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Primo libro dei Maccabei
  > Libro: Primo libro dei Maccabei, Cap.: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16  

(Testo TILC)

6
Come morì Antioco Epifane
(vedi 2 Maccabei 1, 11-17; 9; 10, 9-11)

1Mentre percorreva le regioni del nord, il re Antioco venne a sapere che in Persia c'era la città di Elimaide, famosa per le ricchezze in oro e argento. 2Nella città c'era pure un tempio ricchissimo, dove si trovavano armature d'oro, corazze e armi. Le aveva lasciate Alessandro, figlio di Filippo, re della Macedonia, che per primo aveva regnato sui Greci. 3Antioco perciò andò verso quella città, volendo occuparla e depredarla. Ma non ci riuscì. Gli abitanti della città, infatti, che erano venuti a sapere del re, 4gli resistettero con le armi. Il re fu messo in fuga e, addolorato, decise di lasciare quel luogo per tornare in Babilonia. 5Ma quando era ancora in Persia venne un messaggero per dirgli: 'Le truppe che hai mandato contro Giuda sono state sconfitte, 6e Lisia, che era partito con un potente esercito, è stato respinto dagli Israeliti. Questi si sono rinforzati con armi, truppe e un grosso bottino di guerra. 7Gli Israeliti hanno anche abbattuto l'idolo che tu avevi costruito sull'altare di Gerusalemme, hanno circondato il tempio con alte mura, come era prima, e hanno pure fortificato Bet-Zur, una delle città che appartengono al re'. 8Sentendo queste notizie, il re rimase sbalordito ed entrò in grande agitazione. Si gettò sul letto e cadde in preda alla tristezza perché non aveva potuto realizzare i suoi sogni. 9Per molti giorni rimase in queste condizioni: una forte depressione lo assaliva continuamente e credeva di morire. 10Allora chiamò tutti i suoi amici e disse loro: 'Non riesco più a dormire. Mi sento oppresso dall'angoscia. 11Un tempo io ero molto fortunato e benvoluto sul mio trono. Ora invece sono malridotto e affondo in un mare di guai. 12Adesso mi ricordo del male che ho fatto a Gerusalemme: ho portato via i suoi arredi d'argento e d'oro e ho dato ordine di sopprimere gli abitanti della Giudea senza alcun motivo. 13Riconosco che questa è la causa delle mie sciagure. Ecco, io muoio con pena immensa in terra straniera'.

Un nuovo re: Antioco Eupatore

14Poi il re Antioco fece chiamare Filippo uno dei suoi amici, e lo nominò capo di tutto il suo regno. 15Gli consegnò la corona, il suo manto regale e l'anello, con l'incarico di educare suo figlio Antioco e di prepararlo al governo del regno. 16Poi il re morì in quel luogo l'anno 149 dell'èra greca. 17Ma Lisia appena seppe che il re era morto, prese suo figlio Antioco, che aveva educato fin da bambino, lo proclamò re e gli impose il nome di Eupatore.

Giuda Maccabeo attacca la fortezza dell'Acra

18Ora quelli che abitavano nella fortezza dell'Acra tenevano gli Ebrei bloccati attorno al tempio. Li molestavano continuamente, mentre favorivano gli stranieri. 19Giuda Maccabeo pensò di toglierli di mezzo e riunì tutto il popolo per stringerli d'assedio. 20Si organizzarono e, nell'anno 150 dell'èra greca, circondarono con l'esercito la fortezza dell'Acra, costruirono terrapieni e macchine adatte all'assedio. 21Ma alcuni abitanti dell'Acra sfuggirono e con loro si allearono alcuni Ebrei traditori. 22Andarono dal re e gli dissero: 'Che cosa aspetti a fare giustizia e a vendicare i nostri fratelli? 23Noi abbiamo servito tuo padre con piacere. Abbiamo sempre osservato i suoi comandi e ubbidito ai suoi decreti. 24Per questo motivo i nostri concittadini hanno assediato la fortezza dell'Acra e si sono separati da noi. Anzi, hanno ucciso tutti i nostri che sono riusciti a prendere e hanno devastato la nostra terra. 25Hanno allungato le loro mani voraci non solo contro di noi ma anche contro tutti i popoli confinanti. 26Ecco, ora stanno accampati intorno alla fortezza dell'Acra, in Gerusalemme, per espugnarla. Hanno anche fortificato il tempio e Bet-Zur. 27Se non intervieni prima di loro con un'azione fulminea, faranno anche cose peggiori e non potrai più fermarli'.

