LA CHIESA

      


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LITURGIA

> 4 Maggio 2010 <

Domenica 2 Maggio 2010

Lunedì 3 Maggio 2010

Martedì 4 Maggio 2010

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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:



  Martedì della V settimana di Pasqua

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco
EP052 ;
Ad Auschwitz, nel campo di concentramento, c’era un carcere: il famigerato Blocco II. Là, in una cella sotterranea san Massimiliano Kolbe è morto d’inanizione dopo una lunga e penosa agonia, attorniato da ogni tortura e miseria umana. Fuori c’era il cortile in cui circa ventimila uomini furono assassinati; di fianco, l’“ospedale” in cui si praticava la vivisezione su esseri umani, mentre, in fondo alla strada, si trovava il forno crematorio. Eppure, nel cuore di padre Kolbe regnava quella pace che Cristo aveva promesso di dare ai discepoli che, seguendo il suo esempio, sarebbero morti per la vita di altri.
In circostanze simili, san Tommaso More pregava nella torre di Londra: “La perdita dei beni temporali, degli amici, della libertà, della vita e di tutto il resto non è nulla se si guadagna Cristo”.
Il potente di questo mondo regna per mezzo della paura e dell’intimidazione. Ma Cristo dice: “Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore”.
Ci dà in dono la pace, non la pace del mondo, cioè la pace della sazietà e della noia, la pace nata dal compromesso, la pace dei morti viventi, ma la pace dell’unione con Dio, nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Una tale pace, nata nel perdono dei peccati e nutrita dall’amore, l’amore di Dio per noi, aumenta in proporzione a ciò che soffriamo per Cristo.

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Antifona d'ingresso
Date lode al nostro Dio,
voi che lo temete, piccoli e grandi,
perché è venuta la salvezza e la potenza
e la sovranità del suo Cristo. Alleluia.


Colletta
O Padre, che nella risurrezione del tuo Figlio
ci hai aperto il passaggio alla vita eterna,
rafforza in noi la fede e la speranza,
perché non dubitiamo mai di raggiungere quei beni
che tu ci hai rivelato e promesso.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

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Prima lettura

At 14,19-28
Riferirono alla Chiesa quello che Dio aveva fatto per mezzo loro.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, giunsero [a Listra] da Antiòchia e da Icònio alcuni Giudei, i quali persuasero la folla. Essi lapidarono Paolo e lo trascinarono fuori della città, credendolo morto. Allora gli si fecero attorno i discepoli ed egli si alzò ed entrò in città. Il giorno dopo partì con Bàrnaba alla volta di Derbe.
Dopo aver annunciato il Vangelo a quella città e aver fatto un numero considerevole di discepoli, ritornarono a Listra, Icònio e Antiòchia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede «perché – dicevano – dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni». Designarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani e, dopo avere pregato e digiunato, li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto.
Attraversata poi la Pisìdia, raggiunsero la Panfìlia e, dopo avere proclamato la Parola a Perge, scesero ad Attàlia; di qui fecero vela per Antiòchia, là dove erano stati affidati alla grazia di Dio per l’opera che avevano compiuto.
Appena arrivati, riunirono la Chiesa e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede. E si fermarono per non poco tempo insieme ai discepoli.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 144

I tuoi amici, Signore, proclamino la gloria del tuo regno.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.

Canti la mia bocca la lode del Signore
e benedica ogni vivente il suo santo nome,
in eterno e per sempre.

Canto al Vangelo (Lc 24,46.26)
Alleluia, alleluia.
Cristo doveva patire e risorgere dai morti,
ed entrare così nella sua gloria.
Alleluia.

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Vangelo

Gv 14,27-31
Vi do la mia pace.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Cristo Gesù ci ha lasciato in dono la sua pace. Invochiamo Dio nel suo nome, dicendo:
Donaci la tua pace, Signore.

