LA CHIESA

      


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(es. Mt 28,1-20):
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  Lunedì della III settimana di Quaresima

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola
EQ031 ;
Luca ci fa qui intravedere l’ostilità e l’odio che finiranno per far morire Gesù sulla croce. Gesù lo sa bene. Lo sa e dichiara che nessuno è profeta in patria. Eppure, Gesù va verso la passione con una suprema libertà: quando sarà giunta la sua ora, l’ora stabilita dal Padre, si consegnerà alle mani degli uomini, ma fino a quel momento tutta la sua preoccupazione sarà di salvare coloro che vorranno accoglierlo.
Questo episodio deve farci riflettere. Noi che abbiamo la grazia di essere battezzati, di appartenere forse ad una famiglia cristiana, ad una comunità cristiana, noi che viviamo in un paese ancora sensibile al Vangelo, abbiamo abbastanza umiltà e fede per accogliere Gesù? Non rischiamo di essere un po’ come i farisei, come quei giusti che ritengono di non avere bisogno di alcuna conversione?
Molto spesso, è la nostra pretesa sufficienza che impedisce a Dio di concederci la sua grazia. Non ci rendiamo abbastanza conto che abbiamo bisogno di essere sempre purificati da Gesù. Non permettiamo abbastanza allo Spirito Santo di “convincerci quanto al peccato”, come spiega Giovanni Paolo II nella sua enciclica sullo Spirito Santo. Solo lo Spirito Santo, dandosi a noi, può darci una giusta coscienza del nostro peccato, non per opprimerci, ma, al contrario, per aiutarci a ricevere il perdono di Gesù, la guarigione e la salvezza!

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Antifona d'ingresso
L’anima mia anela e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente.
(Sal 83,3)


Colletta
Nella tua continua misericordia, o Padre,
purifica e rafforza la tua Chiesa,
e poiché non può vivere senza di te,
guidala sempre con la tua grazia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

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Prima lettura

2Re 5,1-15
C’erano molti lebbrosi in Israele, ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro

Dal secondo libro dei Re

In quei giorni Naamàn, comandante dell’esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la salvezza agli Aramèi. Ma quest’uomo prode era lebbroso.
Ora bande aramèe avevano condotto via prigioniera dalla terra d’Israele una ragazza, che era finita al servizio della moglie di Naamàn. Lei disse alla padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che è a Samarìa, certo lo libererebbe dalla sua lebbra». Naamàn andò a riferire al suo signore: «La ragazza che proviene dalla terra d’Israele ha detto così e così». Il re di Aram gli disse: «Va’ pure, io stesso invierò una lettera al re d’Israele».
Partì dunque, prendendo con sé dieci talenti d’argento, seimila sicli d’oro e dieci mute di abiti. Portò la lettera al re d’Israele, nella quale si diceva: «Orbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Naamàn, mio ministro, perché tu lo liberi dalla sua lebbra». Letta la lettera, il re d’Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi ordini di liberare un uomo dalla sua lebbra? Riconoscete e vedete che egli evidentemente cerca pretesti contro di me».
Quando Elisèo, uomo di Dio, seppe che il re d’Israele si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciato le vesti? Quell’uomo venga da me e saprà che c’è un profeta in Israele». Naamàn arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Elisèo. Elisèo gli mandò un messaggero per dirgli: «Va’, bàgnati sette volte nel Giordano: il tuo corpo ti ritornerà sano e sarai purificato».
Naamàn si sdegnò e se ne andò dicendo: «Ecco, io pensavo: “Certo, verrà fuori e, stando in piedi, invocherà il nome del Signore, suo Dio, agiterà la sua mano verso la parte malata e toglierà la lebbra”. Forse l’Abanà e il Parpar, fiumi di Damàsco, non sono migliori di tutte le acque d’Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per purificarmi?». Si voltò e se ne partì adirato.
Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una gran cosa, non l’avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: “Bàgnati e sarai purificato”». Egli allora scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola dell’uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato.
Tornò con tutto il seguito dall’uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele».

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 41 e 42

L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.

Come la cerva anèla
ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anèla
a te, o Dio.

L’anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio?

Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.

Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.

Canto al Vangelo (Sal 129,5.7)
Gloria e lode a te, o Cristo!
Io spero, Signore;
attendo la sua parola.
Con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Gloria e lode a te, o Cristo!

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Vangelo

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Lc 4,24-30
Gesù come Elìa ed Elisèo è mandato non per i soli Giudei.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret:] «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
Come il creato in questa stagione si sta risvegliando, così anche la Chiesa, in questo tempo favorevole, si prepara con la preghiera, il digiuno e l’elemosina alla Pasqua del Signore, per una nuova fioritura di fede e di carità. Preghiamo Dio Padre, perché rafforzi il nostro impegno di rinnovamento umano e cristiano.
Preghiamo insieme e diciamo: Padre, fonte della vita, ascoltaci.

