LA CHIESA

      


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LITURGIA

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(es. Mt 28,1-20):
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  Sabato della XX settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO206 ;
Gesù, tanto misericordioso per i peccatori, si è mostrato severo per una sola specie di colpa: la superbia di chi si crede giusto. Perché? Perché gli altri peccati di per sé non chiudono l'anima all'amore misericordioso di Dio, anzi possono essere occasione di una più sincera apertura alla misericordia divina. I peccatori sanno di meritare i castighi di Dio e di aver bisogno di perdono; invece la superbia farisaica chiude l'anima e non consente alla grazia di penetrare. L'amore misericordioso di Dio si trova impotente di fronte all'uomo orgoglioso, che ritiene di non aver bisogno di perdono né di compassione e pretende di meritare solo ammirazione e onore.
Perciò Gesù critica quelli che fanno tutto "per essere ammirati dagli uomini", che amano posti d'onore, primi seggi, saluti... "Dio resiste ai superbi" dice il Libro dei Proverbi. E Dio deve resistere ai superbi, perché quando i doni di Dio vengono pervertiti dalla superbia, nel senso che invece di servire alla vita di carità servono soltanto a nutrire la vana compiacenza della persona in se stessa, non c'è altro rimedio se non la resistenza di Dio, per costringere la persona a rinunciare alla superbia. Per questa ragione Gesù insisteva tanto sull'umiltà, dicendo e ribadendo: "Chi si innalzerà sarà abbassato e chi abbasserà sarà innalzato". Lui stesso ha preso risolutamente la via dell'umiliazione, per insegnarci quale sia la strada per raggiungere autenticamente l'amore di Dio. Lui, che era di condizione divina, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte, e alla morte di croce.
La storia di Rut nella prima lettura ci propone lo stesso orientamento, in modo più familiare. Rut si trova in una situazione umiliante di povertà, che in più è la situazione di una immigrata. Per procurare cibo a se stessa e alla suocera propone di andare a spigolare. Dice a Noemi: "Lasciami andare per la campagna a spigolare dietro a qualcuno". E' umiliante dover spigolare, non avere niente, essere nella situazione di chi dipende completamente dalla compassione altrui. Rut, quando Booz si interessa di lei, non si mostra orgogliosa, anzi si prostra con la faccia a terra e dice: "Per quale motivo ho trovato grazia ai tuoi occhi, così che tu ti interessi di me che sono una straniera?". Riconosce di non avere nessun diritto, di non meritare niente, e proprio per questo atteggiamento umile si trova sulla via della vera gloria divina. Essendosi abbassata, sarà innalzata, avrà l'onore di essere madre e di avere come discendente Davide e infine Cristo stesso.
Così l'Antico Testamento ci mette sulla via giusta, la via dell'umiltà, che permette di ricevere tutti i doni di Dio con purezza di cuore e di camminare per questo verso la pienezza della vita.
Chiediamo per intercessione di Maria, umile serva del Signore, la grazia dell'umiltà. E, per essere coerenti, dobbiamo anche cercare di rallegrarci quando ci arriva qualche umiliazione, che ci consente di essere più conformi a Cristo mite e umile di cuore.

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Antifona d'ingresso
O Dio, nostra difesa,
guarda il volto del tuo consacrato.
Per me un giorno nel tuo tempio
è più che mille altrove. (Cf. Sal 83,10-11)


Colletta
O Dio, che hai preparato beni invisibili
per coloro che ti amano,
infondi nei nostri cuori la dolcezza del tuo amore,
perché, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa,
otteniamo i beni da te promessi,
che superano ogni desiderio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

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Prima lettura

Rt 2,1-3.8-11; 4,13-17
Il Signore non ti ha fatto mancare uno che esercitasse il diritto di riscatto. Egli fu il padre di Iesse, padre di Davide.

Dal libro di Rut

Noemi aveva un parente da parte del marito, un uomo altolocato della famiglia di Elimèlec, che si chiamava Booz. Rut, la moabita, disse a Noemi: «Lasciami andare in campagna a spigolare dietro qualcuno nelle cui grazie riuscirò a entrare». Le rispose: «Va’ pure, figlia mia». Rut andò e si mise a spigolare nella campagna dietro ai mietitori. Per caso si trovò nella parte di campagna appartenente a Booz, che era della famiglia di Elimèlec.
Booz disse a Rut: «Ascolta, figlia mia, non andare a spigolare in un altro campo. Non allontanarti di qui e sta’ insieme alle mie serve. Tieni d’occhio il campo dove mietono e cammina dietro a loro. Ho lasciato detto ai servi di non molestarti. Quando avrai sete, va’ a bere dagli orci ciò che i servi hanno attinto».
Allora Rut si prostrò con la faccia a terra e gli disse: «Io sono una straniera: perché sono entrata nelle tue grazie e tu ti interessi di me?». Booz le rispose: «Mi è stato riferito quanto hai fatto per tua suocera dopo la morte di tuo marito, e come hai abbandonato tuo padre, tua madre e la tua patria per venire presso gente che prima non conoscevi».
Booz prese in moglie Rut. Egli si unì a lei e il Signore le accordò di concepire: ella partorì un figlio.
E le donne dicevano a Noemi: «Benedetto il Signore, il quale oggi non ti ha fatto mancare uno che esercitasse il diritto di riscatto. Il suo nome sarà ricordato in Israele! Egli sarà il tuo consolatore e il sostegno della tua vecchiaia, perché lo ha partorito tua nuora, che ti ama e che vale per te più di sette figli».
Noemi prese il bambino, se lo pose in grembo e gli fece da nutrice. Le vicine gli cercavano un nome e dicevano: «È nato un figlio a Noemi!». E lo chiamarono Obed. Egli fu il padre di Iesse, padre di Davide.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 127