- Per tutti i pastori posti a capo delle Chiese e comunità locali, perchè siano fedeli al loro mandato di rinsaldare i cristiani nella fede. Preghiamo.
- Per i laici impegnati nell'azione sociale e politica della pace, perché si conformino sempre allo spirito cristiano della non violenza e del perdono. Preghiamo.
- Per le classi sociali e per le nazioni più in conflitto, perchè promuovano progetti di pacificazione fondati sulla giustizia. Preghiamo.
- Per la nostra comunità, perchè sia capace di gesti concreti di riconciliazione e di fraternità. Preghiamo.
- Per noi chiamati ad essere pacificatori, perchè non ci lasciamo turbare dalle paure della morte o dell'incertezza del futuro, ma confidiamo nella presenza del Cristo che ci ama. Preghiamo.
- Per i governanti delle nazioni. Preghiamo.
- Per gli organismi internazionali che promuovono la pace. Preghiamo.

O Signore Gesù, che ci hai lasciato in dono la tua pace per vincere ogni turbamento e paura, fa' che diffondiamo attorno a noi la gioia di chi sa che il potere del male non può prevalere su chi confida in te: tu che sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, i doni della tua Chiesa in festa,
e poiché le hai dato motivo di tanta gioia,
donale anche il frutto di una perenne letizia.
Per Cristo nostro Signore.

Oppure:
Accogli, Signore, l’offerta che ti presentiamo
e riempi dei doni del tuo Spirito
coloro che hai chiamato a seguire il Cristo tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.


PREFAZIO PASQUALE V
Cristo sacerdote e vittima

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questo tempo
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
Offrendo il suo corpo sulla croce,
diede compimento ai sacrifici antichi,
e donandosi per la nostra redenzione
divenne altare, vittima e sacerdote.
Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità esulta su tutta la terra,
e con l’assemblea degli angeli e dei santi
canta l’inno della tua gloria: Santo...


Antifona di comunione
“Se siamo morti con Cristo,
crediamo che con Cristo anche vivremo”.
Alleluia. (Rm 6,8)

Oppure:
“Bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre
e faccio quello che il Padre mi ha comandato”.
Alleluia. (Gv 14,31)


Preghiera dopo la comunione
Guarda con bontà, o Signore, il tuo popolo,
che hai rinnovato con i sacramenti pasquali
e guidalo alla gloria incorruttibile della risurrezione.
Per Cristo nostro Signore.

Oppure:
Si allieti il tuo popolo, Signore,
per la comunione al sacramento della vita
e, confortato dal tuo dono,
si dedichi a servizio della Chiesa e dei fratelli.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 21-05-2019)
Commento su Gv 14, 287b-28
"Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò da voi. Se mi amaste, vi rallegreresti perché io vado al Padre." Gv 14, 287b-28 Come vivere questa Parola? Nonostante il grande progresso nel campo tecnologico, e in genere, nella ricerca scientifica, ...
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Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 21-05-2019)
Come il Padre mi ha comandato, così io agisco
È giusto chiedersi: cosa ha comandato il Padre al Figlio? La risposta non è nel Nuovo Testamento, bensì nell'Antico. Il Padre ha comando al Figlio di portare a compimento tutte le profezie, tutti gli oracoli, tutte le promesse, tutte le parole scritte per Lui. Una di queste parole chiedeva di prende ...
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don Cristiano Mauri     (Omelia del 01-05-2018)
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Questi cinque versetti che concludono la prima parte dei discorsi di addio di Gesù nell'ultima cena, ci permettono di comprendere la funzione pragmatica dell'insegnamento dato dal Maestro ai discepoli sulla sua dipartita. L'obiettivo delle sue ultime parole è ricollocare la tristezza e il dispiacer ...
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Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 01-05-2018)
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Bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre
L'Antico Testamento narra il martirio dei sette fratelli Maccabei insieme con la loro madre. Essi tutti attestano che sono pronti a consegnare la loro vita al supplizio, al martirio per amore della Legge del loro Dio. La fedeltà alla Legge merita la loro morte. Venuto meno il primo, allo stesso mod ...
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«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi» Gv. 14,27 Come vivere questa Parola? Queste parole dette da Gesù fanno parte del discorso d'addio dell'Ultima Cena: sono un po' il suo testamento spirituale. Gesù prepara i suoi discepoli a vivere il futuro, quando Lu ...
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Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 26-04-2016)
Come il Padre mi ha comandato, così io agisco
Quando il Signore manda un suo profeta sulla terra, vuole che sia dipendente solo da lui. Questa verità la Sacra Scrittura la ricorda diverse volte. Geremia avverte nella sua stessa carne il contrasto tra la volontà di Dio e la volontà del mondo. Ma lui non può abbandonare, deve andare avanti. La Pa ...
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Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 26-04-2016)
Commento su Gv 14, 27-29
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che io vi ho detto: "Vado e tornerò da voi". Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto ora, pri ...
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Paolo Curtaz     (Omelia del 05-05-2015)