1. Divino seminatore, fa’ fiorire nella Chiesa l’integrità della fede, la santità della vita, la carità fraterna, perché, avvinta al legno della croce, innalzi i suoi virgulti fino al cielo. Noi ti preghiamo.
2. Signore della storia, ricolma del tuo Spirito coloro che hanno responsabilità di governo, perché il loro impegno, come seme fecondo, porti frutti abbondanti per l’intera società. Noi ti preghiamo.
3. Padre buono, proteggi le famiglie, specialmente quelle ferite e affaticate, perché, superate le difficoltà, siano nella società un modello di vita nuova, fondata sul perdono e sulla comunione. Noi ti preghiamo.
4. Sorgente della gioia, guarda con benevolenza i giovani del mondo, perché il loro generoso entusiasmo porti una ventata d’aria nuova nella società e nelle istituzioni. Noi ti preghiamo.
5. Custode del creato, veglia sul genere umano, perché ogni progresso sia attuato nella giustizia e nella concordia, e i frutti della terra e del lavoro siano condivisi con i piccoli e i poveri. Noi ti preghiamo.

O Dio, sorgente inesauribile di vita, sostieni con la forza del tuo Spirito l’umanità che aspira alla giustizia e alla pace: resti salda in ogni uomo la fede nella vittoria del bene sul male, promessa e attuata nella croce del tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Preghiera sulle offerte
Trasforma per noi, o Signore,
in sacramento di salvezza
l’offerta che ti presentiamo
come segno del nostro servizio sacerdotale.
Per Cristo nostro Signore.


PREFAZIO DI QUARESIMA I
Il significato spirituale della Quaresima

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli
di prepararsi con gioia, purificati nello spirito,
alla celebrazione della Pasqua,
perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa,
attingano ai misteri della redenzione
la pienezza della vita nuova
in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo, ...

Oppure
PREFAZI DI QUARESIMA II-V


Antifona alla comunione
Genti tutte, lodate il Signore,
perché forte è il suo amore per noi. (Sal 116,1-2)

Oppure:
Nessuno fu purificato fra i molti lebbrosi in Israele,
se non Naamàn, il Siro. (Cf. Lc 4,27)


Preghiera dopo la comunione
La comunione al tuo sacramento
ci purifichi, o Signore,
e ci raccolga nell’unità e nella pace.
Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo ad libitum
La tua mano, o Signore,
protegga questo popolo in preghiera,
lo purifichi e lo guidi,
perché con la tua consolante presenza
giunga ai beni eterni.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Carlo Occelli     (Omelia del 08-03-2021)
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Commento al Vangelo della Lunedì III di Quaresima Anno B - a cura di don Marco Scandelli #2minutiDiVangelo ---- Lc 4 24,30 ---- Il Vangelo di Luca oggi situa la scena nella Sinagoga in cui Gesù era abituato ad andare fin da piccolo. Insomma era la sua parrocchia d'origine. Ma lo fa per di ...
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don Domenico Bruno     (Omelia del 08-03-2021)
Il nostro audio quotidiano
Ricevi ogni giorno il commento direttamente sul tuo telefono: unisciti al canale Telegram @annunciatedaitetti Resta aggiornato col sito: annunciatedaitetti.it Iscriviti anche al canale YouTube Ti aspettiamo anche su Instagram con tante immagini! Per ascoltare subito il commento qui sotto ...
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don Alessandro Farano     (Omelia del 08-03-2021)
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don Nicola Salsa     (Omelia del 08-03-2021)
Gesù si allontana dai suoi (Lc 4,24-30)
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don Nicola Salsa     (Omelia del 16-03-2020)
Nessun profeta in patria
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don Fabio Zaffuto     (Omelia del 16-03-2020)
Qualcuno ti ha mai rotto le uova nel paniere? Video commento su Lc 4,24-30
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don Alessandro Farano     (Omelia del 16-03-2020)
Video commento al Vangelo - Lunedì - III Settimana di Quaresima - Anno A
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Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 29-02-2016)
Commento su Lc 4,25
"In verità io vi dico: C'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei messi e ci fu una grande carestia in tutto il paese, ma a nessuna di esse fu mandato Elia se non a una vedova da Sarepta di Sidone" Lc 4,25 Come vivere questa Parola? Gesù, anche ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 09-03-2015)

Gesù si mette in cammino passando in mezzo a loro. Non ha paura della reazione irritata dei suoi concittadini. Ha detto la verità: molto spesso non siamo capaci di guardare con occhi nuovi chi ci sta intorno, chi pensiamo di conoscere. Ma questa verità è insopportabile anche se suffragata da esempi ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 09-03-2015)
Commento su 2Re 5, 13-14
«Gli si avvicinarono (a Naamàn) i suoi servi e gli dissero: "Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una gran cosa, non l'avresti forse fatta? Tanto più ora che ti ha detto: "Bàgnati e sarai purificato"». Egli allora scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola dell'uomo di Dio ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 24-03-2014)

Lo sappiamo bene, è diventato proverbiale: è difficile essere profeti in patria. E Gesù cita due casi che tutti conoscevano, quello del generale lebbroso siriano Naaman, guarito dal profeta Eliseo e della vedova di Sarepta in Sidone che ospitò il profeta Elia. E subito pensiamo, a ragione, a quanta ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 04-03-2013)
Commento su Lc 4,24-30
Quanto è brutto sentirsi dire la verità, soprattutto quando è scomoda e ci inchioda alle nostre incoerenze! Gesù è rifiutato dai suoi concittadini e, invece di fare l'offeso, ancora cerca di convincere, di convertire, di spiegare, citando episodi che l'uditorio conosceva bene. La realtà è che, nella ...
(continua)