura lo "scongiura a conservare senza macchia e irreprensibile il comandamento" fino alla definitiva venuta di Gesù nella gloria. Ma a quale comandamento S.Paolo precisamente allude? Proprio a quello che concerne la vera fede in un Dio che, talmente ci ama da aver mandato il Figlio Unigenito per la nostra salvezza. La fede, infatti, è vera se, come diceva un grande mistico della nostra epoca, Divo Barsotti, è fede nell'AMORE. Però il comandamento qui si allarga. Se credo che Dio, per il Primo, mi ha amato e sempre mi ama, io sono chiamato ad amare. Il comandamento è, in sostanza, il comando di vivere una "fede operante nell'amore", cioè di vivere, giorno dietro giorno, il precetto della carità.

Nella pausa contemplativa, memorizzo l'invito di Paolo a vivere tendendo "alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza" (v.11) e mi soffermo sulla chiave di tutti questi atteggiamenti virtuosi che è proprio il credere all'AMORE, impegnandomi poi ad amare.

Signore, ti prego, concedimi il dono di una robusta fede nel tuo amore, una fede dentro i miei giorni feriali (oltre che festivi) perché sempre e in qualsiasi situazione, per tua grazia, io professi il tuo amore esprimendo gesti di amore.

La voce della Patrona d'Italia
Voi non siete fatti d'altro che d'amore.
S. Caterina da Siena