Gesù ci dona la sua pace che, specifica, non è come quella che dona il mondo. Sappiamo bene quanto la nostra vita sia segnata dalla violenza, potremmo costruire una nostra storia personale in cui i conflitti internazionali segnano un terribile calendario. Molti di noi hanno vissuto gli entusiasmanti ...
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Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 05-05-2015)
Bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre
Gesù è il Santo di Dio, è il Forte, il Signore. Possiede la stessa scienza del Padre. A Lui si può applicare quanto il Salmo insegna sulla conoscenza che Dio ha dei nostri pensieri e di tutta la nostra vita. La luce dello Spirito Santo sempre gli fa vedere il cuore di quanti sono presenti e anche as ...
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Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 05-05-2015)
Commento su Gv 14,27
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi» Gv 14,27 Come vivere questa Parola? Gesù ci ha dato come dono la sua pace, che nasce dall'unione con Dio, dalla riconciliazione con la Santa Trinità: in una parola dal sentirsi amati e perdonati da Dio. Solo con un cu ...
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Paolo Curtaz     (Omelia del 20-05-2014)

La pace che ci dona il Cristo è diversa dal quella data dal mondo. Spesso abbiamo un'idea approssimativa della pace: come assenza di conflitto, principalmente, ma anche come raggiungimento di un benessere economico e mentale che raramente la vita offre. Cosa significa, per noi, desiderare la pace? E ...
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Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 20-05-2014)
Ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre
Il Signore mette alla prova Abramo. Vuole saggiare le profondità del suo cuore, la verità del suo amore, la sincerità della sua obbedienza, il totale affidamento a Lui. È capace Abramo di rinunciare al suo futuro per amore del suo Dio? Il futuro di Abramo è Isacco. È disposto Abramo a fare il sacrif ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 20-05-2014)
Commento su At 14,21b-22
Barnaba e Paolo (... ) ritornarono a Listra, Icònio e Antiòchia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede «perché - dicevano - dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni». Atti 14,21b-22 Come vivere questa Parola? Barnaba e Paolo, come fiaccole arden ...
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Paolo Curtaz     (Omelia del 30-04-2013)
Commento su Gv 14,27-31a
Quanto è difficile parlare di pace oggi! Ci siamo illusi, nei decenni scorsi, di potere immaginare un mondo basato sulla reciproca tolleranza e sul rispetto delle diversità. L'inizio del terzo millennio, invece, ci ha posti davanti alla cruda realtà di un mondo in perenne lotta, in continua guerra. ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 30-04-2013)
Vi lascio la pace
Tanto è il rancore che fluttua nell'aria. Musi lunghi, pensieri negativi, propositi di vendetta sono propri di moltissime persone. Basta un niente per farci arrabbiare, per giudicare male, per contrariarsi e mettere al confine del nostro cuore chiunque ci abbia fatto un torto, anche un piccolo screz ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 30-04-2013)
Ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre
Per comprendere quanto Gesù dice oggi ai suoi discepoli ci lasceremo aiutare dal Libro di Giobbe. Secondo il principe di questo mondo, un uomo ama Dio quando sta bene. Quando sta male lo maledice. Dio sfida Satana attestando che il suo servo Giobbe lo amerà anche nella povertà, nel nulla, anche nell ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 30-04-2013)
Commento su Giovanni 14,27
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Gv 14,27 Come vivere questa Parola? Nel contesto del discorso dell'ultima cena, queste parole di Gesù suonano veramente come suo testamento ed eredità preziosa. Ma che cosa è la pace? La pace è armonia dell'ordine e ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 08-05-2012)
Commento su Giovanni 14,27-31a
È diversa la pace che dona il Signore Gesù, non è come la pace che dona questo mondo. Spesso la pace la intendiamo come un'assenza di conflitto. In realtà è impossibile che non avvengano tensioni e conflitti nelle nostre vite. Le grandi guerre non sono che la somma dei piccoli conflitti che ogni gio ...
(continua)