LA CHIESA

      


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LITURGIA

> 7 Luglio 2009 <

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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:



  Martedì della XIV settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO142 ;
L'episodio del Libro della Genesi che leggiamo oggi è molto misterioso; i Padri l'hanno letto come una prova spirituale che Dio impone a Giacobbe, come già ad Abramo, anche se in modo diverso.
"Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell'aurora". La lotta ìnizia al buio e si compie nel buio; non solo nel buio della notte, ma della conoscenza: Giacobbe non sa con chi lotta. Abramo aveva sentito la voce di Dio, sapeva che era lui, ma anch'egli deve muoversi nella notte: "Partì senza sapere dove andava", come dice la lettera agli Ebrei. Giacobbe invece ha scelto la sua destinazione, ma lungo la strada Dio lo chiama ad un cambiamento interiore attraverso una lotta con lui, lotta prolungata e dura, di cui è difficile dire di più.
È il momento più drammatico e misterioso della vita di Giacobbe, che per continuare il parallelo con Abramo si può far corrispondere alla salita sul monte nel territorio di Moria dove, dopo un'agonia di dolore e di obbedienza, Dio gli conferma la sua promessa e la sua benedizione.
Giacobbe, pur lottando, sente che il suo avversario non ha intenzioni malevole, capisce confusamente che Dio gli è vicino, tanto è vero che vuol essere benedetto: "Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto". E con la benedizione riceve un nome nuovo. Giacobbe ha lottato con Dio, ha avuto la conferma della sua vocazione: è ormai un uomo nuovo, un uomo di Dio.
Nel cammino spirituale avviene qualcosa di simile. Scelto il cammino, si presentano presto difficoltà per cui bisogna lottare. Sovente le certezze iniziali scompaiono, tutto diventa buio e c'è la tentazione di lasciar perdere: è il momento della lotta per rimanere fermi nelle proprie decisioni, senza cambiare nulla. Ci possono essere anche difficoltà esterne: sono permesse da Dio per farci progredire nella luce e nella grazia.
Noi vorremmo una vita tranquilla, serena, pacifica... Serena sì, pacifica sì, ma nell'accettazione fiduciosa delle traversie che Dio permette per amore e che non ci mancheranno mai, perché la nostra vita non può avere altro modello che quella di Gesù.

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Antifona d'ingresso
Ricordiamo, o Dio, la tua misericordia
in mezzo al tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode
si estende ai confini della terra;
di giustizia è piena la tua destra. (Sal 48,10-11)


Colletta
O Dio, che nell’umiliazione del tuo Figlio
hai risollevato l’umanità dalla sua caduta,
donaci una rinnovata gioia pasquale,
perché, liberi dall’oppressione della colpa,
partecipiamo alla felicità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

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Prima lettura

Gen 32,23-33
Ti chiamerai Israele, perché hai combattuto con Dio e hai vinto.

Dal libro della Gènesi

In quei giorni, di notte Giacobbe si alzò, prese le due mogli, le due schiave, i suoi undici bambini e passò il guado dello Iabbok. Li prese, fece loro passare il torrente e portò di là anche tutti i suoi averi.
Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell’aurora. Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all’articolazione del femore e l’articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui.
Quello disse: «Lasciami andare, perché è spuntata l’aurora». Giacobbe rispose: «Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!». Gli domandò: «Come ti chiami?». Rispose: «Giacobbe». Riprese: «Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!». Giacobbe allora gli chiese: «Svelami il tuo nome». Gli rispose: «Perché mi chiedi il nome?». E qui lo benedisse.
Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuèl: «Davvero – disse – ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva».
Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuèl e zoppicava all’anca. Per questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il nervo sciatico, che è sopra l’articolazione del femore, perché quell’uomo aveva colpito l’articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 16

Nella giustizia, Signore, contemplerò il tuo volto.

Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
sii attento al mio grido.
Porgi l’orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c’è inganno.

Dal tuo volto venga per me il giudizio,
i tuoi occhi vedano la giustizia.
Saggia il mio cuore, scrutalo nella notte,
provami al fuoco: non troverai malizia.

Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole,
mostrami i prodigi della tua misericordia,
tu che salvi dai nemici chi si affida alla tua destra.

Custodiscimi come pupilla degli occhi
all’ombra delle tue ali nascondimi.
Io nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua immagine.

Canto al Vangelo (Gv 10,14)
Alleluia, alleluia.
Io sono il buon pastore, dice il Signore,
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
Alleluia.

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Vangelo

Mt 9,32-38
La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore Gesù è venuto a liberare il suo popolo da ogni schiavitù. Con fiducia, rivolgiamoci al Padre, datore di ogni bene, dicendo:
Nel nome di Cristo, ascoltaci, Signore.

