LA CHIESA

      


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(es. Mt 28,1-20):
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  Santa Teresa d'Avila

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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Scheda Agiografica: Santa Teresa d'Avila
S1015 ; DO282

Santa Teresa è stata riconosciuta dottore della Chiesa perché nei suoi scritti ha saputo esprimere i segreti della vita spirituale e spiegarli agli altri, parlando veramente dall'abbondanza del cuore. E un piacere leggere i suoi scritti, per la spontaneità dello stile che li fa assomigliare non a dei trattati di teologia, ma ad una viva conversazione con una donna colma di Dio e che appunto racconta come ha incontrato Dio su tutte le sue strade, come ha lavorato con Dio per fondare ovunque carmeli che fossero centri di intensa vita spirituale.
Il passo della lettera ai Romani evoca la fecondità interiore della santa e capiamo che tutta la sua dottrina veniva proprio da un cuore formato dallo Spirito Santo. Ella stessa parla della forza delle sue aspirazioni spirituali, della loro profondità; si tratta veramente di gemiti, come dice san Paolo: "Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, intercede per noi con gemiti inesprimibili". "Salvàti nella speranza", noi gemiamo verso Dio.
Questa vita "spirituale" nel senso più forte del termine, unisce santa Teresa alle tre Persone divine, e lo si comprende meglio leggendo i versetti successivi a quelli riportati, che già parlano dello Spirito di Dio che prega in noi con gemiti inesprimibili. La nostra preghiera è in noi stessi l'attività di Dio, del suo Spirito, se è preghiera autentica, se è preghiera cristiana. Non sono parole di sapienza umana, non sono un'invenzione umana: è l'attività dello Spirito in noi, che cerca di penetrare il nostro essere, di trasformarlo per slanciarci in Dio, per approfondire in noi il desiderio di Dio, per dare uno slancio fortissimo verso il Padre. Questo grido dello Spirito in noi è espresso nel salmo di ingresso: "L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente", anela a Dio, perché già abbiamo gustato la vita di Dio, perché siamo abitati da Dio. "E Dio che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito": c'è una corrispondenza tra ciò che Dio vuole per noi e ciò che in noi lo Spirito realizza secondo la volontà di Dio.
Ora tutto questo continua la lettera di Paolo – è affinché diventiamo simili al Figlio, perché "quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all'immagine del Figlio suo".
Lo Spirito ci è dato per mezzo del Figlio. È per la parola del Figlio che possiamo ricevere in noi lo Spirito; è per il sacrificio del Figlio che otteniamo in noi la vita di Dio, che è vita dello Spirito: l'acqua viva, simbolo dello Spirito Santo, è ormai unita al sangue uscito dal fianco di Cristo; è dunque attraverso Cristo che riceviamo lo Spirito che ci slancia verso il Padre, trasformandoci a immagine del Figlio.
E il nostro cuore diventa un cuore buono perché in esso vive la Trinità. Dice un passo del Vangelo che l'uomo buono estrae cose buone dal suo cuore. Noi non possiamo pretendere che il nostro cuore sia buono: è lo Spirito che venendo vi porta la vita di Dio e lo trasforma, in modo che possiamo estrarre dal suo tesoro cose buone per coloro che avviciniamo. E ciò che ha fatto Teresa d'Avila. Ha spalancato il suo cuore a tutta la forza della vita divina che veniva a lei da Cristo e dallo Spirito e che la lanciava verso Dio e da questo cuore colmo di Dio ha estratto tesori di vita spirituale per tutti quelli che le erano affidati e per le generazioni successive.
Domandiamo al Signore la stessa fiducia di santa Teresa e di aprire il nostro cuore all'azione dello Spirito Santo che ci viene da Gesù e ci conduce al Padre.

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Antifona d'ingresso
Come la cerva anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio.
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente. (Sal 41,2-3)


Colletta
O Dio, che per mezzo del tuo Spirito hai suscitato
santa Teresa [di Gesù] per mostrare alla Chiesa
una via nuova nella ricerca della perfezione,
concedi a noi di nutrirci sempre della sua dottrina
e di essere infiammati da un vivo desiderio di santità.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

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Prima lettura

Rm 1,16-25
Gli uomini, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato come Dio.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, io non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo, prima, come del Greco. In esso infatti si rivela la giustizia di Dio, da fede a fede, come sta scritto: «Il giusto per fede vivrà».
Infatti l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro. Infatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute.
Essi dunque non hanno alcun motivo di scusa perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio, ma si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno scambiato la gloria del Dio incorruttibile con un’immagine e una figura di uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi, perché hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 18

I cieli narrano la gloria di Dio.

I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.

Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.

Canto al Vangelo (Eb 4,12)
Alleluia, alleluia.
La parola di Dio è viva, efficace;
discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.
Alleluia.

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Vangelo

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Lc 11,37-41
Date in elemosina, ed ecco, per voi tutto sarà puro.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore dà a ogni uomo la possibilità di conoscerlo e di amarlo. Perché questo suo dono si avveri, diciamo insieme:
Purifica il nostro cuore, Signore.

