LA CHIESA

      


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LITURGIA

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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:



  Sabato della II settimana di Quaresima

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola
EQ026 ;
Oggi Gesù dice una parabola per ciascuno di noi: noi tutti siamo quel figlio che il peccato ha allontanato dal Padre, e che deve ritrovare, ogni giorno più direttamente, il cammino della sua casa, il cammino del suo cuore. La conversione è esattamente questo: questo viaggio, questo percorso che consiste nell’abbandonare il nostro peccato e la miseria nella quale esso ci ha gettati per andare verso il Padre.
Ciò che ci sconvolge in questa parabola, e la realtà la sorpassa di molto, è il vedere che di fatto il nostro Padre ci attende da sempre. Siamo noi ad averlo lasciato, ma lui, lui non ci lascia mai. Egli è “commosso” non appena ci vede tornare a lui. Talvolta saremmo tentati di dubitare del suo perdono, pensando che la nostra colpa sia troppo grande. Ma il padre continua sempre ad amarci. Egli è infinitamente fedele. Non sono i nostri peccati ad impedirgli di darci il suo amore, ma il nostro orgoglio. Non appena ci riconosciamo peccatori, subito egli si dona di nuovo a noi, con un amore ancora più grande, un amore che può riparare a tutto, un amore in grado in ogni momento di trarre dal male un bene più grande. Il suo perdono non è una semplice amnistia, è un’effusione di misericordia, nella quale la tenerezza è più forte del peccato.
Gesù vuole che noi abbiamo la stessa fiducia anche nei confronti degli altri. Nel cuore di ogni uomo vi è sempre una possibilità di ritorno al Padre, e noi dobbiamo sperarlo senza sosta. Quando vediamo fratelli e sorelle convertiti di recente che ricevono grazie di intimità con Dio, spesso davvero straordinarie, esultiamo senza ripensamenti, e partecipiamo alla gioia del Padre.

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Antifona d'ingresso
Paziente e misericordioso è il Signore,
lento all’ira e ricco di grazia.
Buono è il Signore per tutti,
e la sua misericordia
si estende a tutte le sue creature. (Sal 145,8-9)


Colletta
O Dio, che per mezzo dei sacramenti
ci rendi partecipi del tuo mistero di gloria,
guidaci attraverso le esperienze della vita,
perché possiamo giungere alla splendida luce
in cui è la tua dimora.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

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Prima lettura

Mi 7,14-15.18-20
Il nostro Dio viene a salvarci.

Dal libro del profeta Michèa

Pasci il tuo popolo con la tua verga,
il gregge della tua eredità,
che sta solitario nella foresta
tra fertili campagne;
pascolino in Basan e in Gàlaad
come nei tempi antichi.
Come quando sei uscito dalla terra d’Egitto,
mostraci cose prodigiose.
Quale dio è come te,
che toglie l’iniquità e perdona il peccato
al resto della sua eredità?
Egli non serba per sempre la sua ira,
ma si compiace di manifestare il suo amore.
Egli tornerà ad avere pietà di noi,
calpesterà le nostre colpe.
Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati.
Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà,
ad Abramo il tuo amore,
come hai giurato ai nostri padri
fin dai tempi antichi.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 102

Misericordioso e pietoso è il Signore.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.

Canto al Vangelo (Lc 15,18)
Lode e onore a te, Signore Gesù.
Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:
Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te.
Lode e onore a te, Signore Gesù.

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Vangelo

Lc 15,1-3.11-32
Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola:
«Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore, padre buono e misericordioso, perdona tutti i nostri peccati. Convertiti dal suo abbraccio amoroso, rivolgiamogli la nostra supplica, dicendo:
Signore, pietà.

Per la Chiesa che ha la missione di riconciliare con Dio la comunità degli uomini: sperimenti in se stessa la riconciliazione evangelica e si presenti al mondo lacerato dal peccato, segno credibile di conversione e di unità. Preghiamo:
Per coloro che non comprendono la tenerezza di Dio verso i peccatori o ritengono impossibile il perdono: i cristiani siano per essi una concreta attuazione della parabola evangelica. Preghiamo:
Per la famiglia, che è irradiazione della paternità e maternità di Dio: educhi i figli al perdono e alla comunione nella gioia. Preghiamo:
Per le persone disorientate dalle proposte negative della società: trovino nel progetto di Dio sull'uomo il riferimento sicuro per la propria vita. Preghiamo:
Per noi che abbiamo ascoltato il vangelo della misericordia: esso ci dia la forza di alzarci e di incamminarci verso la riconciliazione pasquale. Preghiamo:
Perchè accogliamo l'invito a perdonare per essere perdonati.
Per i giovani che anche oggi si allontanano da casa.

O Padre che ci converti, non minacciando castighi ma rivelandoci la tua bontà e misericordia, fa’ che, rifiutato il cibo immondo del peccato, ci alimentiamo al banchetto dell'eucaristia quaresimale per esser trasformati in Cristo, che è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Da questo sacrificio che ti offriamo,
Signore,
venga per noi una forza di redenzione,
che ci salvi dai cedimenti umani
e ci prepari a ricevere i doni della salvezza.
Per Cristo nostro Signore.


PREFAZIO DI QUARESIMA II
La penitenza dello spirito

È veramente giusto renderti grazie,
è bello cantare la tua gloria,
Padre Santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Tu hai stabilito per i tuoi figli
un tempo di rinnovamento spirituale,
perché si convertano a te con tutto il cuore,
e liberi dai fermenti del peccato
vivano le vicende di questo mondo,
sempre orientati verso i beni eterni.
Per questo dono della tua benevolenza,
uniti agli angeli e ai santi,
con voce unanime
cantiamo l’inno della tua lode: Santo...