La battaglia di Bet-Zaccaria
(vedi 2 Maccabei 13, 1-17)

28Sentendo queste cose Antioco fu preso dalla collera. Radunò tutti i suoi amici i capi dell'esercito e i cavalieri. 29Dagli altri regni e dalle isole del mare gli arrivarono truppe mercenarie. 30Il suo esercito contava in tutto centomila fanti, ventimila cavalli e trentadue elefanti addestrati per la guerra. 31Passarono attraverso l'Idumea e posero l'accampamento di fronte a Bet-Zur. Attaccarono per molti giorni servendosi di macchine da guerra. Ma gli assediati uscirono e incendiarono quelle macchine, combattendo con coraggio. 32Giuda allora si allontanò dalla fortezza dell'Acra e pose l'accampamento presso Bet-Zaccaria, di fronte al campo del re. 33Il re però si levò di buon mattino e trasferì i suoi soldati, pieni di ardore, sulla strada di Bet-Zaccaria. Le truppe si prepararono per la battaglia e si misero a suonare le trombe. 34Agli elefanti, per eccitarli al combattimento, diedero succo d'uva e di more. 35Poi li smistarono tra i reparti dell'esercito. Intorno a ciascun elefante misero mille uomini con corazze a maglie di ferro e con elmi di bronzo in testa. Inoltre cinquecento cavalieri scelti erano disposti intorno a ciascun elefante. 36Essi gli stavano sempre al fianco e quando l'elefante si spostava, si spostavano anche loro, senza allontanarsi mai. 37Ogni elefante portava una torretta di legno, ben corazzata e assicurata all'animale per mezzo di un congegno. Su ciascuna torre vi erano un conducente indiano e quattro uomini armati che combattevano. 38Il resto della cavalleria il re lo divise in due parti, ai lati dell'esercito, per intimorire il nemico e per proteggere le truppe. 39Quando poi il sole brillò sugli scudi d'oro e di bronzo, le montagne di riflesso splendevano e scintillavano come fiaccole accese. 40Una parte dell'esercito del re si schierò sugli alti monti; gli altri invece nella pianura. Poi cominciarono ad avanzare compatti e sicuri. 41Tutti quelli che sentivano la voce delle truppe, il calpestio di quella gente e il rumore delle loro armi rimanevano spaventati: era un esercito straordinariamente grande e potente. 42Giuda però si avvicinò con il suo esercito e li attaccò. Dell'esercito del re morirono circa seicento uomini.

Eroismo di Eleazaro

43Eleazaro, detto Auaran, vide un elefante coperto con bardature da re e più alto di tutti gli altri. Credendo che sopra ci fosse il re, 44volle sacrificarsi per liberare il suo popolo e passare alla storia. 45Corse con coraggio verso quell'elefante passando attraverso l'esercito e uccidendo a destra e a sinistra: di fronte a lui i nemici si divisero in due parti. 46Arrivato fin sotto l'elefante, lo colpì dal basso e lo uccise. L'elefante si accasciò a terra sopra di lui e così Eleazaro morì. 47Gli Ebrei però, vedendo la forza del re e l'impeto delle sue truppe, si ritirarono.

