LA CHIESA

      


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LITURGIA

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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:



  Giovedì della VIII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
PO084 ;
Nel Vangelo di oggi si parla di un mendicante cieco al quale Gesù rende la luce degli occhi e quella dell’anima.
Mentre Gesù, circondato da molta folla, parte da Gerico, vede un povero cieco seduto lungo la strada a mendicare: proprio perché cieco, è tributario della benevolenza altrui. Sentendo il nome di Gesù, avendo certamente già sentito parlare di lui, della “Buona Novella” e dei miracoli da lui operati, pieno di fiducia e di speranza, si mette a gridare a gran voce: “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!”. E, non lasciandosi dissuadere da nessuno, grida sempre più forte, fino a quando Gesù lo chiama e gli chiede: “Che vuoi che io faccia?”. E il cieco risponde: “Rabbunì, che io riabbia la vista”. E Gesù: “Va’, la tua fede ti ha salvato”. Subito egli ritrova la vista, vede ciò che gli sta intorno e vede Gesù: vede la vita in modo nuovo. Per questo “prese a seguirlo per la strada”, partì cioè al seguito di Gesù. Il fatto che il nome di Bartimeo sia riportato nel Vangelo è segno che quest’uomo fece parte della prima comunità cristiana.
E noi? Pure vedendo coi nostri occhi, siamo spesso ciechi, quando non vediamo il senso della nostra vita, la salvezza di Gesù Cristo. Chi ha fede in Cristo, chi lo segue, non vive come un cieco, non cammina a tentoni. È Gesù stesso a darci questa certezza: “Chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12).

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Antifona d'ingresso
Il Signore è mio sostegno,
mi ha liberato e mi ha portato al largo,
è stato lui la mia salvezza, perché mi vuol bene. (Sal 18,19-20)


Colletta
Concedi, Signore,
che il corso degli eventi nel mondo
si svolga secondo la tua volontà nella giustizia e nella pace,
e la tua Chiesa si dedichi con serena fiducia al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

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Prima lettura

1Pt 2,2-5.9-12
Voi siete il sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi, come bambini appena nati desiderate avidamente il genuino latte spirituale, grazie al quale voi possiate crescere verso la salvezza, se davvero avete gustato che buono è il Signore. Avvicinandovi a lui, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo.
Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa. Un tempo voi eravate non-popolo, ora invece siete popolo di Dio; un tempo eravate esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia.
Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai cattivi desideri della carne, che fanno guerra all’anima. Tenete una condotta esemplare fra i pagani perché, mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre buone opere diano gloria a Dio nel giorno della sua visita.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 99

Presentatevi al Signore con esultanza.

Oppure:
Andiamo al Signore con canti di gioia.

Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.

Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.

Varcate le sue porte con inni di grazie,
i suoi atri con canti di lode,
lodatelo, benedite il suo nome.

Buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.

Canto al Vangelo (Gv 8,12)
Alleluia, alleluia.
Io sono la luce del mondo, dice il Signore:
chi segue me avrà la luce della vita.
Alleluia.

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Vangelo

Mc 10,46-52
Rabbunì, che io veda di nuovo!


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
La nostra voce giunge al Signore che si china sulle nostre miserie: con la sua potenza risanatrice, ridà la vista ai ciechi, la speranza agli afflitti, la pace ai peccatori. Con la fiducia di Bartimeo, diciamo:
Donaci, o Dio, una fede viva!

Perché la Chiesa, edificio degli illuminati da Cristo, docilmente si lasci guidare e purificare dallo Spirito. Preghiamo:
Perché la luce del vangelo guarisca gli uomini da ogni cecità e sofferenza e accenda in essi la fede in Cristo figlio di Dio. Preghiamo:
Perché nessun uomo o organismo sociale osi impedire la professione e la testimonianza della fede. Preghiamo:
Perché la voce del Signore ci trovi pronti a lasciare tutto, per metterci, con la Chiesa, alla sequela del Cristo. Preghiamo:
Perché l'incontro personale col Signore che ci ha convocati alla sua mensa, sia per noi un momento di luce e liberazione. Preghiamo:
Per coloro che vivono come se Dio non ci fosse.
Per coloro che diffondono immagini e spettacoli osceni.

