LA CHIESA

      


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LITURGIA

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  Santa Cecilia

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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Rosso
Scheda Agiografica: Santa Cecilia
S1122 ; PO336

Cecilia è una delle sette donna martiri di cui si fa menzione nel Canone Romano. Ad essa è dedicata una basilica in Trastevere a Roma (sec. IV). Il suo culto si diffuse dovunque prendendo l’avvio da una «Passione» nella quale viene esaltata come modello di vergine cristiana. Più tardiva è l’interpretazione del suo ruolo di ispiratrice e patrona della musica e del canto sacro. La sua memoria il 22 novembre è già celebrata nell’anno 546, come attesta il «Liber pontificalis» (sec. VI).

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Antifona d'ingresso
Beata la vergine
che, rinunciando a se stessa e prendendo la croce,
ha imitato il Signore,
sposo delle vergini e principe dei martiri.


Colletta
O Dio,
che ogni anno ci allieti
con la memoria di santa Cecilia,
concedi che i mirabili esempi della sua vita
ci offrano un modello da imitare
e proclamino le meraviglie
che Cristo tuo Figlio opera nei suoi fedeli.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

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Prima lettura

Ap 11,4-12
Questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

A me Giovanni, fu detto: «[Ecco i miei due testimoni]». Questi sono i due olivi e i due candelabri che stanno davanti al Signore della terra. Se qualcuno pensasse di fare loro del male, uscirà dalla loro bocca un fuoco che divorerà i loro nemici. Così deve perire chiunque pensi di fare loro del male.
Essi hanno il potere di chiudere il cielo, perché non cada pioggia nei giorni del loro ministero profetico. Essi hanno anche potere di cambiare l’acqua in sangue e di colpire la terra con ogni sorta di flagelli, tutte le volte che lo vorranno.
E quando avranno compiuto la loro testimonianza, la bestia che sale dall’abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà. I loro cadaveri rimarranno esposti sulla piazza della grande città, che simbolicamente si chiama Sòdoma ed Egitto, dove anche il loro Signore fu crocifisso.
Uomini di ogni popolo, tribù, lingua e nazione vedono i loro cadaveri per tre giorni e mezzo e non permettono che i loro cadaveri vengano deposti in un sepolcro. Gli abitanti della terra fanno festa su di loro, si rallegrano e si scambiano doni, perché questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra.
Ma dopo tre giorni e mezzo un soffio di vita che veniva da Dio entrò in essi e si alzarono in piedi, con grande terrore di quelli che stavano a guardarli. Allora udirono un grido possente dal cielo che diceva loro: «Salite quassù» e salirono al cielo in una nube, mentre i loro nemici li guardavano.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 144

Benedetto il Signore, mia roccia.

Benedetto il Signore, mia roccia,
che addestra le mie mani alla guerra,
le mie dita alla battaglia.

Mio alleato e mia fortezza,
mio rifugio e mio liberatore,
mio scudo in cui confido,
colui che sottomette i popoli al mio giogo.

O Dio, ti canterò un canto nuovo,
inneggerò a te con l’arpa a dieci corde,
a te, che dai vittoria ai re,
che scampi Davide, tuo servo, dalla spada iniqua.

Canto al Vangelo (2 Tm 1,10)
Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.

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Vangelo

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Lc 20,27-40
Dio non è dei morti, ma dei viventi.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Nella certezza che, se saremo fedeli, risorgeremo da morte per una beatitudine perenne, rivolgiamo al Padre la nostra fiduciosa invocazione, dicendo:
Signore, aumenta la nostra speranza.

Concedi, o Signore, il tuo timore ai potenti di questo mondo, perché amino il popolo loro affidato e lo governino con spirito di servizio e non di sopraffazione. Preghiamo:
Ricordati, Signore, dei nostri cari defunti che, a causa della loro umana debolezza, non godono ancora della totale gioia dell'unione con te. Preghiamo:
O Signore, Dio della vita e della luce, non nasconderci il tuo volto e guida i nostri passi quando siamo immersi nelle tenebre e nell'ombra della morte. Preghiamo:
O Signore, Dio di ogni vivente, concedi ai poveri, agli anziani e agli emarginati di accettare con coraggio e dignità la loro situazione di sofferenza per una sicura beatitudine nei cieli. Preghiamo:
O Signore, fonte di ogni santità, aiuta la nostra comunità a vivere e a celebrare l'eucaristia come l'evento della morte e della risurrezione del tuo Cristo, nella gioiosa attesa della sua venuta. Preghiamo:
Per le vedove e i vedovi della nostra comunità.
Per coloro che hanno scelto il celibato per il regno di Dio.