Il monte Sion viene assediato
(vedi 2 Maccabei 13, 18-23)

48I soldati del re allora salirono verso Gerusalemme per attaccare gli Ebrei. Per questo il re fece fermare l'accampamento contro la Giudea e contro il monte Sion. 49Intanto fece trattative di pace con gli abitanti di Bet-Zur, i quali uscirono dalla città perché non avevano più da mangiare, essendo quello un anno di riposo per la terra. Essi non erano quindi in grado di sostenere un assedio. 50In questo modo il re conquistò Bet-Zur e vi lasciò delle guardie per controllarla. 51Per molti giorni il re assediò anche il tempio. Costruì pure piatteforme, macchine lanciafiamme, lanciapietre e altri ordigni per lanciare frecce e proiettili 52Anche gli Ebrei però costruirono macchine da guerra per contrapporle alle loro e resistettero molti giorni. 53A un certo punto agli Ebrei vennero a mancare i viveri perché quello era il settimo anno, cioè l'anno del riposo per la loro terra. Inoltre gli Ebrei che dalle altre nazioni si erano rifugiati in Giudea avevano dato fondo alle riserve. 54Nel tempio rimasero solo pochi uomini. Gli altri, sorpresi dalla fame, si dispersero e ritornarono al loro paese.

Il re concede agli Ebrei la pace religiosa
(vedi 2 Maccabei 13, 23-26; 11, 22-26)

55Come abbiamo detto, il re Antioco, quando era ancora in vita, aveva incaricato Filippo di educare suo figlio Antioco per prepararlo al trono. Ora Filippo 56era ritornato dalle regioni della Persia e della Media con le truppe che avevano accompagnato il re e cercava di impadronirsi del potere. 57Lisia, saputo questo, si affrettò a partire. Al re, ai capi dell'esercito e ai soldati disse: 'Noi diminuiamo di giorno in giorno e il cibo scarseggia. Il luogo che assediamo è ben fortificato, mentre noi abbiamo il dovere di occuparci degli affari del regno. 58Mettiamoci dunque d'accordo con questi uomini e cerchiamo di fare la pace con loro e con tutto il popolo. 59Concediamo pure loro di vivere come prima, secondo le loro leggi. Si è scatenata la loro ira e hanno fatto tutto questo perché noi abbiamo distrutto le loro tradizioni'. 60Il discorso di Lisia piacque al re e ai capi. Antioco mandò a trattare la pace con gli Ebrei ed essi accettarono. 61 Il re e i capi si impegnarono con giuramento davanti agli Ebrei ed essi uscirono dalla fortezza. 62Ma il re salì sul monte Sion e, appena vide che era ben fortificato, non mantenne il giuramento che aveva fatto e comandò di distruggere il muro di cinta. 63Poi partì in fretta e ritornò ad Antiochia. Qui trovò Filippo che aveva conquistato la città. Gli fece guerra e occupò la città con la forza.

(Testo CEI2008)

6
Morte e successione di Antioco Epìfane

1 Mentre il re Antioco percorreva le regioni settentrionali, sentì che c'era in Persia la città di Elimàide, famosa per ricchezza, argento e oro; 2che c'era un tempio ricchissimo, dove si trovavano armature d'oro, corazze e armi, lasciate là da Alessandro, figlio di Filippo, il re macèdone che aveva regnato per primo sui Greci. 3Allora vi si recò e cercava di impadronirsi della città e di depredarla, ma non vi riuscì, perché il suo piano fu risaputo dagli abitanti della città, 4che si opposero a lui con le armi; egli fu messo in fuga e dovette ritirarsi con grande tristezza e tornare a Babilonia. 5Venne poi un messaggero in Persia ad annunciargli che erano state sconfitte le truppe inviate contro Giuda. 6Lisia si era mosso con un esercito tra i più agguerriti, ma era stato messo in fuga dai nemici, i quali si erano rinforzati con armi e truppe e ingenti spoglie, tolte alle truppe che avevano sconfitto, 7e inoltre avevano demolito l'abominio da lui innalzato sull'altare a Gerusalemme, avevano cinto di alte mura, come prima, il santuario e Bet-Sur, che era una sua città. 8Il re, sentendo queste notizie, rimase sbigottito e scosso terribilmente; si mise a letto e cadde ammalato per la tristezza, perché non era avvenuto secondo quanto aveva desiderato. 9Rimase così molti giorni, perché si rinnovava in lui una forte depressione e credeva di morire. 10Chiamò tutti i suoi amici e disse loro: «Se ne va il sonno dai miei occhi e l'animo è oppresso dai dispiaceri. 11Ho detto in cuor mio: in quale tribolazione sono giunto, in quale terribile agitazione sono caduto, io che ero così fortunato e benvoluto sul mio trono! 12Ora mi ricordo dei mali che ho commesso a Gerusalemme, portando via tutti gli arredi d'oro e d'argento che vi si trovavano e mandando a sopprimere gli abitanti di Giuda senza ragione. 13Riconosco che a causa di tali cose mi colpiscono questi mali; ed ecco, muoio nella più profonda tristezza in paese straniero». 14Poi chiamò Filippo, uno dei suoi amici, lo costituì reggente su tutto il suo regno 15e gli diede il diadema, la sua veste e l'anello, con l'incarico di guidare Antioco, suo figlio, e di educarlo a regnare. 16Il re Antioco morì in quel luogo l'anno centoquarantanove. 17Lisia fu informato che il re era morto e dispose che regnasse Antioco, suo figlio, che egli aveva educato fin da piccolo, e lo chiamò Eupàtore.