Antifona di comunione
“Rallegrati, figlio mio,
perché tuo fratello era morto
ed è tornato in vita,
era perduto ed è stato ritrovato”. (Lc 15,32)


Preghiera dopo la comunione
La comunione al pane di vita eterna, o Dio,
agisca profondamente nel nostro spirito,
e ci renda partecipi
della forza di così grande sacramento.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 23-03-2019)
Commento su Lc 15,20- 24
?Quando era ancora lontano, il padre lo vide e commosso, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: ?Padre ho peccato contro il ciel e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio?. Ma il padre disse ai servi: ?Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo... m ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 23-03-2019)
Questo mio figlio era morto ed è tornato in vita
Nessuno può dire di amare Dio, conoscere Dio, parlare di Dio secondo verità, se non opera, non si comporta, non agisce come Dio opera, agisce, si comporta. Nell'Antico Testamento il Signore aveva dato la sua legge: Io sono santo, voi sarete santi. Io amo tutti. Voi amerete tutti. Io non voglio che n ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 03-03-2018)
Commento su Lc 15, 32
?Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato?. Lc 15, 32 Come vivere questa Parola? Il finale di una delle più belle e sconcertanti parabole del Vangelo ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 18-03-2017)
Si alzò e tornò da suo padre
Nella parabola del Figliol prodigo, o del Padre misericordioso, è rivelato tutto l'amore con il quale il Padre accoglie il figlio che torna nella sua casa. L'insegnamento di Gesù è limpido. Non vi è solo l'obbligo per il pastore di cercare la pecora smarrita, o la necessità per la donna di trovare l ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 18-03-2017)
Commento su Lc 15, 17-20
Allora ritornò in sé e disse: «Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati». Si alzò e ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 27-02-2016)
Ma bisognava far festa e rallegrarsi
È giusto per noi riflettere su quanto il Padre dice al figlio maggiore per convincerlo ad entrare nella sala della festa: "ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". Bisogna, è obbligatorio, si deve fare festa. ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 27-02-2016)
Commento su Lc 15, 20-21
"Quando era ancora lontano, il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò." Lc 15, 20-21 Come vivere questa Parola? Lungo i secoli, questa Parola di Gesù è stata raccontata, commentata, raffigurata nell' arte e ha commosso donne e uomini di tutto il mondo, sopra ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 07-03-2015)

Eccolo, allora, il vero volto di Dio. Il volto che siamo chiamati a riscoprire durante questa Quaresima. Il volto della misericordia, della compassione, non il volto feroce corrucciato di chi cerca vendetta. La parabola dei due figli, insieme a quella della moneta perduta e della pecora smarrita, si ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 07-03-2015)
Commento su Lc 15, 32
"Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". Lc 15, 32 Come vivere questa Parola? Questa settimana diverse volte la parola di Dio ci ha fatto rifletter ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 07-03-2015)
Tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo
Pensando dal suo cuore piccolo, meschino, pieno di peccato, l'uomo mai potrà immaginare quanto grande sia la misericordia del Padre. Essa è infinitamente oltre la nostra mente, il nostro cuore, la nostra stessa fantasia. Il figlio che ritorna dopo aver abbandonato la casa paterna e sperperato tutti ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 22-03-2014)

Quanto dobbiamo ancora convertirci! Quanta fatica dobbiamo ancora fare per passare dall'idea di Dio che portiamo nel cuore al vero volto di Dio annunciato da Gesù! Il cuore del vangelo di Luca si trova tutto in questa parabola che parla dell'uomo e di Dio. Dell'uomo che vede in Dio un concorrente, u ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 22-03-2014)
Bisognava far festa e rallegrarsi
Come può una religione corrompersi? Come può la retta fede smarrirsi, perdersi, scomparire? Ma soprattutto come può un uomo uccidere l'uomo non solo fisicamente, ma molto di più spiritualmente? Come può negargli il perdono, la misericordia, la pace, l'amicizia, la fratellanza? Come può espellerlo da ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 22-03-2014)
Commento su Lc 15,31-32
«Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato Lc 15,31-32 Come vivere questa Parola? Il vangelo ci presenta una delle più affascinanti e celebri pagine b ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 02-03-2013)
Commento su Lc 15,1-3.11-32
Dio non è come il padrone della vigna che potrebbe intervenire e punire gli affittuari che usano di essa come se fosse di loro proprietà, tiranneggiando con violenza su tutti gli altri poveri servi. No, Dio non è così, non agisce con spirito di vendetta nei confronti di noi uomini, che dimentichiamo ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 02-03-2013)
Padre ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio
La parabola del figliol prodigo offre miriadi di spunti di riflessione, oggi uno in particolare ha toccato le corde del mio cuore, quello del perdono nei confronti di noi stessi. Tutti noi, più o meno consapevolmente, facciamo danni, offendiamo, umiliamo il nostro prossimo, in altre parole siamo pec ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 02-03-2013)
Commento su Luca 15,31-32
«Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato» Lc 15,31-32 Come vivere questa Parola? Il brano evangelico odierno è una delle pagine bibliche più conosc ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 02-03-2013)
Lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò
Quando gli uomini di Dio, posti a custodia del suo pensiero di Dio, si appropriano arbitrariamente e peccaminosamente della sua volontà, è la fine della vera religione e l'uomo che la pratica entra in una sofferenza indicibile. Il governo dell'uomo sull'uomo è sempre di schiavitù, mai di libertà. So ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 10-03-2012)
Commento su Luca 15,1-3.11-32
È un padre prodigo, il Dio di Gesù, che accetta di essere messo in discussione dai due figli irrequieti che di lui hanno una pessima idea. Dal fratello minore che pensa di essere soffocato, nella casa paterna, di non avere libertà, icona dei tanti che pensano che Dio sia un ostacolo alla loro felici ...
(continua)