O Dio onnipotente, che ami la vita e nulla disprezzi di quanto hai creato, soccorrici nei momenti in cui siamo preda dell'inerzia, dello smarrimento e della sfiducia, perché viviamo nell'attesa dell'incontro con il Cristo benedetto, che vive e regna con te per i secoli eterni. Amen.

Preghiera sulle offerte
I doni che ti presentiamo nel glorioso ricordo di santa Cecilia
ti siano graditi, o Signore,
come fu preziosa ai tuoi occhi l’offerta della sua vita.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione
L’Agnello assiso sul trono
li guiderà alle sorgenti della vita. (Cf. Ap 7,17)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che hai glorificato tra i santi la beata Cecilia
con la duplice corona della verginità e del martirio,
per la potenza di questo sacramento
donaci di superare con forza ogni male,
per raggiungere la gloria del cielo.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Carlo Occelli     (Omelia del 20-11-2021)
Commento al Vangelo 20 novembre 2021
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(continua)
don Domenico Bruno     (Omelia del 20-11-2021)
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don Marco Scandelli     (Omelia del 20-11-2021)
#2minutiDiVangelo - Sabato della XXXIII settimana del Tempo Ordinario
Lc 20,27-40 Commento al Vangelo - a cura di don Marco Scandelli #2minutiDiVangelo ...
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don Alessandro Farano     (Omelia del 20-11-2021)
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don Nicola Salsa     (Omelia del 20-11-2021)
Dio non è dei morti ma dei viventi (Lc 20,27-40)
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Commento al Vangelo di sabato 21 novembre 2020 - XXXIII settimana del Tempo Ordinario - a cura di don Marco Scandelli #2minutiDiVangelo Lc 20 27-40 Maria è la prima creatura che ha accolto totalmente e con libertà l'invito di Dio a fargli spazio nel nostro cuore. Cosa che invece fanno fatic ...
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don Nicola Salsa     (Omelia del 21-11-2020)
Dio è Signore della vita (Lc 20,27-40)
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Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 24-11-2018)
Commento su Lc 20,38
«Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui» Lc 20,38 Come vivere questa Parola? Sì, questa breve asserzione di Gesù ha tale forza da far crollare tanto bigottismo e rappresentazioni tanto carenti da ogni punto di vista, a cominciare da quella dell'arte ("a Dio quasi nepote" ...
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Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 25-11-2017)
Commento su Lc 20, 27-40
«Si avvicinarono a Gesù alcuni sadducei - i quali dicono che non c'è risurrezione - e gli posero questa domanda: "Maestro, Mosè ci ha prescritto: ?Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello'. C'erano dunqu ...
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Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 19-11-2016)
Commento su Lc 20, 37-38
«Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: "Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui"». Lc 20, 37-38 Come vivere questa Parola? Vero che se ci capita di veder so ...
(continua)
Monaci Benedettini Silvestrini     (Omelia del 19-11-2016)
Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi
Torna il tema della risurrezione dei morti, argomento sollecitato dai sadducei i quali negano che ci sia una risurrezione dopo la morte. Adducono un argomento da un fatto accaduto o sicuramente possibile. È il caso di una vedova senza figli che, in successione, prima di morire, diventa moglie di set ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 21-11-2015)

Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui. L'assurdo caso che i sadducei presentano a Gesù per smentire la fede nella resurrezione ha almeno ottenuto il risultato di donarci una parola straordinaria. In un raffinato (e per molti versi incomprensibile) scontro teologico Gesù, c ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 21-11-2015)
Commento su Lc. 20, 34-36
" Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezio ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 22-11-2014)

Grande Gesù! Conosce bene la Scrittura, l'ha meditata, né fa un'esegesi ampia, profonda, corretta. Davanti all'assurda trappola ingegnata dai sadducei per metterlo in difficoltà riguardo alla resurrezione dai morti, verità in cui non credono, Gesù riesce a spostare il dialogo dall'esempio paradossal ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 22-11-2014)
Commento su Lc 20, 36
"(...) non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio". Lc 20, 36 Come vivere questa Parola? Scommetto che questa asserzione lucida e forte del Signore Gesù, quanti si vantano di seguire certe linee di pensiero nichilista, non l'h ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 23-11-2013)
Commento su Lc 20,27-40
Il nostro Dio è il Dio dei viventi perché a Mosè, nel roveto, parla dei patriarchi come di persone vive e presenti. Questa semplice e geniale intuizione di Gesù, questa esegesi in presa diretta che rivela, ancora una volta, la straordinaria conoscenza che Gesù ha della Parola, dovrebbe mettere tutti ...
(continua)