Guerre tra Antioco V e Giuda

18Ora coloro che risiedevano nella Cittadella impedivano il passaggio degli Israeliti intorno al tempio e cercavano di molestarli continuamente e di sostenere i pagani. 19Giuda si propose di eliminarli e radunò in assemblea tutto il popolo per stringerli d'assedio. 20Si organizzarono dunque e posero l'assedio attorno alla Cittadella nell'anno centocinquanta, e Giuda fece costruire terrapieni e macchine. 21Ma alcuni di loro sfuggirono all'assedio; a essi si unirono alcuni rinnegati d'Israele 22e insieme andarono dal re e gli dissero: «Fino a quando non farai giustizia e vendetta dei nostri fratelli? 23Noi siamo stati lieti di servire tuo padre, di comportarci secondo i suoi comandi e di obbedire ai suoi editti. 24Per questo i figli del nostro popolo hanno posto assedio alla fortezza e si sono estraniati da noi; inoltre uccidono quanti di noi capitano nelle loro mani e si dividono i nostri averi. 25E non soltanto contro di noi stendono le mani, ma anche su tutto il tuo territorio. 26Ed ecco, ora hanno posto il campo contro la Cittadella, a Gerusalemme, per espugnarla e hanno fortificato il santuario e Bet-Sur. 27Se tu non sarai sollecito nel prevenirli, faranno di peggio e non li potrai più arrestare».
28Quando ebbe sentito tutto questo, il re si adirò e radunò tutti i suoi amici, comandanti dell'esercito e della cavalleria. 29Anche dagli altri regni e dalle isole del mare gli giunsero truppe mercenarie. 30Gli effettivi del suo esercito assommavano a centomila fanti, ventimila cavalieri e trentadue elefanti addestrati alla guerra. 31Passarono per l'Idumea e posero il campo contro Bet-Sur; attaccarono per molti giorni e allestirono macchine, ma quelli uscivano, le incendiavano e contrattaccavano con valore. 32Giuda allora levò il campo dalla Cittadella e lo trasferì a Bet-Zaccaria, di fronte al campo del re. 33Ma il re si mosse alle prime luci dell'alba e trasferì lo schieramento con mossa fulminea lungo la strada di Bet-Zaccaria; le truppe si disposero a battaglia e suonarono le trombe. 34Posero innanzi agli elefanti succo d'uva e di more per stimolarli al combattimento. 35Distribuirono le bestie tra le falangi e affiancarono a ciascun elefante mille uomini, protetti da corazze a maglia e da elmi di bronzo in testa, e cinquecento cavalieri scelti, disposti in ordine intorno a ciascuna bestia: 36questi in ogni caso si tenevano ai lati della bestia e, quando si spostava, si spostavano insieme senza allontanarsi da essa. 37Sopra ogni elefante vi erano solide torrette di legno, ben protette dagli attacchi, legate con appositi congegni, e su ogni torretta stavano quattro soldati, che di là bersagliavano, e un conducente indiano. 38Il resto della cavalleria si dispose di qua e di là sui due fianchi dello schieramento, per terrorizzare i nemici e proteggere le falangi. 39Quando il sole brillava sugli scudi d'oro e di bronzo, ne risplendevano per quei riflessi i monti e brillavano come fiaccole ardenti. 40Un distaccamento delle truppe del re si dispose sulle cime dei monti, un altro nella pianura e avanzavano sicuri e ordinati. 