O Dio, che accogli il grido dei poveri, donaci di vederti in tutte le meraviglie del creato, di riconoscerti negli uomini nostri fratelli, di adorarti nel volto di Cristo Signore, parola eterna e luce vera del mondo. A te la lode nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
O Dio, da te provengono questi doni
e tu li accetti in segno del nostro servizio sacerdotale:
fa’ che l’offerta che ascrivi a nostro merito
ci ottenga il premio della gioia eterna.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Voglio cantare a Dio per il bene che mi ha fatto,
voglio lodare il nome del Signore Altissimo. (Sal 13,6)

Oppure:
“Ecco, io sono con voi tutti i giorni,
sino alla fine del mondo”, dice il Signore. (Mt 28,20)


Preghiera dopo la comunione
Padre misericordioso,
il pane eucaristico
che ci fa tuoi commensali in questo mondo,
ci ottenga la perfetta comunione con te nella vita eterna.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 26-05-2016)
Che cosa vuoi che io faccia per te?
Dire che Dio dona tutto senza chiedere nulla, è menzogna e falsità che mai dovrà trovarsi sulle labbra di un discepolo di Gesù. Spetta ai ministri della Parola educare ogni battezzato perché così non pensi e così non dica. Dio ti dona tutto chiedendoti tutto. Ciò che Dio ti dona è un Vangelo da osse ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 26-05-2016)
Commento su Sal 99, 2
«Acclamate il Signore, voi tutti della terra, servite il Signore nella gioia, presentatevi a lui con esultanza». Sal 99, 2 Come vivere questa Parola? Acclamare, esultare sembrano azioni un po' fuori le righe, non certo comportamenti ordinari e quotidiani. Eppure sono queste azioni straordinarie ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 28-05-2015)

Non è il giovane ricco il modello del discepolo. E nemmeno Giacomo e Giovanni che, pur volendo seguire Gesù fino in fondo, non sono disposti a condividere la sua pena. L'evangelista Marco con un'abile messinscena pone a Gerico, il punto più basso della terra, luogo che Gesù raggiunge dopo un lungo p ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 28-05-2015)
Molti lo rimproveravano perché tacesse
L'insensibilità di un cuore verso un altro cuore che è nella sofferenza, nel dolore, in ogni altro bisogno sia materiale che spirituale è il frutto più velenoso che il peccato ogni giorno produce. Non basta gridare contro l'insensibilità, urge rimuovere l'ostacolo che sempre la crea e la rinnova ren ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 28-05-2015)
Commento su Mc.10,46-52
E giunsero a Gerico. E mentre partiva da Gerico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Costui, al sentire che c'era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo sgridavano per ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 30-05-2013)
Commento su Mc 10,46-52
Diversamente dal giovane ricco che ha paura di perdere le certezze che ha, diversamente dai discepoli atterriti dall'idea di dover subire persecuzione e dagli apostoli che litigano per i primi posti, il modello del credente diventa Bartimeo, cieco che mendica all'uscita di Gerico, sperando di avere ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 30-05-2013)
Coraggio! Alzati, ti chiama!
Spesso chiediamo a gran voce che ci venga concesso aiuto, e urliamo a squarciagola la nostra disperazione. Sembra che nessuno ci ascolti e continuiamo a gridare implorando un aiuto che sembra non arrivare mai. La vita di tutti i giorni, così come anche il Vangelo, ci dimostra che se insistiamo l'ai ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 30-05-2013)
Commento su Marco 10,49
"Gesù si fermò e disse: Chiamatelo! Chiamarono il cieco dicendo: Coraggio alzati ti chiama!" Mc 10,49 Come vivere questa Parola? Questo incontro di Gesù con il cieco è conosciutissimo. Eppure presenta sempre qualcosa di nuovo nella forza creatrice della Parola evocante la Persona di Cristo Signo ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 30-05-2013)
Rabbunì, che io veda di nuovo!
La grandezza di Gesù è infinitamente più di quella di Mosè, più di quella di ogni altro profeta e giusto dell'Antico Testamento. Nessuno uomo prima di Lui aveva aperto gli occhi ad un cieco. Nel cantare la giustizia della sua coscienza, Giobbe si limita a dire che lui era stato "occhio per il cieco" ...
(continua)