O Signore, suscita costantemente nella tua Chiesa dei maestri di verità e dei testimoni di carità, perché essa sia, in mezzo al mondo, fiaccola che illumina ed esempio che trascina. Preghiamo:
O Signore, aiuta gli uomini a non offuscare il loro cuore con il disordine morale del peccato e con l'orgoglio della mente, ma riconosciamo te, creatore e redentore. Preghiamo:
O Signore, conforta tutti quelli che non si sentono amati e riconosciuti, perché gustino il tuo amore incondizionato di Padre e sia colmato il vuoto del loro cuore. Preghiamo:
O Signore, aiuta tutti noi ad essere sempre schietti e sinceri, e fà che il servizio della verità non ostacoli mai il rispetto reciproco e la carità. Preghiamo:
O Signore, ravviva la sorgente del nostro amore, perché le nostre relazioni con gli altri non si fermino alla superficie ma arrivino al cuore dei fratelli. Preghiamo:
Perché la diplomazia internazionale sia basata sull'onestà e il disinteresse.
Perché gli educatori sappiano coltivare l'innocenza e la purezza di cuore dei bambini.

O Padre, tu che ami incondizionatamente le tue creature, e pur detestando il peccato non rifiuti il peccatore, concedi sempre a noi il coraggio di stare dinanzi a te per essere ricolmati della tua grazia santificante. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Siano graditi,
alla tua maestà, o Signore, i nostri doni,
come ti piacque la consacrazione verginale
di santa Teresa.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione
Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà. (Sal 88,2)


Preghiera dopo la comunione
Signore, Dio nostro,
fa’ che sull’esempio di santa Teresa
questa famiglia a te consacrata,
nutrita con il pane del cielo,
canti in eterno il tuo amore misericordioso.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Carlo Occelli     (Omelia del 12-10-2021)
Commento al Vangelo 12 ottobre 2021
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don Domenico Bruno     (Omelia del 12-10-2021)
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don Alessandro Farano     (Omelia del 12-10-2021)
Martedì - XXVIII del Tempo Ordinario - Anno B - Commento al Vangelo
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don Nicola Salsa     (Omelia del 12-10-2021)
Pensa a come sei e non a come appari (Lc 11,37-41)
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don Carlo Occelli     (Omelia del 13-10-2020)
Commento al Vangelo 13 ottobre 2020
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don Domenico Bruno     (Omelia del 13-10-2020)
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don Marco Scandelli     (Omelia del 13-10-2020)
#2minutiDiVangelo - Martedì 13/10 - Di là non portiam nulla. Se non i testimoni della nostra carità!
Commento al Vangelo di martedì 13 ottobre 2020 - XXVIII settimana del Tempo Ordinario - a cura di don Marco Scandelli #2minutiDiVangelo Luca 11 37-41 Che cosa esige da noi la parola di oggi? Anzitutto aver cura di coltivare la nostra vita interiore più che l'immagine di noi stessi. Ma poi c ...
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don Nicola Salsa     (Omelia del 13-10-2020)
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don Giampaolo Centofanti     (Omelia del 13-10-2020)

Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. La sincerità è un dono fondamentale perché lascia aperti allo Spirito. Tutto il contrario di certi formalismi che fanno vivere l'uomo nell'inganno di discernimenti fasulli che non lasciano che il cuore si apra davvero al Signore. ...
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don Nicola Salsa     (Omelia del 15-10-2019)
Non tenerti il male dentro
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Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 15-10-2019)
Commento su Lc 11,37-41
«37Mentre stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. 38Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. 39Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l'esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidit ...
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Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 16-10-2018)
Commento su Lc 11, 41
«Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno? Date piuttosto in elemosina quello che c'è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro» Lc 11, 41 Come vivere questa Parola? Il vangelo di Luca in questi giorni diventa davvero severo. La sua è una lotta alla religione, quando questa ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 11-10-2016)
Commento su Gal 5, 6
«In Cristo Gesù non è la circoncisione che vale o la non circoncisione, ma la fede che si rende operosa per mezzo della carità». Gal 5, 6 Come vivere questa Parola? Una delle schiavitù più assurde a cui ci sottoponiamo, spesso senza che nessuno effettivamente ci costringa, è quella delle pratiche ...
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Paolo Curtaz     (Omelia del 13-10-2015)

Bella faccia, il fariseo. Invita Gesù a pranzo, gesto tutt'altro che scontato, che denota un grande coraggio visto la pessima fama che circonda il Nazareno. Ma, appena si mette a tavola, lo critica per non avere fatto le abluzioni rituali prima del pasto. Bella faccia, davvero, di chi invita non per ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 13-10-2015)
Commento su Rm.1,16
"Io non mi vergogno del Vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede" Rm.1,16 Come vivere questa Parola? La Parola di Dio, riesce a scavare là dove trova cuori disponibili, facendo emergere quell'impronta divina che neppure il peccato riesce a cancellare. Anche ai nostri gio ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 14-10-2014)

Quanto è esigente il Signore! Quanto ci mette in crisi! Ci chiede con fermezza di essere autentici, di non ridurre l'appartenenza a Dio a pura esteriorità, a non appiattire la fede come spesso facciamo. Il nostro mondo si regge sull'apparenza (e sempre di più nonostante una conclamata ma apparente l ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 15-10-2013)
Commento su Lc 11,37-41
Il fariseo che invita Gesù non sa in che vespaio si è andato ad infilare... Gesù non le manda certo a dire e non capisce la ragione per cui chi ti invita a pranzo poi pretenda che tu segua le sue norme e prescrizioni. Mancanza di educazione che rivela la piccola statura morale dei farisei, convinti ...
(continua)