41Tremavano quanti sentivano il frastuono di quella moltitudine e la marcia di tanta gente e il cozzo delle armi: era veramente un esercito immenso e forte. 42Giuda con le sue truppe si avvicinò per attaccare lo schieramento e caddero nel campo del re seicento uomini. 43Eleàzaro, chiamato Auaràn, vide uno degli elefanti, protetto da corazze regie, sopravanzare tutte le altre bestie e pensò che sopra ci fosse il re; 44volle allora sacrificarsi per salvare il suo popolo e procurarsi nome eterno. 45Corse dunque verso l'animale con coraggio, attraverso la falange, e colpiva a morte a destra e a sinistra, mentre i nemici si dividevano davanti a lui, ritirandosi sui due lati. 46S'introdusse sotto l'elefante, lo infilzò con la spada e lo uccise; quello cadde a terra sopra di lui, che morì all'istante. 47Ma vedendo la potenza delle forze del re e l'impeto delle milizie, i Giudei si ritirarono.
48Allora i reparti dell'esercito del re salirono per attaccarli a Gerusalemme e il re si accampò contro la Giudea e il monte Sion. 49Fece pace con quelli che erano a Bet-Sur, i quali uscirono dalla città, non avendo più vettovaglie per sostenere l'assedio: la terra infatti era nel riposo dell'anno sabbatico. 50Il re s'impadronì di Bet-Sur e vi pose un presidio a guardia. 51Si accampò presso il santuario per molto tempo e allestì terrapieni e macchine, ordigni incendiari e baliste, scorpioni per lanciare frecce, e fionde. 52Anche i difensori opposero macchine alle loro macchine e i combattimenti durarono molti giorni. 53Ma non c'erano più viveri nei depositi, poiché era in corso l'anno sabbatico e coloro che erano arrivati in Giudea per sfuggire ai pagani avevano consumato il resto delle provviste. 54Furono allora lasciati pochi uomini nel santuario, poiché li aveva sorpresi la fame, e si dispersero ciascuno nel suo paese.
55Lisia poi venne a sapere che Filippo, al quale il re Antioco, ancora in vita, aveva affidato l'incarico di educare Antioco, suo figlio, destinato al regno, 56era tornato dalla Persia e dalla Media; era con lui l'esercito partito con il re e cercava di prendere in mano il governo. 57Allora in fretta fece cenno di voler partire e disse al re e ai comandanti dell'esercito e ai soldati: «Noi ci esauriamo di giorno in giorno: il cibo è scarso e il luogo che assediamo è ben munito, mentre gli affari del regno incombono su di noi. 58Ora dunque offriamo la destra a questi uomini e facciamo pace con loro e con tutto il loro popolo 59e permettiamo loro di seguire le loro tradizioni, come prima; proprio per queste tradizioni, che noi abbiamo cercato di distruggere, essi si sono irritati e hanno provocato tutto questo». 60La proposta piacque al re e a tutti i capi; mandò a negoziare la pace con loro, ed essi accettarono. 61Il re e i capi giurarono davanti a loro, ed essi a tali patti uscirono dalla fortezza. 62Ma quando il re fece l'ingresso sul monte Sion e vide le fortificazioni del luogo, violò il giuramento che aveva fatto e impose la distruzione delle mura di cinta. 63Poi partì in fretta e fece ritorno ad Antiòchia; vi trovò Filippo padrone della città, gli fece guerra e s'impadronì della città con la forza.

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