Perché la Chiesa, per la fede nel nome di Gesù, continui ad operare segni e miracoli per la salvezza di tutti gli uomini. Preghiamo:
Perché i governatori dei popoli si adoperino instancabilmente per la vita e per la pace dell'umanità. Preghiamo:
Perché ogni uomo sia consapevole che Dio l'ha creato per una missione particolare a beneficio di tutti. Preghiamo:
Perché il bisogno di salvezza, presente nel mondo, faccia nascere nel cuore di molti giovani l'aspirazione a donarsi totalmente al Signore, padrone della messe. Preghiamo:
Perché la nostra comunità, nel rinnovare l'alleanza con il Padre, divenga segno visibile dell'amore di Cristo per il nostro quartiere. Preghiamo:
Perché ogni uomo incontri personalmente il Signore.
Per i seminaristi della nostra parrocchia.

Padre santo, che liberi l'umanità dal dominio del male, fa' che la memoria della morte e risurrezione di Gesù ci aiuti ad essere operai fedeli nella costruzione del tuo regno. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Ci purifichi, Signore,
quest’offerta che consacriamo al tuo nome,
e ci conduca di giorno in giorno
a esprimere in noi la vita nuova del Cristo tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.


Antifona di comunione
Gustate e vedete quanto è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia. (Sal 34,9)


Preghiera dopo la comunione
Dio onnipotente ed eterno,
che ci hai nutriti con i doni della tua carità senza limiti,
fa’ che godiamo i benefici della salvezza
e viviamo sempre in rendimento di grazie.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 10-07-2018)
Ne sentì compassione
Dio è il compassionevole, il misericordioso, il pietoso. In cosa consiste questa essenza divina ed eterna del nostro Dio? Nella sua volontà, governata dal suo amore eterno, di condurre ogni uomo dalla disobbedienza e dal peccato all'obbedienza e alla grazia. Possiamo paragonare la misericordia del n ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 05-07-2016)
Vedendo le folle, ne sentì compassione
Il Libro della Sapienza, quando contempla la compassione di Dio, ci rivela tutta la sua grande misericordia. Il Signore di tutti ha veramente compassione. Anche le sue correzioni sono sempre mosse dal suo amore, dalla sua misericordia, dalla sua pietà. Prevalere con la forza ti è sempre possibile; ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 07-07-2015)

Il Signore Gesù restituisce la parola ai muti. È proprio vero: quando iniziamo seriamente un percorso di conversione e ci accostiamo alla Parola che ci rivela a noi stessi, capiamo il progetto di Dio sull'umanità, imparando un nuovo alfabeto. La Parola fa scaturire in noi parole nuove e inattese: di ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 07-07-2015)
Vedendo le folle, ne sentì compassione
Il Libro della Sapienza canta la compassione di Dio. Anche le piaghe d'Egitto sono lette come segno della grande compassione del Signore. Infatti le piaghe non erano per la distruzione, ma per la creazione della vera fede nel cuore di tutti, Ebrei ed Egiziani. Ebbero sete e ti invocarono e fu data ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 08-07-2014)

Gesù guarisce, restituisce salute e dignità, annuncia la venuta del Regno. Ma non basta la sua azione, non basta la sua predicazione: le persone si radunano, affamate e assetate, a migliaia. Gesù prova compassione, si lascia coinvolgere emotivamente, affettivamente dalle tante persone che cercano un ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 08-07-2014)
Ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite
Gesù sente il peso dell'umanità che il Padre ha messo sulle sue spalle. Anche se Lui è perfetto e vero Dio, è anche perfetto e vero uomo. Dovendo redimere, salvare, confortare, consolare, dare ristoro ad ogni uomo, avverte la non possibilità di poter assolvere ad un compito così vasto, universale, p ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 09-07-2013)
Commento su Mt 9,32-38
Non abbiamo mai visto nulla di simile: non abbiamo mai visto persone ammutolite dalla vita imparare a confidarsi a raccontare le proprie emozioni, a parlare di sé, a trovare le parole, illuminati dalla Parola. Non abbiamo mai visto nulla di simile: persone guarite nel profondo, rese libere dal vange ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 09-07-2013)
Quel muto cominciò a parlare
Oggigiorno ci sono moltissimi truffatori in giro, molte associazioni fasulle nate solo per spillare denaro al prossimo in nome di qualche finta causa, ed è normale che la gente non si fidi, che agisca con circospezione, pronta anche ad arrivare a mettere un muro a tutti, o addirittura osteggiare qua ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 09-07-2013)
Non si è mai vista una cosa simile in Israele!
È giusto che ci chiediamo: fin dove potrà mai giungere l'invidia, la gelosia, l'astio, l'odio, l'amore non corrisposto? Dalla storia antica sappiamo dell'invidia e dell'amore non corrisposto che il primo fu la causa della vendita di Giuseppe agli Ismaeliti e il secondo il motivo per cui fu sbattuto ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 10-07-2012)
Commento su Matteo 9,32-38
Il Signore ci libera da ogni timidezza, scioglie le nostre lingue, ci restituisce la voce per proclamare le sue meraviglie. Quant'è triste vedere come nelle nostre città stracolme di parole nessuno sappia più proclamare una Parola di vita! Quanto manca sulle nostre labbra una Parola che possa restit ...
(continua)