Benedetto l’uomo che teme il Signore.

Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.

La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa.

Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!

Canto al Vangelo (Mt 23,9)
Alleluia, alleluia.
Uno solo è il Padre vostro, quello celeste
e uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Alleluia.

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Vangelo

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Mt 23,1-12
Dicono e non fanno.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Preghiamo con fiducia il Padre, incoraggiati da Gesù che è venuto a portare il peso di tutte le nostre sofferenze, e diciamo:
Signore nostro Padre, ascoltaci.

Per la santa Chiesa, perché si mostri veramente madre che conosce e comprende la debolezza dei suoi figli. Preghiamo:
Per il Papa, i vescovi e i sacerdoti, perché siano i primi a vivere i contenuti del loro messaggio e si confrontino continuamente con il vangelo. Preghiamo:
Per coloro che possiedono cultura e titoli accademici, perché non li usino per progetti di ambizione o per sopraffare i meno colti, ma si mettano a servizio dei fratelli. Preghiamo:
Per i predicatori, perché si sforzino continuamente di ridurre la distanza tra l'ideale che annunciano e la loro vita cristiana. Preghiamo:
Per tutti noi, perché la fede in Gesù ci aiuti a condividere umilmente le fatiche e le speranze di tutti gli uomini. Preghiamo:
Perché nella nostra comunità venga valutato ogni carisma.
Perché i rapporti umani siano vissuti nella verità.

O Dio, unico padre e unico maestro, ascolta le invocazioni che tu stesso ci hai insegnato, e fà che ci lasciamo sempre guidare dal vangelo del tuo Figlio, Gesù Cristo nostro Signore, che vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, o Signore, i nostri doni
nei quali si compie il mirabile scambio
tra la nostra povertà e la tua grandezza,
perché, offrendoti il pane e il vino che ci hai dato,
possiamo ricevere te stesso.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione
Con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione. (Sal 129,7)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che in questo sacramento
ci hai fatti partecipi della vita di Cristo,
ascolta la nostra umile preghiera:
trasformaci a immagine del tuo Figlio,
perché diventiamo coeredi della sua gloria nel cielo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Carlo Occelli     (Omelia del 21-08-2021)
Commento al Vangelo 21 agosto 2021
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don Nicola Salsa     (Omelia del 21-08-2021)
Chi è più grande sarà vostro servo (Mt 23,1-12)
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don Alessandro Farano     (Omelia del 21-08-2021)
Sabato - XX del Tempo Ordinario - Commento al Vangelo
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don Marco Scandelli     (Omelia del 21-08-2021)
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Commento al Vangelo del XX sabato del TO - a cura di don Marco Scandelli #2minutiDiVangelo Mt 23 1-12 ...
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don Carlo Occelli     (Omelia del 22-08-2020)
Commento al Vangelo 22 agosto 2020
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don Nicola Salsa     (Omelia del 22-08-2020)
Siamo qui per servire
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don Giampaolo Centofanti     (Omelia del 22-08-2020)

Un giorno dissi ad un gruppo di fedeli: "Avete visto come sono bravi i vostri educatori? Vi aiutano a crescere serenamente e profondamente, con amore e comprensione specifica per ciascuno e non imponendovi strade prefabbricate. Quelle persone mi risposero che quanto osservavo era vero ma prima non e ...
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don Giampaolo Centofanti     (Omelia del 22-08-2020)

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Paolo Curtaz     (Omelia del 22-08-2015)

La vicinanza alle cose di Dio può dare smalto e lustro. Bene, d'accordo, ci può stare. E anche all'interno della comunità possiamo ricoprire incarichi che vengono riconosciuti, che suscitano rispetto e, a volte, finanche ammirazione. D'accordo. E il retaggio della storia italiana, così visceralmente ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 23-08-2014)

Gesù non è come i rabbini suoi contemporanei. E nemmeno come i sacerdoti del tempio che ostentano il loro ritrovato potere. E nemmeno come i farisei che giudicano duramente la classe sacerdotale ritenendola poco virtuosa. E nemmeno come gli esseni che aspettano la venuta del Messia come una setta ap ...
(continua)